Pascolo alpino dismesso e biodiversità *

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Pascolo alpino dismesso e biodiversità *

Messaggio da GBD »

L’inevitabile espansione sempre più notevole di questi frutici anche in altitudine (forse per cause climatiche) stanno lentamente prendendo il sopravvento su gran parte del territorio occupato dai pascoli alpini con grave e conseguente danno per le mandrie portate all’alpeggio.
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Re: Pascolo alpino dismesso e biodiversità *

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idem
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Re: Pascolo alpino dismesso e biodiversità *

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Re: Pascolo alpino dismesso e biodiversità *

Messaggio da giacomo bellone »

Però è anche vero che tempo addietro i pascoli montani, (certamente nel mio paese), venivano affittati con l'obbligo di sradicare le specie infestanti come il pur bellissimo rododendro.
Ora la zappa non causa più i calli a nessuno!
:bye: jacques
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Re: Pascolo alpino dismesso e biodiversità *

Messaggio da GBD »

Per coloro che non conoscono la Val Jumela (TN):
Val Jumela (TN) - Così è stata ridotta una delle valli pensili più interessanti dal punto di vista geologico e floristico della Valle di Fassa: Malga e casa abbandonate – ruderi bruciati in cemento armato (ex baita ristrutturata)- Tralicci per impianti di risalita – costruzione carrareccia per realizzare piste da sci… Come ha fatto a non estinguersi Paludella squarrosa è incredibile ed eccezionale !
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Re: Pascolo alpino dismesso e biodiversità *

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Merli Marco
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Re: Pascolo alpino dismesso e biodiversità *

Messaggio da Merli Marco »

Gli arbusti si riprendono il posto perduto causato in passato dall' uomo per aumentare la superficie per il pascolo
molto meglio cosi, concordo con chi mi ha preceduto ;)

Gli impianti della val Jumella uno scandalo, purtroppo gli interessi economici non guardano in faccia nessuno..........
e sarà sempre peggio

Marco :bye:
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etguarna
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Re: Pascolo alpino dismesso e biodiversità *

Messaggio da etguarna »

Merli Marco ha scritto:Gli arbusti si riprendono il posto perduto causato in passato dall' uomo per aumentare la superficie per il pascolo
molto meglio cosi, concordo con chi mi ha preceduto ;)

Gli impianti della val Jumella uno scandalo, purtroppo gli interessi economici non guardano in faccia nessuno..........
e sarà sempre peggio

Marco :bye:
Concordo in tutto!
Non c'è danno per il bestiame portato all'alpeggio, perché quella dell'alpeggio è una pratica sempre meno diffusa e dove non è il rododendro a riprendersi lo spazio lasciato libero è il bosco magari di ontano verde.
La scorsa estate durante un'escursione in val dei Ratti sono passato in una zona montana (non ricordo il toponimo) , dove un progetto, ben spiegato da pannello divulgativo prevedeva appunto il recupero di pascolo "infestato" dal rododendro causa l'abbandono del pascolo stesso. (gatto che si morde la coda). Non sto a dire chi finanziava il progetto anche perché non ricordo esattamente. In sostanza quello che ho visto erano un paio di baite ristrutturate e una strada agro-silvo-pastorale nuova, ovviamente di servizio al progetto. Strada che con i moderni mezzi di sbancamento lascio immaginare quale impatto possa avere paesaggisticamente e non. Forse erano meglio i rododendri? Io dico di sì e spero almeno che il bestiame lì ci arrivi veramente, spero anche che tutta l'operazione non sia stata fatta solo per sfruttare fondi europei destinati per quello scopo.
:bye: Ettore
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Re: Pascolo alpino dismesso e biodiversità *

Messaggio da GBD »

Prateria alpina bonificata: Non penso che la pratica dell’alpeggio sia, come dici, sempre meno diffusa… i dati della Provincia Autonoma di Bolzano indicano che sono oltre 4500 le unità di bestiame adulto che “godono” dei benefici dell’alpeggio estivo in Alto Adige, ospitate e suddivise in 95 malghe attive, nella sola Val Senales inoltre capre e pecore passano le 3000 unità. In questo territorio l’alpeggio, fin dai tempi dei Conti del Tirolo (1200), è sempre stato preso sul serio come un’attività primaria ancor più della modesta agricoltura che, per cause climatiche, rendeva poche specie con una insufficiente produzione. Questa attività ancora ampiamente praticata, vede in primo luogo la bonifica di certi territori liberati dai detriti rocciosi, dagli arbusti e da specie arboree che penalizzavano la formazione di praterie per la fienagione ed il pascolamento.
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GBD
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Re: Pascolo alpino dismesso e biodiversità *

Messaggio da GBD »

idem
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Umberto Ferrando
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Re: Pascolo alpino dismesso e biodiversità *

Messaggio da Umberto Ferrando »

Non sono del tutto d'accordo, la riduzione dei pascoli di alta quota (piano montano superiore e subalpino) così come la sparizione di pascoli e prati nella fascia collinare e nelle zone di bassa montagna comporta una significativa riduzione della biodiversità vegetale, ambienti come le faggete montane o le peccete subalpine non sono certo ricchi di specie... non sono un grande estimatore di certo ambientalismo "estremo" che cerca di importare il mito della "Wilderness" in un contesto paesaggistico come quello italiano in cui l'uomo interviene da almeno 5000 anni, sicuramente certe idee hanno un senso se riferite a territori ancora in gran parte vergini come il "Grande Nord" (canadese, siberiano e scandinavo), il Borneo o l'Amazzonia, ma da noi il territorio va gestito, evitandone sia lo sfruttamento sia l'abbandono.

Ciao
Umberto
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Re: Pascolo alpino dismesso e biodiversità *

Messaggio da Servodio »

Umberto Ferrando ha scritto:Non sono del tutto d'accordo, la riduzione dei pascoli di alta quota (piano montano superiore e subalpino) così come la sparizione di pascoli e prati nella fascia collinare e nelle zone di bassa montagna comporta una significativa riduzione della biodiversità vegetale, ambienti come le faggete montane o le peccete subalpine non sono certo ricchi di specie... non sono un grande estimatore di certo ambientalismo "estremo" che cerca di importare il mito della "Wilderness" in un contesto paesaggistico come quello italiano in cui l'uomo interviene da almeno 5000 anni, sicuramente certe idee hanno un senso se riferite a territori ancora in gran parte vergini come il "Grande Nord" (canadese, siberiano e scandinavo), il Borneo o l'Amazzonia, ma da noi il territorio va gestito, evitandone sia lo sfruttamento sia l'abbandono.

Ciao
Umberto
Sono assolutamente d'accordo.
Nella piccola valle che frequento assiduamente da più di 40 anni (Val Ravella a Canzo), la rimonta delle aree boscose a discapito di quelle prative (ex pascoli o destinate a sfalcio) sta comportando la riduzione (se non la scomparsa) di svariate specie "erbacee" un tempo assai comuni, e si tratta di entità autoctone (se non endemiche).

Sergio :bye:
"Carpe diem, quam minimum credula postero." Orazio
"Quel cielo di Lombardia così bello quand'è bello, così splendido, così in pace." A.Manzoni
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Re: Pascolo alpino dismesso e biodiversità *

Messaggio da etguarna »

Su questi ultimi concetti anch'io concordo pienamente, conosco bene alcune realtà che frequentavo 30-40 anni fa ed ho visto le trasformazioni di quei luoghi dovuti all'abbandono delle varie pratiche agricole in quei territori! Sicuramente meglio allora, guardo a quei tempi con nostalgia ed ho molto rispetto per il lavoro di quegli Uomini ma purtroppo il mondo è andato da tutt'altra parte. Il recupero così come oggi viene praticato non sempre è rispettoso dell’ambiente come allora e questo non vuol dire essere protezionista estremo ma solo avere un po’ di sensibilità verso l’ambiente. L’esempio che segnalavo nel mio precedente messaggio voleva proprio dire questo, Troppo facile entrare con una ruspa su un ripido pendio e tagliare il fianco di una montagna con numerosi tornanti per raggiungere un alpeggio dove magari verranno portati per qualche anno quattro asini e due cavalli. Se il recupero a pascolo di aree abbandonate (perché di queste si tratta) viene effettuato per effettive necessità e con criteri attenti a tutto il contesto, ben venga! Ma il nostro è un paese strano dove le cose vengono fatte tante volte solo per interessi economici , solo perché c’è la possibilità dell’affare…e questo è il mio dubbio e sicuramente non è per il caso in questione, oltretutto non conosco bene le realtà della provincia autonoma di Bolzano.
Certamente come dice Egidio, la verità ha tante facce.
:bye: Ettore
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Re: Pascolo alpino dismesso e biodiversità *

Messaggio da GBD »

Forse sarebbe più utile e costruttivo, dal punto di vista ecologico e della biodiversità, puntare il dito sulle scelte scriteriate di numerosi Comuni proprio qui al nord (Alpi e Prealpi) i quali, per favore ed incrementare il turismo estivo ed invernale e non la pastorizia, hanno lottizzato intere aree boschive e prative trasformandole in terreni edificabili per incassare, fra l’altro, i notevoli oneri di urbanizzazione residenziale.
Il patrimonio boschivo del Trentino Alto Adige è uno fra i più protetti e rispettati d’Europa come del resto i territori alpini dalle peculiari caratteristiche geo/floristiche, con i numerosi biotopi, torbiere e zone umide i cui elenchi (Natura 2000) sono visibili sui siti delle due Province autonome i quali, insieme alle numerose malghe, sono raggiungibili soltanto per mezzo di strade forestali interdette al transito.
Comunque ognuno, fino a prova contraria, ha il sacrosanto diritto di pensarla come meglio crede senza però demonizzare una scelta per elevarne un’altra! GBD
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Re: Pascolo alpino dismesso e biodiversità *

Messaggio da Merli Marco »

Ho visto con i miei occhi torbiere (NATURA 2000) spazzate via per lasciar posto a delle piste da sci, biotopi e aree protette sono solo sulla carta, la pratica e tutt' un' altra cosa.... lo posso assicurare
se si vuole fare qualcosa (piste, impianti, alberghi, strade) nessun sito è al sicuro, forse l' Etna che ogni tanto butta lava è invincibile
è vero noi in Trentino Alto Adige stiamo bene abbiamo parecchio verde, ma potrebbe essere molto di più

Marco :bye:
egidio

Re: Pascolo alpino dismesso e biodiversità *

Messaggio da egidio »

Sulla Biologia della Conservazione:
- …una disciplina di gestione della crisi…si tratta di conservare gli attori del dramma evolutivo e lo scenario ecologico nel quale esso si recita (R. Barbault)
- …si possono avere due approcci operativi, che sembrano talvolta opporsi, talaltra completarsi:
1. il mantenimento di uno stato;
2. il mantenimento di un processo, che talora si può tradurre in un non far nulla o piuttosto in un lasciar fare alla natura.
" …si tratta di una Scienza della Crisi, dove i gestori e i biologi devono apportare soluzioni rapide ed efficaci a problemi di conservazione importanti, come ad esempio la conservazione di specie minacciate di estinzione" (Michael E. Soulé)
I mostri:
- mutamenti climatici
- scomparsa degli Ambienti Selvaggi di grande superficie in Europa
- frammentazione ecologica crescente degli habitat e di paesaggi
- resilienza ecologica degradata

Un mio personale commento: quanto sopra sottolinea come gli approcci 'diversi' e quasi apparentemente opposti espressi negli interventi della striscia, abbiano titolo, tutti, a convivere e completarsi in un quadro generale drammatico di conservazione.
:?
egidio
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Re: Pascolo alpino dismesso e biodiversità *

Messaggio da GBD »

Caro Egidio la tua filosofia è ammirevole e lodevole ma di difficile comprendonio e come disse il Poeta: "Maestro, il senso lor m'è duro." Ciao con simpatia GBD
PS/ La mia promessa verte sulla eventualità e necessità di NON TOCCARE mai più certi tasti...
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