Eriolobus florentinus (Zuccagni) Stapf - Melo ibrido
Inviato: 19 dic 2017, 19:34
Eriolobus florentinus (Zuccagni) Stapf
Bot. Mag. 156: sub t. 9305, in obs. (1903)
Basionimo: Crataegus florentina Zuccagni - in M. Roem., Collect. Bot.: 142 (1809)
Altri sinonimi: Pyrus crataegifolia Targ. Tozz. ex Savi, Pyrus florentina (Zuccagni) O. Targ.Tozz., Sorbus florentina Nyman, Sorbus florentina (Zuccagni) K. Koch, Malus florentina (Zuccagni) C.K.Schneid.
Rosaceae
Melo ibrido, Deutsch: Weissdornblättriger Apfel
English: Florentine crabapple, hawthorn-leaf crabapple
Français: Pommetier florentin, Pommetier à feuilles d’aubépine
Forma Biologica: P caesp - Fanerofite cespugliose. Piante legnose con portamento cespuglioso.
P scap - Fanerofite arboree. Piante legnose con portamento arboreo.
Descrizione: Pianta cespugliosa- arbustiva inerme, caducifolia, con radice legnosa e fittonante, alta 1 - 6 m.
Fusto ricoperto da corteccia sfogliante di colore aranciato da giovane e grigiastro da adulto.
Rami principali patenti; rametti inizialmente verdastri, poi bruno-grigiastri; gemme rossastre e poi verdi.
Foglie verdi, bianco-tomentose nella pagina inferiore, semplici, alterne, ovato - cuoriformi e troncate o cordate alla base (3 - 4 lobi simmetrici per lato, profondi 1/3 della semilama) con margine irregolarmente dentato-seghettato 2-4 x 3-5 cm e portate da un corto picciolo di 0,5-2 cm; in autunno assumono colori che variano tra il giallo-rosa ed i rosso-viola.
Infiorescenza corimbosa semplice, con fiori dialipetali e ermafroditi di 15 - 20 mm di Ø, posta all'ascella delle foglie.
Corolla con 5 petali bianchi , sub-rotondi con margine ondulato, c. 8 mm
Calice peloso, con 5 sepali ovato-lanceolati, caduchi e di 3-4 mm.
Stami numerosi di colore giallo-oro.
Stili 2, gialli, lievemente divaricati e connati alla base.
Ovario pluricarpellare.
Il frutto è un pomo ellissoide di circa 1 cm di Ø, rosso a maturità, contenente pochi semi e posto su un lungo picciolo; la superfice risulta cosparsa di sclereidi.
Semi ovato-acuti, appiattiti e di color nerastro.
Tipo corologico: Anfiadriat. - Presente sulle due sponde dell'Adriatico.
NE-Medit. - Mediterraneo nord-orientale.
Habitat: Boschi submediterranei mesofili, umidi e preferibilmente argillosi, tra i (100) 300 - 800 (1200) m; forma associazioni con Hieracio racemosi-Quercetum petraeae o Lonicero-Quercetum cerridis.
Sistematica e possibili confusioni: Per tanto tempo fu accettato che si trattasse di un ibrido tra Sorbus torminalis (L.) Crantz e Malus sylvestris (L.) Mill., nel 1906 Schneider escluse questa ipotesi di ibrido intergenetico, indicandolo invece come specie primaria di Malus. La conferma si è avuta con gli studi sulla composizione chimica studiata da Henke nel 1963 e da Williams nel 1982 in cui dimostrarono che i componenti chimici di Malus florentina fossero diversi da quelli di Sorbus torminalis e Malus sylvestris.
Nel 2022, dopo accurata ricerca filogenetica è stato ricollocato nel genere Eriolobus
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: Il nome della specie deriva dal latino "malus"= "melo", citato da Varrone e altri autori. Il termine, pur antichissimo, fu per primo utilizzato dal Tournefort e successivamente da Miller.
L'epiteto della specie indica l'areale di primo ritrovamento cioè "Florentia" oggi "Firenze" da cui "florentina".
Proprietà ed utilizzi:
Specie commestibile
I frutti sono eduli a maturazione completa, i semi contengono acido cianidrico che conferisce un gusto simile alle mandorle, deve essere quindi consumato in piccole quantità.
Dal punto di vista farmacologico, l'acido cianidrico stimola la respirazione e aiuta la digestione. L'abuso può però causare crisi respiratoria e persino il decesso.
Note e Curiosità: Questa specie fu descritta per la prima volta da Attilio Zuccagni (Firenze, 1754 – Firenze, 21 ottobre 1807) nel 1806 su piante osservate nei dintorni di Firenze classificandola come Crataegus florentina Zucc.
Attenzione: Pianta inserita nelle liste rosse 56/2000 (Allegato A) della Regione Toscana e più generalmente nella Lista Rossa IUCN della Flora Italiana.
Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
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Principali Fonti
S. Pignatti (2017) La Flora d'Italia vol. 2°, Ediagricole
Zangheri P. (1976) Flora italica I-II. CEDAM, Padova
Ricceri et ali, (2006) Biodiversità in Provincia di Prato vol. 3°, Ed.Le Balze srl
Studio tassonomico della sezione di Malus Florentinae (Rosaceae).
Progetto Dryades - Università di Trieste.
Index Plantarum Flora Italicae - Indice dei nomi delle specie botaniche presenti in Italia.
Antonino Messina
Bot. Mag. 156: sub t. 9305, in obs. (1903)
Basionimo: Crataegus florentina Zuccagni - in M. Roem., Collect. Bot.: 142 (1809)
Altri sinonimi: Pyrus crataegifolia Targ. Tozz. ex Savi, Pyrus florentina (Zuccagni) O. Targ.Tozz., Sorbus florentina Nyman, Sorbus florentina (Zuccagni) K. Koch, Malus florentina (Zuccagni) C.K.Schneid.
Rosaceae
Melo ibrido, Deutsch: Weissdornblättriger Apfel
English: Florentine crabapple, hawthorn-leaf crabapple
Français: Pommetier florentin, Pommetier à feuilles d’aubépine
Forma Biologica: P caesp - Fanerofite cespugliose. Piante legnose con portamento cespuglioso.
P scap - Fanerofite arboree. Piante legnose con portamento arboreo.
Descrizione: Pianta cespugliosa- arbustiva inerme, caducifolia, con radice legnosa e fittonante, alta 1 - 6 m.
Fusto ricoperto da corteccia sfogliante di colore aranciato da giovane e grigiastro da adulto.
Rami principali patenti; rametti inizialmente verdastri, poi bruno-grigiastri; gemme rossastre e poi verdi.
Foglie verdi, bianco-tomentose nella pagina inferiore, semplici, alterne, ovato - cuoriformi e troncate o cordate alla base (3 - 4 lobi simmetrici per lato, profondi 1/3 della semilama) con margine irregolarmente dentato-seghettato 2-4 x 3-5 cm e portate da un corto picciolo di 0,5-2 cm; in autunno assumono colori che variano tra il giallo-rosa ed i rosso-viola.
Infiorescenza corimbosa semplice, con fiori dialipetali e ermafroditi di 15 - 20 mm di Ø, posta all'ascella delle foglie.
Corolla con 5 petali bianchi , sub-rotondi con margine ondulato, c. 8 mm
Calice peloso, con 5 sepali ovato-lanceolati, caduchi e di 3-4 mm.
Stami numerosi di colore giallo-oro.
Stili 2, gialli, lievemente divaricati e connati alla base.
Ovario pluricarpellare.
Il frutto è un pomo ellissoide di circa 1 cm di Ø, rosso a maturità, contenente pochi semi e posto su un lungo picciolo; la superfice risulta cosparsa di sclereidi.
Semi ovato-acuti, appiattiti e di color nerastro.
Tipo corologico: Anfiadriat. - Presente sulle due sponde dell'Adriatico.
NE-Medit. - Mediterraneo nord-orientale.
Habitat: Boschi submediterranei mesofili, umidi e preferibilmente argillosi, tra i (100) 300 - 800 (1200) m; forma associazioni con Hieracio racemosi-Quercetum petraeae o Lonicero-Quercetum cerridis.
Sistematica e possibili confusioni: Per tanto tempo fu accettato che si trattasse di un ibrido tra Sorbus torminalis (L.) Crantz e Malus sylvestris (L.) Mill., nel 1906 Schneider escluse questa ipotesi di ibrido intergenetico, indicandolo invece come specie primaria di Malus. La conferma si è avuta con gli studi sulla composizione chimica studiata da Henke nel 1963 e da Williams nel 1982 in cui dimostrarono che i componenti chimici di Malus florentina fossero diversi da quelli di Sorbus torminalis e Malus sylvestris.
Nel 2022, dopo accurata ricerca filogenetica è stato ricollocato nel genere Eriolobus
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: Il nome della specie deriva dal latino "malus"= "melo", citato da Varrone e altri autori. Il termine, pur antichissimo, fu per primo utilizzato dal Tournefort e successivamente da Miller.
L'epiteto della specie indica l'areale di primo ritrovamento cioè "Florentia" oggi "Firenze" da cui "florentina".
Proprietà ed utilizzi:
Specie commestibileI frutti sono eduli a maturazione completa, i semi contengono acido cianidrico che conferisce un gusto simile alle mandorle, deve essere quindi consumato in piccole quantità.
Dal punto di vista farmacologico, l'acido cianidrico stimola la respirazione e aiuta la digestione. L'abuso può però causare crisi respiratoria e persino il decesso.
Note e Curiosità: Questa specie fu descritta per la prima volta da Attilio Zuccagni (Firenze, 1754 – Firenze, 21 ottobre 1807) nel 1806 su piante osservate nei dintorni di Firenze classificandola come Crataegus florentina Zucc.
Attenzione: Pianta inserita nelle liste rosse 56/2000 (Allegato A) della Regione Toscana e più generalmente nella Lista Rossa IUCN della Flora Italiana.
Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
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Principali Fonti
S. Pignatti (2017) La Flora d'Italia vol. 2°, Ediagricole
Zangheri P. (1976) Flora italica I-II. CEDAM, Padova
Ricceri et ali, (2006) Biodiversità in Provincia di Prato vol. 3°, Ed.Le Balze srl
Studio tassonomico della sezione di Malus Florentinae (Rosaceae).
Progetto Dryades - Università di Trieste.
Index Plantarum Flora Italicae - Indice dei nomi delle specie botaniche presenti in Italia.
Antonino Messina