Carex brunnescens (Pers.) Poir. subsp. brunnescens - Carice brunastra

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Carex brunnescens (Pers.) Poir. subsp. brunnescens - Carice brunastra

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Carex brunnescens (Pers.) Poir. subsp. brunnescens
Encycl. Suppl. 3: 286 (1813)

Basionimo: Carex curta Gooden. V brunnescens Pers. - Syn. Pl. 2: 539 (1807)
Altri sinonimi: Carex buxbaumii Koch, Carex persooni Sieber, Carex persoonii Sieber

Cyperaceae

Carice brunastra, Deutsch: Bräunliche Segge
English: Brownish sedge
Français: Laîche brunâtre


Forma Biologica: H caesp - Emicriptofite cespitose. Piante perennanti per mezzo di gemme poste a livello del terreno e con aspetto di ciuffi serrati.

Descrizione: Pianta erbacea perenne alta 10-60 cm, con corti rizomi, densamente cespitosa.
Guaine basali di colore bruno più o meno chiaro, con apice concavo..
Fusto trigono, slanciato, Ø 7 mm circa, eretto, liscio, scabro nella parte superiore se strisciato verso il basso.
Foglie piane, larghe 0,5-2,5 mm, lunghe 10-25 (40) cm, di colore da verde a verde giallastro.
Ligula 1,10 mm circa, tanto lunga quanto larga con apice ottuso.
Brattee inferiori setacee, più corte dell'infiorescenza.
Infiorescenza lunga 1,5-7 cm, eretta, formata da 5-10 spighe
Spighe androgine con 5-12 otricelli, ovoidi, subglobose, di 3-5 mm, di colore bruno-paglierino, con pochi fiori maschili alla base; spighe ± distanziate tra loro, quelle inferiori sono poste all'ascella di una brattea.
Glume fiorali ovate, con margini scariosi e apice da ottuso ad acuto, brune con bordo bianco-membranoso, subuguali all'otricello.
Stimmi: 2
I frutti sono pseudanteci (otricelli) fusiformi di 2-2,5 x 1,5 mm, ristretti in un corto becco di 0,3-0,5 mm, con margine finemente dentato, diviso in 2 lacinie, con la faccia ventrale liscia e piatta e quella dorsale nervata e convessa.
Acheni lenticolari, ellissoidi di 1,3-1,5 x 1 mm, bruno-giallastri, lucidi, apicolati.

Tipo corologico: Circum-Artico-Alp. - Zone artiche dell'Eurasia e Nordamerica e alte montagne della zona temperata.

Habitat: Paludi, su terreno torboso, negli avallamenti dove ristagna la neve, in ambienti umidi della fascia alpina e subalpina, in collegamento con cespugli di rododendri e ontani verdi.

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Sistematica e possibili confusioni: Nella Flora d'Italia II ed. Pignatti S. (2017) sono indicate queste sottospecie:
Carex brunnescens (Pers.) Poir. subsp. brunnescens: fusti alti 15-40 cm, foglie fino a 20-25 cm; fusti e foglie eretti più o meno rigidi; otricelli 2-2,5 mm, fortemente panciuti; habitat al di sopra del limite degli alberi in tutta la catena alpina.
Carex brunnescens (Pers.) Poir. subsp. vitilis (Fr.) Kaleka: cespugli ridotti; fusti molli generalmente incurvati, alti 40-70 cm,; foglie molli, lunghe fino a 50 cm e oltre, otricelli 2,5-3.5 mm, più appiattiti; habitat in ambienti ombrosi e boschi di conifere.

Può essere confusa con Carex canescens L. subsp. canescens (vedi scheda) che si differenzia per il maggior numero di otricelli(10-25) e per le glume di colore da biancatro a verdastro.

Per una corretta determinazione delle Carex è importante osservare gli otricelli, gli stimmi e l'apparato radicale. In mancanza di questi elementi è quasi impossibile arrivare ad una determinazione certa.
Occorre fare attenzione al numero degli stimmi, può accadere che uno degli stimmi sia nascosto dall'otricello oppure si sia staccato e perduto durante la dissecazione, quindi è sempre meglio esaminare parecchi fiori.

Tassonomia filogenetica

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Etimologia: Il nome generico dal nome classico latino cārex, caricis carice (in Virgilio, Georg. 3.231). L’etimologia del nome è ignota, tra le diverse ipotesi la più convincente è che derivi dal greco κείρω keíro io taglio, in riferimento al bordo tagliente delle foglie; il nome specifico: latinizzazione dal germanico braun bruno: con organi tendenti al bruno.

Proprietà ed utilizzi:
Nonostante il genere Carex sia così diffuso e numeroso, non si conoscono utilizzi a scopo alimentare e farmaceutico per nessuna specie.

Note e Curiosità: Il genere Carex è il più vasto della famiglia delle Cyperaceae, comprende circa 2000 specie distribuite su tutto il globo, prevalentemente in regioni umide, temperate o fredde, dove spesso costituiscono la vegetazione predominante (Cariceti) ma si adattatano anche ai pendii sassosi d’alta quota. Ai margini degli specchi d'acqua interni tendono a invadere stagni e laghi formando zone acquitrinose, poi terreni paludosi, infine pseudo-praterie che gradatamente si interrano. Sono tutte piante perenni, con fusti semplici spesso a sezione triangolare.
Benché le specie del genere appaiano macroscopicamente simili alle Poaceae, queste ultime possiedono due glume per ogni spighetta uni o multiflora e un perigonio formato da 2 tepali (lemma e palea) per ciascun fiore; i fiori sono tutti ermafroditi.
Tutte le specie di Carex hanno invece fiori unisessuali e sono spesso, ma non sempre, monoiche (entrambi i sessi sulla stessa pianta ma in fiori distinti); il perigonio è del tutto assente; una brattea erbacea (gluma) sottende ogni fiore; i fiori maschili sono ridotti a 1 (3) stami e i fiori femminili a 3 (2) carpelli formanti un ovario uniloculare.

Principali Fonti
Pignatti S. (2017) Flora d'Italia, II ed.. Edagricole, Bologna
Hamon D. (2022) - Carex de France. Biotope Edition
Flora of North America.
Index Plantarum Flora Italicae - Indice dei nomi delle specie botaniche presenti in Italia.


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