Pteridium aquilinum (L.) Kuhn subsp. aquilinum - Felce aquilina
Inviato: 25 nov 2008, 17:59
Pteridium aquilinum (L.) Kuhn subsp. aquilinum
Rhodora 43 (1941)
Basionimo: Pteris aquilina L. - Sp. Pl.: 1075 (1753)
Dennstaedtiaceae
Felce aquilina, Deutsch: Adlerfarn
English: Bracken fern
Español: Helecho águila
Français: Fougère aigle
Forma Biologica: G rhiz - Geofite rizomatose. Piante con un particolare fusto sotterraneo, detto rizoma, che ogni anno emette radici e fusti avventizi.
Descrizione: Pianta perenne, alta 30-200 cm, con rizoma lungamente strisciante e stolonifero, esternamente nero, bianco all'interno;
unica foglia (fronda) 2-3pennatosetta divisa in tre elementi portanti numerose pinne a contorno triangolare, più o meno villosi di sotto, con rachide verde-giallo o bruno-rossiccio fibroso, resistente, ramificato e angoloso; elementi di secondo ordine (pinnule) subdivisi in segmenti a margine generalmente intero, talora lobato o ulteriormente diviso (in tal caso, foglie 4pennatosette); segmenti ultimi (lobi) oblunghi, a triangolo stretto e ottuso, coriacei e resistenti.
Organi riproduttivi contenenti le spore (sporangi), riuniti in masserelle dette sori, lineari e poco evidenti, al margine revoluto dei lobi, ricoperti dal margine stesso.
Tipo corologico: Cosmop. - In tutte le zone del mondo, senza lacune importanti.
Distribuzione: Diffusa e comune in tutto il territorio.
Habitat: Probabilmente è la felce più diffusa nel mondo. Presente in boschi radi, sterpaglie, incolti, brughiere, pascoli degradati. Specie invadente, spesso con fitti ed estesi raggruppamenti; è da evitare l'abbruciamento, perché il fuoco ne favorisce la ridiffusione. Preferisce substrati silicei, ma è presente anche su rocce carbonatiche, purché gli strati superiori del suolo siano acidificati (convive spesso con castagno e betulla). Da 0 a 2100 m di altitudine.
Sistematica e possibili confusioni: In Italia esiste solo la subspecie nominale.
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: Il nome del genere deriva dal greco "pteris", che significa "felce"; altre fonti indicano la derivazione dal greco "pteros" = "ala", probabilmente per l'aspetto delle foglie. L'epiteto specifico, dal latino, sembra legato alla forma del rizoma, che sezionato ricorda un profilo d'aquila.
Proprietà ed utilizzi: Specie officinale tossica
Le foglie contengono un enzima (tiaminasi) in grado di distruggere la vitamina B1, che viene perduto con la cottura, ed anche acido cianidrico: le persone e gli animali che se ne cibano, soprattutto i cavalli, ne ricavano danni, anche gravi, per avvelenamento. Un tempo il rizoma veniva usato contro i vermi, in particolare la tenia, ma con esiti di avvelenamenti anche mortali nei bambini!
Oggi la pianta viene raramente utilizzata come medicinale per curare reumatismi ed alcune disfunzioni digestive.
Il rachide, dotato di fibre di grande resistenza, veniva utilizzato per confezionare cordami.
Note e Curiosità: Recenti ricerche hanno isolato da questa felce sostanze sicuramente cancerogene. In Giappone, dove la specie viene frequentemente mangiata cotta come verdura, è stata confermata una stretta relazione tra il suo consumo e forme tumorali dell'esofago e dello stomaco.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
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Principali Fonti
Pignatti S. - Flora d'Italia - 1982 Edagricole
Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di) - An annotated checklist of the Italian vascular flora - 2005 Palombi Editori
Arrighetti A. - Il sottobosco - 1970 Ed. Manfrini
Zenari S.- Flora escursionistica - 1956 Zannoni Editore
Index Plantarum Flora Italicae - Indice dei nomi delle specie botaniche presenti in Italia.
Scheda realizzata da: Silvano Radivo
Rhodora 43 (1941)
Basionimo: Pteris aquilina L. - Sp. Pl.: 1075 (1753)
Dennstaedtiaceae
Felce aquilina, Deutsch: Adlerfarn
English: Bracken fern
Español: Helecho águila
Français: Fougère aigle
Forma Biologica: G rhiz - Geofite rizomatose. Piante con un particolare fusto sotterraneo, detto rizoma, che ogni anno emette radici e fusti avventizi.
Descrizione: Pianta perenne, alta 30-200 cm, con rizoma lungamente strisciante e stolonifero, esternamente nero, bianco all'interno;
unica foglia (fronda) 2-3pennatosetta divisa in tre elementi portanti numerose pinne a contorno triangolare, più o meno villosi di sotto, con rachide verde-giallo o bruno-rossiccio fibroso, resistente, ramificato e angoloso; elementi di secondo ordine (pinnule) subdivisi in segmenti a margine generalmente intero, talora lobato o ulteriormente diviso (in tal caso, foglie 4pennatosette); segmenti ultimi (lobi) oblunghi, a triangolo stretto e ottuso, coriacei e resistenti.
Organi riproduttivi contenenti le spore (sporangi), riuniti in masserelle dette sori, lineari e poco evidenti, al margine revoluto dei lobi, ricoperti dal margine stesso.
Tipo corologico: Cosmop. - In tutte le zone del mondo, senza lacune importanti.
Distribuzione: Diffusa e comune in tutto il territorio.
Habitat: Probabilmente è la felce più diffusa nel mondo. Presente in boschi radi, sterpaglie, incolti, brughiere, pascoli degradati. Specie invadente, spesso con fitti ed estesi raggruppamenti; è da evitare l'abbruciamento, perché il fuoco ne favorisce la ridiffusione. Preferisce substrati silicei, ma è presente anche su rocce carbonatiche, purché gli strati superiori del suolo siano acidificati (convive spesso con castagno e betulla). Da 0 a 2100 m di altitudine.
Sistematica e possibili confusioni: In Italia esiste solo la subspecie nominale.
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: Il nome del genere deriva dal greco "pteris", che significa "felce"; altre fonti indicano la derivazione dal greco "pteros" = "ala", probabilmente per l'aspetto delle foglie. L'epiteto specifico, dal latino, sembra legato alla forma del rizoma, che sezionato ricorda un profilo d'aquila.
Proprietà ed utilizzi: Specie officinale tossica
Le foglie contengono un enzima (tiaminasi) in grado di distruggere la vitamina B1, che viene perduto con la cottura, ed anche acido cianidrico: le persone e gli animali che se ne cibano, soprattutto i cavalli, ne ricavano danni, anche gravi, per avvelenamento. Un tempo il rizoma veniva usato contro i vermi, in particolare la tenia, ma con esiti di avvelenamenti anche mortali nei bambini!
Oggi la pianta viene raramente utilizzata come medicinale per curare reumatismi ed alcune disfunzioni digestive.
Il rachide, dotato di fibre di grande resistenza, veniva utilizzato per confezionare cordami.
Note e Curiosità: Recenti ricerche hanno isolato da questa felce sostanze sicuramente cancerogene. In Giappone, dove la specie viene frequentemente mangiata cotta come verdura, è stata confermata una stretta relazione tra il suo consumo e forme tumorali dell'esofago e dello stomaco.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
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Principali Fonti
Pignatti S. - Flora d'Italia - 1982 Edagricole
Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di) - An annotated checklist of the Italian vascular flora - 2005 Palombi Editori
Arrighetti A. - Il sottobosco - 1970 Ed. Manfrini
Zenari S.- Flora escursionistica - 1956 Zannoni Editore
Index Plantarum Flora Italicae - Indice dei nomi delle specie botaniche presenti in Italia.
Scheda realizzata da: Silvano Radivo