Carex chordorrhiza L.f. - Carice a lunghi stoloni
Moderatori: Anja, Marinella Zepigi
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Carex chordorrhiza L.f. - Carice a lunghi stoloni
Carex chordorrhiza L.f.
Suppl. Pl.: 414 (1782)
Cyperaceae
Carice a lunghi stoloni, Carice cordorriza, Deutsch: Strick-Segge, Fadenwurzelige Segge
English: Creeping sedge
Français: Laîche à longs rhizomes
Forma Biologica: G rhiz - Geofite rizomatose. Piante con un particolare fusto sotterraneo, detto rizoma, che ogni anno emette radici e fusti avventizi.
He - Elofite. Piante perenni delle rive di ambienti umidi, paludi, stagni.
Descrizione: Pianta erbacea perenne alta 5-40 cm, provvista di lunghi stoloni epigei che possono raggiungere 1 m, con rigetti sterili ai nodi, terminanti in uno o più fusti fioriferi ascendenti.
Fusto ± cilindrico, liscio, robusto, con poche foglie corte alla base.
Guaine basali di colore bruno-ialino chiaro, che diventano spesso scure.
Foglie rigide obliquo-erette da piane a canalicolate, larghe 0,4-3 mm, molto più corte del fusto.
Ligula 1-2 mm, con apice ottuso o arrotondato; antiligula assente.
Brattea inferiore glumacea non guainante, più corta dell'infiorescenza.
Infiorescenza compatta lunga 7-15 mm, con 2-4 (7) spighe sessili, ermafrodite, lunghe (0,4) 0,6-1 cm, con fiori maschili in alto, quelli femminili in basso; spesso le spighe nella parte inferiore dell' infiorescenza sono interamente femminili.
Gluma maschile 3,5 mm, oblungo-ellittica, rosso-bruno chiaro con apice acuto, glume femminili 3-4 mm, largamente ovato-ellittiche, rosso bruno chiaro, ialine al margine e più chiare sulla carena, con apice ± acuto.
Stimmi: 2
I frutti sono pseudanteci (otricelli) lunghi 3-4,5 mm, lucidi, ovato-ellittici, piano-convessi, debolmente venati, di colore giallo bruno spesso bruno scuro, ristretti in un corto becco lacerato (0,5 mm), bifido.
Acheni lenticolari con apice troncato, bruno-argentei.
Tipo corologico: Eurosiber. - Zone fredde e temperato-fredde dell'Eurasia.
N-Americ. - America del Nord.
Habitat: torbiere, paludi, su terreni umidi. Specie rara sulle Alpi.
Sistematica e possibili confusioni: Simile a: Carex divisa Huds. (vedi scheda) che si distingue per i rizomi spessi, per le glume di 2-3 mm con nervatura centrale larga, biancastra, molto evidente e per gli otricelli con bordi alati e con abbondante tessuto spugnoso alla base.
ll periodo migliore per l'identificazione delle Carex non è la fioritura (generalmente precoce), ma la fruttificazione. Di particolare importanza sono gli otricelli, gli stimmi e l'apparato radicale; in mancanza di questi caratteri è quasi impossibile identificarle con sicurezza.
Anche l'habitat può aiutare nel riconoscimento della specie.
Occorre fare attenzione al numero degli stimmi, può accadere che uno degli stimmi sia nascosto dall'otricello oppure si sia staccato e perduto durante la dissecazione, quindi per una corretta identificazione è sempre meglio esaminare parecchi fiori.
Tassonomia filogenetica
______________________________________________________________________________
Etimologia: Il nome generico dal nome classico latino cārex, caricis carice (in Virgilio, Georg. 3.231). L’etimologia del nome è ignota, tra le diverse ipotesi la più convincente è che derivi dal greco κείρω keíro io taglio, in riferimento al bordo tagliente delle foglie; il nome specifico deriva dal greco χορδά o χορδή chordá o chordé corda e da ῥίζα rhíza radice: con radici lunghe come corde.
Proprietà ed utilizzi:
Nonostante il genere Carex sia così diffuso e numeroso, non si conoscono utilizzi a scopo alimentare e farmaceutico per nessuna specie.
Note e Curiosità: Il genere Carex comprende circa 2000 specie distribuite su tutto il globo, prevalentemente in regioni umide, temperate o fredde.
Benché le specie del genere appaiano macroscopicamente simili alle Poaceae, queste ultime possiedono due glume per ogni spighetta uni o multiflora e un perigonio formato da 2 tepali (lemma e palea) per ciascun fiore; i fiori sono tutti ermafroditi.
Tutte le specie di Carex hanno invece fiori unisessuali e sono spesso, ma non sempre, monoiche (entrambi i sessi sulla stessa pianta ma in fiori distinti); il perigonio è del tutto assente; una brattea erbacea (gluma) sottende ogni fiore; i fiori maschili sono ridotti a 1 (3) stami e i fiori femminili a 3 (2) carpelli formanti un ovario uniloculare.
Principali Fonti
Pignatti S. (2017) Flora d'Italia, II ed.. Edagricole, Bologna
Hamon D. (2022) - Carex de France. Biotope Edition
Carex cordorrhiza Ehrh.
Flora of North America.
Index Plantarum Flora Italicae - Indice dei nomi delle specie botaniche presenti in Italia.
Scheda realizzata da Roberta Alberti
Suppl. Pl.: 414 (1782)
Cyperaceae
Carice a lunghi stoloni, Carice cordorriza, Deutsch: Strick-Segge, Fadenwurzelige Segge
English: Creeping sedge
Français: Laîche à longs rhizomes
Forma Biologica: G rhiz - Geofite rizomatose. Piante con un particolare fusto sotterraneo, detto rizoma, che ogni anno emette radici e fusti avventizi.
He - Elofite. Piante perenni delle rive di ambienti umidi, paludi, stagni.
Descrizione: Pianta erbacea perenne alta 5-40 cm, provvista di lunghi stoloni epigei che possono raggiungere 1 m, con rigetti sterili ai nodi, terminanti in uno o più fusti fioriferi ascendenti.
Fusto ± cilindrico, liscio, robusto, con poche foglie corte alla base.
Guaine basali di colore bruno-ialino chiaro, che diventano spesso scure.
Foglie rigide obliquo-erette da piane a canalicolate, larghe 0,4-3 mm, molto più corte del fusto.
Ligula 1-2 mm, con apice ottuso o arrotondato; antiligula assente.
Brattea inferiore glumacea non guainante, più corta dell'infiorescenza.
Infiorescenza compatta lunga 7-15 mm, con 2-4 (7) spighe sessili, ermafrodite, lunghe (0,4) 0,6-1 cm, con fiori maschili in alto, quelli femminili in basso; spesso le spighe nella parte inferiore dell' infiorescenza sono interamente femminili.
Gluma maschile 3,5 mm, oblungo-ellittica, rosso-bruno chiaro con apice acuto, glume femminili 3-4 mm, largamente ovato-ellittiche, rosso bruno chiaro, ialine al margine e più chiare sulla carena, con apice ± acuto.
Stimmi: 2
I frutti sono pseudanteci (otricelli) lunghi 3-4,5 mm, lucidi, ovato-ellittici, piano-convessi, debolmente venati, di colore giallo bruno spesso bruno scuro, ristretti in un corto becco lacerato (0,5 mm), bifido.
Acheni lenticolari con apice troncato, bruno-argentei.
Tipo corologico: Eurosiber. - Zone fredde e temperato-fredde dell'Eurasia.
N-Americ. - America del Nord.
Habitat: torbiere, paludi, su terreni umidi. Specie rara sulle Alpi.
Sistematica e possibili confusioni: Simile a: Carex divisa Huds. (vedi scheda) che si distingue per i rizomi spessi, per le glume di 2-3 mm con nervatura centrale larga, biancastra, molto evidente e per gli otricelli con bordi alati e con abbondante tessuto spugnoso alla base.
ll periodo migliore per l'identificazione delle Carex non è la fioritura (generalmente precoce), ma la fruttificazione. Di particolare importanza sono gli otricelli, gli stimmi e l'apparato radicale; in mancanza di questi caratteri è quasi impossibile identificarle con sicurezza.
Anche l'habitat può aiutare nel riconoscimento della specie.
Occorre fare attenzione al numero degli stimmi, può accadere che uno degli stimmi sia nascosto dall'otricello oppure si sia staccato e perduto durante la dissecazione, quindi per una corretta identificazione è sempre meglio esaminare parecchi fiori.
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: Il nome generico dal nome classico latino cārex, caricis carice (in Virgilio, Georg. 3.231). L’etimologia del nome è ignota, tra le diverse ipotesi la più convincente è che derivi dal greco κείρω keíro io taglio, in riferimento al bordo tagliente delle foglie; il nome specifico deriva dal greco χορδά o χορδή chordá o chordé corda e da ῥίζα rhíza radice: con radici lunghe come corde.
Proprietà ed utilizzi:
Nonostante il genere Carex sia così diffuso e numeroso, non si conoscono utilizzi a scopo alimentare e farmaceutico per nessuna specie.
Note e Curiosità: Il genere Carex comprende circa 2000 specie distribuite su tutto il globo, prevalentemente in regioni umide, temperate o fredde.
Benché le specie del genere appaiano macroscopicamente simili alle Poaceae, queste ultime possiedono due glume per ogni spighetta uni o multiflora e un perigonio formato da 2 tepali (lemma e palea) per ciascun fiore; i fiori sono tutti ermafroditi.
Tutte le specie di Carex hanno invece fiori unisessuali e sono spesso, ma non sempre, monoiche (entrambi i sessi sulla stessa pianta ma in fiori distinti); il perigonio è del tutto assente; una brattea erbacea (gluma) sottende ogni fiore; i fiori maschili sono ridotti a 1 (3) stami e i fiori femminili a 3 (2) carpelli formanti un ovario uniloculare.
Principali Fonti
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" Felici coloro che vedono la bellezza…dove altri non vedono nulla" (Camille Pissarro)
Amare la natura significa amare se stessi
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Lago di Fosses (BL), 2100 m, lug 2012
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Trentino (TN), 1600 m, giu 2013
Foto di Marco Merli
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