Orchis italica: estinta in Piemonte
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Orchis italica: estinta in Piemonte
Vorrei segnalare che Orchis italica è da considerarsi ESTINTA in Piemonte, dove era segnalata con 3 stazioni nel Monferrato fino ai primi anni '90 e non più rinvenuta a partire dal 2000
Sulle schede I.P.F.I. risulta presente
Amalita Isaja
Orchidee Piemontesi
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Re: Orchis italica: estinta in Piemonte
Grazie, peccato!
La situazione verrà aggiornata in corrispondenza della prossima revisione della checklist.
Franco
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Franco
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Re: Orchis italica: estinta in Piemonte
Per Orchis italica PIE per me bisognerebbe verificare se c'è una pubblicazione che la dichiara estinta in PIE. Vedo che Amalita Isaja è autrice di qualche libro di orchidee per il Piemonte. Una noterella sulla sola base del suo scarno topic in forum non mi sembra molto giustificata.Oppure chiedere a lei di fare una noterella con qualche informazione in più.
carlo
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“... c'è chi vede il bicchiere mezzo pieno e chi lo vede mezzo vuoto. In realtà è sempre tutto pieno, di due sostanze diverse.”
Ester Armanino - L'Arca
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Re: Orchis italica: estinta in Piemonte
Tra qualche mese dovrebbe essere pubblicata la seconda edizione di "Orchidee del Piemonte", presumo che in tale pubblicazione verrà precisata la condizione riguardante O. italica.
- Daniela Longo
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Re: Orchis italica: estinta in Piemonte
Stiamo preparando la Noterella com Amalita.
Daniela
Daniela
... vediamo un po’ come fiorisci,
come ti apri, di che colore hai i petali,
quanti pistilli hai, che trucchi usi
per spargere il tuo polline e ripeterti,
se hai fioritura languida o violenta,
che portamento prendi, dove inclini,
... (Patrizia Cavalli)
come ti apri, di che colore hai i petali,
quanti pistilli hai, che trucchi usi
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se hai fioritura languida o violenta,
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Re: Orchis italica: estinta in Piemonte
Dichiarare scomparsa una specie da un'are ampia come una intera regione è una grande responsabilità.
Ciò perché il Piemonte è molto esteso e molto estesi sono anche gli habitat di potenziale presenza della specie. CIò vale soprattutto se si tratta di specie termofila in un momento in cui le specie termofile stanno ampliando verso nord e verso l'alto il loro areale.
Inoltre, non è specie di habitat particolarmente minacciati come potrebbero essere aree umide.
Se questa valutazione si basa semplicemente sul fatto che la specie non è stata confermata nelle stazioni note, andrebbe perlomeno suffragata da altre considerazioni.
Posso a tal proposito portare esempi relativi all'EMR che per la sua posizione biogeografica può essere confrontabile con quella piemontese, perlomeno nella sua parte meridionale. Ad esempio parlo di Ophrys ciliata o di Anacamptis papilionacea che sembravano scomparse ma che poi sono state rivenute in altre località. Sempre restando nelle orchidee, la neocolonizzazione presenta moltissimi esempi e quindi non è detto che i rappresentanti di questa famiglia facciano eccezione rispetto al resto della flora. Anzi, la presenza di specie all'inizio trovate in una sola localtà e con pochi individui si sta rafforzando senza eccezioni.
Insomma, a me pare che questa notizia sia perlomeno prematura.
Quello che io consiglio - per quel poco che può valere questa mia considerazione - è di attendere una pubblicazione estranea all'ambiente AP; a quel punto l'eventuale aggiornamento in IPFI potrebbe avere una base esterna alla quale agganciare la modifica.
Se, come penso, questa mia raccomandazione non sarà presa in considerazione, consiglio almeno di aggiungere l'avverbio "presumibilmente" estinta. Questo peraltro avviene quasi sempre quando si tratta di scomparse; si vedano ad es. le regole fissate per Euro+Med.
Ciao
A
Ciò perché il Piemonte è molto esteso e molto estesi sono anche gli habitat di potenziale presenza della specie. CIò vale soprattutto se si tratta di specie termofila in un momento in cui le specie termofile stanno ampliando verso nord e verso l'alto il loro areale.
Inoltre, non è specie di habitat particolarmente minacciati come potrebbero essere aree umide.
Se questa valutazione si basa semplicemente sul fatto che la specie non è stata confermata nelle stazioni note, andrebbe perlomeno suffragata da altre considerazioni.
Posso a tal proposito portare esempi relativi all'EMR che per la sua posizione biogeografica può essere confrontabile con quella piemontese, perlomeno nella sua parte meridionale. Ad esempio parlo di Ophrys ciliata o di Anacamptis papilionacea che sembravano scomparse ma che poi sono state rivenute in altre località. Sempre restando nelle orchidee, la neocolonizzazione presenta moltissimi esempi e quindi non è detto che i rappresentanti di questa famiglia facciano eccezione rispetto al resto della flora. Anzi, la presenza di specie all'inizio trovate in una sola localtà e con pochi individui si sta rafforzando senza eccezioni.
Insomma, a me pare che questa notizia sia perlomeno prematura.
Quello che io consiglio - per quel poco che può valere questa mia considerazione - è di attendere una pubblicazione estranea all'ambiente AP; a quel punto l'eventuale aggiornamento in IPFI potrebbe avere una base esterna alla quale agganciare la modifica.
Se, come penso, questa mia raccomandazione non sarà presa in considerazione, consiglio almeno di aggiungere l'avverbio "presumibilmente" estinta. Questo peraltro avviene quasi sempre quando si tratta di scomparse; si vedano ad es. le regole fissate per Euro+Med.
Ciao
A
- ricki51
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Re: Orchis italica: estinta in Piemonte
Ho letto con molto interesse l'intervento di Alessandro e mi sento di concordare in tutto. Soprattutto trattandosi di Orchidaceae, la scomparsa di una stazione è fatto assolutamente fisiologico: le Orchidaceae sono spesso piante pioniere, colonizzano un terreno, ma poi questo cambia caratteristiche, a volte lentamente ma altre anche velocemente, e le Orchidee scompaiono. Quindi l'esperienza insegna che la specie scomparsa vada cercata in situazioni ambientali analoghe a quelle in cui le piante prosperavano un tempo. E questo può verificarsi in zone circostanti, ma anche a molti o moltissimi chilometri di distanza, perché le Orchidaceae sono micidiali a produrre quantità di semi facilmente trasportabili in distanza. Quindi l'annuncio che tre stazioni storiche non esistano più è un dato importante, ma non è allarmante, tranne nel caso sia determinato da cause violente tipo cinghiali et similia. E soprattutto non danno alcuna garanzia di scomparsa della specie in un'area vasta come una Regione. Questa ipotesi può essere avanzata, e sempre con riserva, solo dopo ricerche estese e ripetute in tutti gli ambienti adatti e compatibili dell'area interessata, in questo caso addirittura una Regione come il Piemonte! Intendiamoci, può darsi che questo sia stato fatto, ma penso fosse la prima cosa da precisare perché ben più determinante dell'annuncio di scomparsa di tre stazioni storiche, fatto che ripeto è nella fisiologia di vita delle Orchidaceae. Un saluto, Riccardo