L’isola assetata, le “bbuvire” e Cala Cottone

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L’isola assetata, le “bbuvire” e Cala Cottone

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Il notaio Angelo D’Aietti, in un suo interessantissimo libro, scrive: “L’isola di Pantelleria, generata dal vulcano, ha avuto per balia la siccità, …”.
Sembra quasi una beffa che in un territorio dove il “passito” ha il ruolo di protagonista manchi l’acqua!
Le cause che motivano questo grave problema sono: le rocce vulcaniche contrassegnate da elevata permeabilità, la scarsità di piogge, l’alta temperatura media annua ed i venti incessanti che disseccano il territorio.
L’isola, priva di sorgenti d’acqua potabile, per l’approvvigionamento idrico usa l’acqua piovana che viene raccolta nelle cisterne, o quella proveniente dalla Sicilia in navi-cisterna, o quella prodotta da due dissalatori.
Anticamente, per uso domestico e per abbeverare gli animali, venivano sfruttate le “buvire” (“bbuvire” in dialetto pantesco).
La “buvira” (dall’etimo arabo “buir” = fonte) è una piccola polla di acqua salmastra formatasi naturalmente, o scavata, in prossimità della costa, là dove l’acqua piovana, arrivando a livello del mare, si ferma e galleggia su quella marina.
Dalla mescolanza dei due liquidi, intrappolati nella cavità della roccia, si forma una vena di acqua salmastra, più dolce in superficie e più salata in profondità.
Tali sistemi di raccolta, muniti di imboccatura utile per attingere, rimasero attivi fino al secondo dopoguerra, successivamente sono andati quasi tutti distrutti a causa dell’espansione edilizia.
A Cala Cottone è situata una vecchia “buvira”. Probabilmente venne costruita dagli Arabi durante il loro lungo dominio nell’isola e sopravvive ancora in virtù dell’impegno di alcuni volonterosi che l’hanno ristrutturata, per la prima volta, il 25 aprile 1988, e che continuano a custodirla e curarla.
Malgrado questa antica riserva d’acqua si trovi in un breve tratto di costa alto ed accidentato, è possibile visitarla.
Partendo da Pantelleria centro e percorrendo la costa orientale dell’isola, dopo avere superato Bue Marino, Campobello, Khattibuale, Cala Cinque Denti, Khaggiar, ci si dirige fino al bivio Gadir/Khamma-Tracino. Qui, sul lato sinistro della strada, in corrispondenza di una piazzetta in terra e breccia, inizia un sentiero che scende verso il mare.
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Il sentiero serpeggia attraverso una incontaminata macchia ricca di lecci, corbezzoli, filliree, lentischi, ginepri.
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Immersi nel verde ci si inebria di profumi e, se la giornata è particolarmente afosa, si gode il refrigerio degli alberi che, qua e là, formano una copertura lungo il percorso.
Nel tratto terminale si passa a fianco di due vecchi “dammusi” (= tipiche abitazioni rurali pantesche) abbandonati, ognuno di essi è corredato di relativa stalla (“sardune” in dialetto pantesco). Caratteristica la presenza di una zappa murata nella parete e con l’occhiello scoperto. Serviva a legare la cavezza dell’asino in sosta.
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Dopo circa 20 minuti di cammino appare una piccola baia il cui mare, racchiuso tra alte rocce svettanti, inonda enormi massi e lambisce grossi ciottoli levigati: è Cala Cottone!
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Pare che anticamente questo porticciolo venisse usato per il commercio di carichi di cotone, da qui il suo nome particolare. E la coltivazione del cotone, assieme a quella dei cereali e della vite, era stata introdotta proprio dagli Arabi.
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Nel lato destro della caletta si evidenzia un grosso sasso appoggiato sopra due coperchi, uno di legno e l’altro di metallo, che chiudono l’imboccatura della “buvira”.
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Re: L’isola assetata, le “bbuvire” e Cala Cottone

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Sembra quasi di trovarsi di fronte ad un monumento storico del passato.
Emozionante attingere l’acqua e dissetarsi!
E’ un grave errore che le altre “buvire” sparse nell’isola, testimonianze archeologiche dei più antichi sistemi di raccolta d’acqua, non siano state tutelate, curate e promosse all’attenzione di tutti.
Purtroppo non ci resta che consolarci con un aforisma di Theodore Roosevelt: “L’unico uomo che non commette mai errori è l’uomo che non fa mai niente”.

:bye: a tutti. Erina
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Servodio
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Re: L’isola assetata, le “bbuvire” e Cala Cottone

Messaggio da Servodio »

Bel servizio Erina, ben documentato e gradevolmente descritto. Non ero a conoscenza di queste originali fonti a Pantelleria.
Grazie per averlo condiviso con tutti noi. :applauso: :applauso: :applauso:

Sergio :fiori:
"Carpe diem, quam minimum credula postero." Orazio
"Quel cielo di Lombardia così bello quand'è bello, così splendido, così in pace." A.Manzoni
https://www.actaplantarum.org/florule/f ... e.php?f=14
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Messaggio da am78 »

Bellissime fotografie di un posto che mi è rimasto nel cuore

L'isola dei venti è bellissima

:) :)
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:applauso: :applauso: :applauso: Interessantissimo! Grazie Erina.
:bye: jacques
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Marinella Zepigi
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Re: L’isola assetata, le “bbuvire” e Cala Cottone

Messaggio da Marinella Zepigi »

Grazie per aver condiviso la storia e le belle immagini della tua terra.



marinella :bye:
marinella


Viviamo e solleviamo onde, ma non siamo quasi mai coscienti della scia che ci lasciamo dietro. (Franco Giordana)
"Si fa quel che si può e se abbiamo fatto un errore si corregge". Motto ufficiale di Acta Plantarum
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gianleonardo
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Re: L’isola assetata, le “bbuvire” e Cala Cottone

Messaggio da gianleonardo »

Bellissimo reportage da un'isola che ho avuto la fortuna di frequentare più volte nella mia vita e che amo profondamente, soprattutto per il suo incantevole paesaggio agricolo e per la bellezza architettonica dei suoi dammusi, unica al mondo.
Grazie e :applauso: :applauso: :applauso:

:bye: da Gianleonardo
AleAle
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Re: L’isola assetata, le “bbuvire” e Cala Cottone

Messaggio da AleAle »

Bellissimo, appassionato e appassionante tour!
:applauso: :applauso: :applauso:
Aggiungo che tra i botanici siciliani ottocenteschi la coltivazione del cotone in Sicilia venne presa molto sul serio, tanto che Filippo Parlatore scrisse una breve opera sull'argomento:
https://archive.org/stream/bub_gb_K2zdr ... 0/mode/2up
Anche Agostino Todaro condivise questa "avventura"; se ne trova traccia nella pagina Wikipedia a lui dedicata.
https://it.wikipedia.org/wiki/Agostino_Todaro
Ancora grazie!
:-)
Ale
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Anja
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Re: L’isola assetata, le “bbuvire” e Cala Cottone

Messaggio da Anja »

Grazie Erina per il bellissimo reportage sulla tua meravigliosa isola!! :applauso: :applauso: :applauso:
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