"E s'aprono i fiori notturni nell'ora che penso ai miei cari
sono apparse in mezzo ai viburni le farfalle crepuscolari
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dai calici aperti si esala l'odore che passa col vento
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Il grande poeta romagnolo (toscanizzato) chiamava questo fiore gelsomino notturno eppure, nonostante una tesi di laurea specifica sull'argomento pubblicata un po' di anni fa da una studiosa svizzera, su un numero del corriere dell'anno scorso era apparso l'articolo di una semigallina del beau monde, per altro nota anche in televisione (una di quelle scrittrici di moda, gossip e stronzate varie), nel quale si fregiava di avere scoperto che cos'era il famoso gelsomino notturno di Giovanni Pascoli. Secondo lei si trattava del Night Jasmin degli inglesi e americani, cioè della solanacea brasiliana
Cestrum nocturnum L. A parte che questa pianta non solo non divenne mai di moda in Italia sia per la difficoltà di coltura sia in quanto adatta alla serra calda d'inverno, venne pure introdotta in epoca successiva alla poesia citata, ve lo vedete voi il prof. Pascoli, non privo di fondamenti di botanica, sua seconda passione, parlare di calici (
Mirabilis jalapa) se fossero state corolle (
Cestrum nocturnum)? Se certa gente, prima di divulgare scemenze, si informasse presso le giuste fonti, eviterebbe di scrivere stupidaggini facendo la figura del cioccolataio!