Carex spicata Huds. subsp. spicata - Carice contigua
Moderatori: Anja, Marinella Zepigi
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Carex spicata Huds. subsp. spicata - Carice contigua
Carex spicata Huds. subsp. spicata
Fl. Angl.: 349 (1762)
Carex contigua Hoppe
Cyperaceae
Carice contigua, Carice spigata, Deutsch: Stachel-Segge
English: Spiked sedge
Español: Cárice espigada
Français: Laîche en épi
Forma Biologica: H caesp - Emicriptofite cespitose. Piante perennanti per mezzo di gemme poste a livello del terreno e con aspetto di ciuffi serrati.
Descrizione: Pianta erbacea perenne, alta 30-80 cm, con corti rizomi, densamente cespugliosa, senza stoloni.
Guaine basali ± fibrose, di colore bruno o porpora nerastro.
Fusto eretto, acutamente trigono, robusto, scabro all'apice.
Brattee inferiori molto più corte dell'infiorescenza, glumaceo-setacee, prive di guaina.
Foglie piane o carenate, larghe 2-4 (4,5) mm, più corte dei fusti.
Ligula lunga (3) 5-7 (8,5) mm, ottusa o subacuta; antiligula assente.
Infiorescenza compatta lunga 2-3 (4) cm, formata da 3-6 (10) spighe.
Spighe sessili, lunghe 5-12 mm, androgine, con fiori maschili all'apice e fiori femminili alla base, raggruppate nella parte superiore del fusto, talvolta quelle inferiori un po separate dalle altre.
Glume maschili 3-4 mm, lanceolate, con apice acuto; glume femminili 4-4,5 mm, ovali o lanceolate, di colore da bruno chiaro a bruno scuro e nervatura centrale verde, con o senza stretto margine scarioso, apice acuminato o mucronato, lunghe quanto l'otricello.
Stimmi: 2
I frutti sono pseudanteci (otricelli) piriformi, glabri, di 4,2-5,5 x 1,7-2,2 mm, pieni di tessuto spugnoso nel terzo inferiore, piano-convessi, con nervi solo percettibili, verdi, gradualmente ristretti in un becco di 1,5-1,8 mm, bifido e scabro-serrulato.
Acheni di 2-2,2 x 1,4-2 mm, ovali o quasi orbicolari, biconvessi, talvolta piano-convessi con base stilo persistente.
Tipo corologico: Eurasiat. - Eurasiatiche in senso stretto, dall'Europa al Giappone.
Habitat: margine e radure di boschi di latifoglie, cespuglieti, cedui.
Sistematica e possibili confusioni: Fa parte del gruppo di Carex contigua, che comprende Carex pairae F.W.Schultz, Carex divulsa Stokes. Gruppo assai critico, perchè le singole specie sono spesso collegate da intermedi di difficile classificazione. La distribuzione in Italia andrebbe ulteriormente verificata.
Specie simili:
Carex pairae F.W.Schultz (vedi scheda) che si distingue per la ligula triangolare di dimensioni inferiori e otricelli minori, con carena non alata.
Carex divulsa Stokes (vedi scheda), con infiorescenza più lunga, superiore a 5,5 cm e otricelli più piccoli.
Carex echinata Murray subsp. echinata (vedi scheda) che si differenzia per lla ligula più corta, per le spighe con fiori maschili alla base e fiori femminili all'apice.
Carex leersii F.W.Schultz: (vedi scheda) che si distingue per l'infiorescenza più lunga (4-8 cm) e per gli otricelli più piccoli guttiformi, privi di tessuto spugnoso.
Carex otrubae Podp. (vedi scheda) con foglie più larghe (4-10 mm) e otricelli ovali con nervature prominenti.
Il periodo migliore per l'identificazione delle carici non è la fioritura (generalmente precoce), ma la fruttificazione. Di particolare importanza sono gli otricelli, gli stimmi e l'apparato radicale; in mancanza di questi caratteri è quasi impossibile identificarle con sicurezza.
Anche l'habitat può aiutare nel riconoscimento della specie.
Occorre fare attenzione al numero degli stimmi, può accadere che uno degli stimmi sia nascosto dall'otricello oppure si sia staccato e perduto durante la dissecazione, quindi per una corretta identificazione è sempre meglio esaminare parecchi fiori.
Tassonomia filogenetica
______________________________________________________________________________
Etimologia: Il nome generico dal nome classico latino cārex, caricis carice (in Virgilio, Georg. 3.231). L’etimologia del nome è ignota, tra le diverse ipotesi la più convincente è che derivi dal greco κείρω keíro io taglio, in riferimento al bordo tagliente delle foglie; il nome specifico da spíca spiga, spilla: con infiorescenze a spiga.
Proprietà ed utilizzi:
Specie emettrice di isoprenoidi: sostanze organiche di origine animale o vegetale.
Nonostante il genere Carex sia così diffuso e numeroso, non si conoscono utilizzi a scopo alimentare e farmaceutico per nessuna specie.
Note e Curiosità: Il genere Carex è il più vasto della famiglia delle Cyperaceae, comprende circa 2000 specie distribuite su tutto il globo, prevalentemente in regioni umide, temperate o fredde, dove spesso costituiscono la vegetazione predominante (Cariceti) ma si adattatano anche ai pendii sassosi d’alta quota. Ai margini degli specchi d'acqua interni tendono a invadere stagni e laghi formando zone acquitrinose, poi terreni paludosi, infine pseudo-praterie che gradatamente si interrano. Sono tutte piante perenni, con fusti semplici spesso a sezione triangolare.
Benché le specie del genere appaiano macroscopicamente simili alle Poaceae, queste ultime possiedono due glume per ogni spighetta uni o multiflora e un perigonio formato da 2 tepali (lemma e palea) per ciascun fiore; i fiori sono tutti ermafroditi.
Tutte le specie di Carex hanno invece fiori unisessuali e sono spesso, ma non sempre, monoiche (entrambi i sessi sulla stessa pianta ma in fiori distinti); il perigonio è del tutto assente; una brattea erbacea (gluma) sottende ogni fiore; i fiori maschili sono ridotti a 1 (3) stami e i fiori femminili a 3 (2) carpelli formanti un ovario uniloculare.
Principali Fonti
Pignatti S. (2017) Flora d'Italia, II ed.. Edagricole, Bologna
Pignatti S. (1982) Flora d'Italia, I ed.. Edagricole, Bologna
Hamon D. (2022) - Carex de France. Biotope Edition
Flora Iberica - Plantas vasculares del la Peninsula Iberica e Islas Baleares.
Index Plantarum Flora Italicae - Indice dei nomi delle specie botaniche presenti in Italia.
Scheda realizzata da Roberta Alberti
Fl. Angl.: 349 (1762)
Carex contigua Hoppe
Cyperaceae
Carice contigua, Carice spigata, Deutsch: Stachel-Segge
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Forma Biologica: H caesp - Emicriptofite cespitose. Piante perennanti per mezzo di gemme poste a livello del terreno e con aspetto di ciuffi serrati.
Descrizione: Pianta erbacea perenne, alta 30-80 cm, con corti rizomi, densamente cespugliosa, senza stoloni.
Guaine basali ± fibrose, di colore bruno o porpora nerastro.
Fusto eretto, acutamente trigono, robusto, scabro all'apice.
Brattee inferiori molto più corte dell'infiorescenza, glumaceo-setacee, prive di guaina.
Foglie piane o carenate, larghe 2-4 (4,5) mm, più corte dei fusti.
Ligula lunga (3) 5-7 (8,5) mm, ottusa o subacuta; antiligula assente.
Infiorescenza compatta lunga 2-3 (4) cm, formata da 3-6 (10) spighe.
Spighe sessili, lunghe 5-12 mm, androgine, con fiori maschili all'apice e fiori femminili alla base, raggruppate nella parte superiore del fusto, talvolta quelle inferiori un po separate dalle altre.
Glume maschili 3-4 mm, lanceolate, con apice acuto; glume femminili 4-4,5 mm, ovali o lanceolate, di colore da bruno chiaro a bruno scuro e nervatura centrale verde, con o senza stretto margine scarioso, apice acuminato o mucronato, lunghe quanto l'otricello.
Stimmi: 2
I frutti sono pseudanteci (otricelli) piriformi, glabri, di 4,2-5,5 x 1,7-2,2 mm, pieni di tessuto spugnoso nel terzo inferiore, piano-convessi, con nervi solo percettibili, verdi, gradualmente ristretti in un becco di 1,5-1,8 mm, bifido e scabro-serrulato.
Acheni di 2-2,2 x 1,4-2 mm, ovali o quasi orbicolari, biconvessi, talvolta piano-convessi con base stilo persistente.
Tipo corologico: Eurasiat. - Eurasiatiche in senso stretto, dall'Europa al Giappone.
Habitat: margine e radure di boschi di latifoglie, cespuglieti, cedui.
Sistematica e possibili confusioni: Fa parte del gruppo di Carex contigua, che comprende Carex pairae F.W.Schultz, Carex divulsa Stokes. Gruppo assai critico, perchè le singole specie sono spesso collegate da intermedi di difficile classificazione. La distribuzione in Italia andrebbe ulteriormente verificata.
Specie simili:
Carex pairae F.W.Schultz (vedi scheda) che si distingue per la ligula triangolare di dimensioni inferiori e otricelli minori, con carena non alata.
Carex divulsa Stokes (vedi scheda), con infiorescenza più lunga, superiore a 5,5 cm e otricelli più piccoli.
Carex echinata Murray subsp. echinata (vedi scheda) che si differenzia per lla ligula più corta, per le spighe con fiori maschili alla base e fiori femminili all'apice.
Carex leersii F.W.Schultz: (vedi scheda) che si distingue per l'infiorescenza più lunga (4-8 cm) e per gli otricelli più piccoli guttiformi, privi di tessuto spugnoso.
Carex otrubae Podp. (vedi scheda) con foglie più larghe (4-10 mm) e otricelli ovali con nervature prominenti.
Il periodo migliore per l'identificazione delle carici non è la fioritura (generalmente precoce), ma la fruttificazione. Di particolare importanza sono gli otricelli, gli stimmi e l'apparato radicale; in mancanza di questi caratteri è quasi impossibile identificarle con sicurezza.
Anche l'habitat può aiutare nel riconoscimento della specie.
Occorre fare attenzione al numero degli stimmi, può accadere che uno degli stimmi sia nascosto dall'otricello oppure si sia staccato e perduto durante la dissecazione, quindi per una corretta identificazione è sempre meglio esaminare parecchi fiori.
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: Il nome generico dal nome classico latino cārex, caricis carice (in Virgilio, Georg. 3.231). L’etimologia del nome è ignota, tra le diverse ipotesi la più convincente è che derivi dal greco κείρω keíro io taglio, in riferimento al bordo tagliente delle foglie; il nome specifico da spíca spiga, spilla: con infiorescenze a spiga.
Proprietà ed utilizzi:
Specie emettrice di isoprenoidi: sostanze organiche di origine animale o vegetale.
Nonostante il genere Carex sia così diffuso e numeroso, non si conoscono utilizzi a scopo alimentare e farmaceutico per nessuna specie.
Note e Curiosità: Il genere Carex è il più vasto della famiglia delle Cyperaceae, comprende circa 2000 specie distribuite su tutto il globo, prevalentemente in regioni umide, temperate o fredde, dove spesso costituiscono la vegetazione predominante (Cariceti) ma si adattatano anche ai pendii sassosi d’alta quota. Ai margini degli specchi d'acqua interni tendono a invadere stagni e laghi formando zone acquitrinose, poi terreni paludosi, infine pseudo-praterie che gradatamente si interrano. Sono tutte piante perenni, con fusti semplici spesso a sezione triangolare.
Benché le specie del genere appaiano macroscopicamente simili alle Poaceae, queste ultime possiedono due glume per ogni spighetta uni o multiflora e un perigonio formato da 2 tepali (lemma e palea) per ciascun fiore; i fiori sono tutti ermafroditi.
Tutte le specie di Carex hanno invece fiori unisessuali e sono spesso, ma non sempre, monoiche (entrambi i sessi sulla stessa pianta ma in fiori distinti); il perigonio è del tutto assente; una brattea erbacea (gluma) sottende ogni fiore; i fiori maschili sono ridotti a 1 (3) stami e i fiori femminili a 3 (2) carpelli formanti un ovario uniloculare.
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" Felici coloro che vedono la bellezza…dove altri non vedono nulla" (Camille Pissarro)
Amare la natura significa amare se stessi
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Calendasco (PC), 50 m, apr 2009
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