Forum Acta Plantarum

Valle del Gleno e Passo di Belviso (BG)
Foto di Alessandro Federici

Un bel intinerario che unisce bella flora paesaggi e storia . Storia che non è per niente di bei ricordi, difatti la diga del Gleno è famosa per la terribile catastrofe che costò la vita a più di 360 persone nel dicembre del 1923, dovuta al cedimento della struttura della diga (si dice costruita con materiali scadenti); per chi vuole saperne di più metto questo Link https://it.wikipedia.org/wiki/Disastro_del_Gleno ( metto un altro Link) https://storiedimenticate.it/diga-del-gleno/
A parte la tragedia passata, i posti meritano una visita. L'itinerario si trova nelle Alpi Orobie della provincia di Bergamo e più precisamente nella Val di Scalve (tributaria della Valle Camonica) Si arriva a Vilminore di Scalve; purtroppo nei mesi di luglio agosto bisogna abbandonare la macchina e salire alla frazione di Pianezza con una navetta. Sono arrivato a Vilminore all'alba e la navetta partiva dopo un ora e quindi decisi di spostarmi a Bueggio e di percorrere un sentiero che sale nel bosco e che arriva lo stesso alla diga del Gleno, allungando un po' il percorso. Per chi è interessato allego una cartina
Premetto che le rocce che si incontrano sono acide nel primo tracciato iniziale costituite da Verrucano Lombardo, mentre al Passo di Belviso sono costituite dalla Formazione di Collio rocce in parte basiche e quindi si capisce come mai alcune piante che si incontrano, di solito si trovano su calcare
Litinerario è stato percorso il 2 luglio 2017

Sotto l'infausta Diga del Gleno con Cerastium arvense subsp strictum (determinato da Franco Fenaroli)
La vegetazione ricomincia a riconquistare il posto rubatogli nel passato

Dalla diga il sentiero entra nella Valle del Gleno con tracciato molto comodo ma piuttosto lungo

In una piccola zona umida
Carex leporina

Uno sguardo verso l'alto mi sconforta un po' vedendo il tragitto che bisogna percorrere, ma il desiderio di poter trovare Viola comollia mi rinfranca

il pendio è coperto da... credo Pulsatilla alpina subsp austroalpina (non mi sono fermato a controllare le foglie) ormai in frutto

Una foto al panorama che mi lascio alle spalle ma che mi accompagnerà per tutto il tracciato; la regina delle Orobie, la Presolana con la sua parete nord
a destra il Ferrante

Nei detriti alluvionali trovo questa pianta che sebbene con questa forma strana sembra essere Sabulina Verna (non vedo cos'altro possa essere)

Dopo qualche ora di cammino il paesaggio si fa aspro cominciano i ghiaioni

Noccaea rotundifolia

(mannaggia a chi cambia sempre nome )

Ranunculus glacialis

Il giorno prima c'era stata una spolveratina di neve (abbassamento delle temperature) e quindi i fiori non erano al massimo del loro splendore


Androsace alpina

Geum reptans

Come ho detto il substrato vicino al Passo di Belviso diventa piuttosto basico e si trovano piante che di solito sono su calcare

Facchinia rupestris ex minuartia rupestris

Finalmente si arriva al Passo di Belviso (2520 m) il sentiero continua in discesa in altro versante fino al Lago di Belviso , (che dal passo però non si vede) e che si trova in provincia di Sondrio; ma dopo quella sfacchinata non mi sembra il caso di arrivarci e poi mi resta la speranza di trovare Viola comollia nella discesa

Comincia la discesa e cerco di percorrere altre zone che non ho calpestato nella salita

Gentiana brachyphylla determinata sempre da Franco Fenaroli

Quando le speranze erano oramai svanite decido di attraversare dei ghiaioni e dopo poco tempo con mio stupore trovo Viola comollia

e pure un altro bel splendore che vedevo per la prima volta

Papaver alpinum subsp rhaeticum

Abbandono i ghiaioni verso una zona con rocce acide


Pedicularis kerneri

Cherleria sedoides ex Minuartia sedoides

Più in basso, su detriti alluvionali un'altra foto al papavero

Contento per i ritrovamenti mi abbasso di quota

ancora qualche foto
Juncus jacquinii (sempre determinato da Franco)

Lilium martagon con Sanguisorba dodecandra (altro endemismo orobico) però non ancora fiorita



E con questo vi ringrazio per la pazienza e vi saluto caramente

Le tue passate escursioni in montagna stanno diventando sempre di più un involontario invito ad evadere dalla costrizione a rimanere a casa.
Silvio

L'ultima immagine mi fa sognare...di tornare nelle mie zone

Myriam

Grazie Silvio e Myriam e si quelle zone le conosci meglio di me

Non ti sei lasciato mancare nulla

marinella

Grazie per questa bella passeggiata