Carex remota L. - Carice ascellare
Moderatori: Anja, Marinella Zepigi
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- Nome: Roberta
- Cognome: Alberti
- Residenza(Prov): Zola Predosa (BO)
Carex remota L. - Carice ascellare
Carex remota L.
Fl. Angl. (Linnaeus) 24 (1754)
Cyperaceae
Carice ascellare, Carice remota, Deutsch: Winkel-Segge
English: Remote sedge
Español: Juncia remota
Français: Laîche espacée
Forma Biologica: H caesp - Emicriptofite cespitose. Piante perennanti per mezzo di gemme poste a livello del terreno e con aspetto di ciuffi serrati.
Descrizione: Pianta erbacea perenne alta (20) 30-60 cm, con densi cespugli e corti rizomi.
Guaine basali squamiformi, bruno-chiare, intere o ± fibrose.
Fusto trigono, eretto, gracile e incurvato, scabro in alto.
Foglie molli, piane o canalicolate, scabre ai margini, più brevi o talvolta lunghe quanto il fusto, larghe 1,5-2,2 mm.
Ligula 1-1,8 (2) mm, leggermente più stretta della lamina, con apice ottuso; antiligula assente.
Brattee fogliacee molto allungate, le inferiori fino a 10-20 cm superanti l'infiorescenza, non guainanti.
Infiorescenza espansa ed allungata lunga (5) 8-15 (30) cm, composta da (5) 7-10 spighe; talvolta l'infiorescenza può risultare contratta ed abbreviata.
Spighe androgine sessili, ovoidi, lunghe 3-10 mm, tutte con brattee tranne quelle superiori; le spighe inferiori molto distanziate con fiori interamente femminili, quelle superiori con fiori maschili alla base e fiori femminili all'apice, di colore verde-giallastro.
Glume maschili di 2,5-3 mm, ovali, di colore bruno-ialino chiaro con nervatura centrale chiara, apice acuto; glume femminili di 2,5 mm circa da lanceolate a ovali, bruno chiaro o ialino, con nervatura centrale verde, più corte dell'otricello, apice da acuto a acuminato.
Stimmi: 2
I frutti sono pseudanteci (otricelli) di (2,5) 3-3,5 x 1,3 mm, ovali, piano-convessi con 3-5 nervi nella faccia interna e 5-8 nella faccia esterna convessa, di colore giallo-brunastro, con becco di 0,7-0,8 mm, scabro, diviso in 2 lacinie.
Acheni di 1,4-1,6 x 1-1,1 mm, obovati o ellittici, piano-convessi o biconvessi, bruni.
Tipo corologico: Europ.-Caucas. - Europa e Caucaso.
Habitat: boschi umidi,sopratutto frassineti ma anche boscaglie di Alnus glutinosa, sponde di ruscelli, in ambiente generalmente ombreggiato su suolo impregnato d'acqua.
Sistematica e possibili confusioni: Il periodo migliore per l'identificazione delle Carex non è la fioritura (generalmente precoce), ma la fruttificazione. Di particolare importanza sono gli otricelli, gli stimmi e l'apparato radicale; in mancanza di questi caratteri è quasi impossibile identificarle con sicurezza, anche l'habitat può aiutare nel riconoscimento della specie.
Occorre fare attenzione al numero degli stimmi, può accadere che uno degli stimmi sia nascosto dall'otricello oppure si sia staccato e perduto durante la dissecazione, quindi per una corretta identificazione è sempre meglio esaminare parecchi fiori.
Tassonomia filogenetica
______________________________________________________________________________
Etimologia: Il nome generico dal nome classico latino cārex, caricis carice (in Virgilio, Georg. 3.231). L’etimologia del nome è ignota, tra le diverse ipotesi la più convincente è che derivi dal greco κείρω keíro io taglio, in riferimento al bordo tagliente delle foglie; il none specifico deriva da remóveo allontanare: lontano, remoto, di luoghi distanti, allude alle spighe distanziate lungo il fusto.
Proprietà ed utilizzi:
Nonostante il genere Carex sia così diffuso e numeroso, non si conoscono utilizzi a scopo alimentare e farmaceutico per nessuna specie.
Note e Curiosità: Il genere Carex è il più vasto della famiglia delle Cyperaceae, comprende circa 2000 specie distribuite su tutto il globo, prevalentemente in regioni umide, temperate o fredde, dove spesso costituiscono la vegetazione predominante (Cariceti) ma si adattatano anche ai pendii sassosi d’alta quota. Ai margini degli specchi d'acqua interni tendono a invadere stagni e laghi formando zone acquitrinose, poi terreni paludosi, infine pseudo-praterie che gradatamente si interrano. Sono tutte piante perenni, con fusti semplici spesso a sezione triangolare.
Benché le specie del genere appaiano macroscopicamente simili alle Poaceae, queste ultime possiedono due glume per ogni spighetta uni o multiflora e un perigonio formato da 2 tepali (lemma e palea) per ciascun fiore; i fiori sono tutti ermafroditi.
Tutte le specie di Carex hanno invece fiori unisessuali e sono spesso, ma non sempre, monoiche (entrambi i sessi sulla stessa pianta ma in fiori distinti); il perigonio è del tutto assente; una brattea erbacea (gluma) sottende ogni fiore; i fiori maschili sono ridotti a 1 (3) stami e i fiori femminili a 3 (2) carpelli formanti un ovario uniloculare.
Principali Fonti
Pignatti S. (2017) Flora d'Italia, II ed.. Edagricole, Bologna
Hamon D. (2022) - Carex de France. Biotope Edition
Flora Iberica - Plantas vasculares del la Peninsula Iberica e Islas Baleares.
Catalogazione floristica per la didattica
Index Plantarum Flora Italicae - Indice dei nomi delle specie botaniche presenti in Italia.
Scheda realizzata da Roberta Alberti
Fl. Angl. (Linnaeus) 24 (1754)
Cyperaceae
Carice ascellare, Carice remota, Deutsch: Winkel-Segge
English: Remote sedge
Español: Juncia remota
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Forma Biologica: H caesp - Emicriptofite cespitose. Piante perennanti per mezzo di gemme poste a livello del terreno e con aspetto di ciuffi serrati.
Descrizione: Pianta erbacea perenne alta (20) 30-60 cm, con densi cespugli e corti rizomi.
Guaine basali squamiformi, bruno-chiare, intere o ± fibrose.
Fusto trigono, eretto, gracile e incurvato, scabro in alto.
Foglie molli, piane o canalicolate, scabre ai margini, più brevi o talvolta lunghe quanto il fusto, larghe 1,5-2,2 mm.
Ligula 1-1,8 (2) mm, leggermente più stretta della lamina, con apice ottuso; antiligula assente.
Brattee fogliacee molto allungate, le inferiori fino a 10-20 cm superanti l'infiorescenza, non guainanti.
Infiorescenza espansa ed allungata lunga (5) 8-15 (30) cm, composta da (5) 7-10 spighe; talvolta l'infiorescenza può risultare contratta ed abbreviata.
Spighe androgine sessili, ovoidi, lunghe 3-10 mm, tutte con brattee tranne quelle superiori; le spighe inferiori molto distanziate con fiori interamente femminili, quelle superiori con fiori maschili alla base e fiori femminili all'apice, di colore verde-giallastro.
Glume maschili di 2,5-3 mm, ovali, di colore bruno-ialino chiaro con nervatura centrale chiara, apice acuto; glume femminili di 2,5 mm circa da lanceolate a ovali, bruno chiaro o ialino, con nervatura centrale verde, più corte dell'otricello, apice da acuto a acuminato.
Stimmi: 2
I frutti sono pseudanteci (otricelli) di (2,5) 3-3,5 x 1,3 mm, ovali, piano-convessi con 3-5 nervi nella faccia interna e 5-8 nella faccia esterna convessa, di colore giallo-brunastro, con becco di 0,7-0,8 mm, scabro, diviso in 2 lacinie.
Acheni di 1,4-1,6 x 1-1,1 mm, obovati o ellittici, piano-convessi o biconvessi, bruni.
Tipo corologico: Europ.-Caucas. - Europa e Caucaso.
Habitat: boschi umidi,sopratutto frassineti ma anche boscaglie di Alnus glutinosa, sponde di ruscelli, in ambiente generalmente ombreggiato su suolo impregnato d'acqua.
Sistematica e possibili confusioni: Il periodo migliore per l'identificazione delle Carex non è la fioritura (generalmente precoce), ma la fruttificazione. Di particolare importanza sono gli otricelli, gli stimmi e l'apparato radicale; in mancanza di questi caratteri è quasi impossibile identificarle con sicurezza, anche l'habitat può aiutare nel riconoscimento della specie.
Occorre fare attenzione al numero degli stimmi, può accadere che uno degli stimmi sia nascosto dall'otricello oppure si sia staccato e perduto durante la dissecazione, quindi per una corretta identificazione è sempre meglio esaminare parecchi fiori.
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: Il nome generico dal nome classico latino cārex, caricis carice (in Virgilio, Georg. 3.231). L’etimologia del nome è ignota, tra le diverse ipotesi la più convincente è che derivi dal greco κείρω keíro io taglio, in riferimento al bordo tagliente delle foglie; il none specifico deriva da remóveo allontanare: lontano, remoto, di luoghi distanti, allude alle spighe distanziate lungo il fusto.
Proprietà ed utilizzi:
Nonostante il genere Carex sia così diffuso e numeroso, non si conoscono utilizzi a scopo alimentare e farmaceutico per nessuna specie.
Note e Curiosità: Il genere Carex è il più vasto della famiglia delle Cyperaceae, comprende circa 2000 specie distribuite su tutto il globo, prevalentemente in regioni umide, temperate o fredde, dove spesso costituiscono la vegetazione predominante (Cariceti) ma si adattatano anche ai pendii sassosi d’alta quota. Ai margini degli specchi d'acqua interni tendono a invadere stagni e laghi formando zone acquitrinose, poi terreni paludosi, infine pseudo-praterie che gradatamente si interrano. Sono tutte piante perenni, con fusti semplici spesso a sezione triangolare.
Benché le specie del genere appaiano macroscopicamente simili alle Poaceae, queste ultime possiedono due glume per ogni spighetta uni o multiflora e un perigonio formato da 2 tepali (lemma e palea) per ciascun fiore; i fiori sono tutti ermafroditi.
Tutte le specie di Carex hanno invece fiori unisessuali e sono spesso, ma non sempre, monoiche (entrambi i sessi sulla stessa pianta ma in fiori distinti); il perigonio è del tutto assente; una brattea erbacea (gluma) sottende ogni fiore; i fiori maschili sono ridotti a 1 (3) stami e i fiori femminili a 3 (2) carpelli formanti un ovario uniloculare.
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Pignatti S. (2017) Flora d'Italia, II ed.. Edagricole, Bologna
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Scheda realizzata da Roberta Alberti
" Felici coloro che vedono la bellezza…dove altri non vedono nulla" (Camille Pissarro)
Amare la natura significa amare se stessi
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Re: Carex remota L. - Carice ascellare
Fanano (MO), 700 m, lug 2010
Foto di Filiberto Fiandri
Piano Ruggio (PZ), 1550 m, ago 2016
Foto di Franco Caldararo
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Piano Ruggio (PZ), 1550 m, ago 2016
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Amare la natura significa amare se stessi
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Sassetta (LI), mag 2010
Foto di Franco Giordana
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Re: Carex remota L. - Carice ascellare
M. Pisano (PI), mag 2008
Foto di Brunello Pierini
Paten, Mele (GE), 460 m, ago 2009
Foto di Adelina Alice
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Paten, Mele (GE), 460 m, ago 2009
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Re: Carex remota L. - Carice ascellare
Limone Piemonte (CN), 1200 m, set 2012
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Monte Comero (FC), 700 m, mag 2014
Foto di Giorgio Faggi
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Monte Comero (FC), 700 m, mag 2014
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Piano Ruggio (PZ), 1550 m, ago 2016
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M. Pisano (PI), mag 2008
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