I deserti rocciosi della Majella
- gianleonardo
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I deserti rocciosi della Majella
Monte Acquaviva - Majella (CH), 2737 m, giu 2012
Due estati fa, era il 17 giu 2012, sono salito su una delle vette più alte dell’Appennino, il Monte Acquaviva, 2737 m, appena una sessantina di metri più in basso della cima più elevata della Majella, il Monte Amaro.
Non è una meta molto frequentata. I numerosi escursionisti che percorrono la parte sommitale del massiccio della Majella prediligono il Monte Amaro, oppure si avventurano in uno degli spettacolari canaloni che solcano i fianchi della “Montagna Madre”.
L’Acquaviva si presenta, invece, come un panettone di pietra, privo di qualsiasi vegetazione arborea e arbustiva, un vero e proprio deserto roccioso, composto di grosse pietre affastellate l’una sull’altra e molto instabili.
In questo ambiente, assolutamente ostile, ha, tuttavia, trovato rifugio una splendida flora che, nella seconda metà di giugno, esplode con magnifiche fioriture.
Il percorso inizia nei pressi del Rifugio Pomilio, a 1800 m.
Da qui si segue la strada per il Blockaus fino a quota 2100 m, dove si stacca sulla sinistra un sentiero ben tracciato che entra nella più importante mugheta dell’Appennino.
Due estati fa, era il 17 giu 2012, sono salito su una delle vette più alte dell’Appennino, il Monte Acquaviva, 2737 m, appena una sessantina di metri più in basso della cima più elevata della Majella, il Monte Amaro.
Non è una meta molto frequentata. I numerosi escursionisti che percorrono la parte sommitale del massiccio della Majella prediligono il Monte Amaro, oppure si avventurano in uno degli spettacolari canaloni che solcano i fianchi della “Montagna Madre”.
L’Acquaviva si presenta, invece, come un panettone di pietra, privo di qualsiasi vegetazione arborea e arbustiva, un vero e proprio deserto roccioso, composto di grosse pietre affastellate l’una sull’altra e molto instabili.
In questo ambiente, assolutamente ostile, ha, tuttavia, trovato rifugio una splendida flora che, nella seconda metà di giugno, esplode con magnifiche fioriture.
Il percorso inizia nei pressi del Rifugio Pomilio, a 1800 m.
Da qui si segue la strada per il Blockaus fino a quota 2100 m, dove si stacca sulla sinistra un sentiero ben tracciato che entra nella più importante mugheta dell’Appennino.
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Re: I deserti rocciosi della Majella
Il Pinus mugo Turra subsp. mugo forma qui densi e spesso inestricabili arbusteti, ai margini dei quali, tuttavia, spuntano i fiori della Cephalanthera longifolia (L.) Fritsch, specie che raggiunge in questo punto un’altitudine insolita per la specie.
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Re: I deserti rocciosi della Majella
Si continua lungamente in cresta, si passa sotto al Monte Cavallo (2171 m) e poi per la Sella Acquaviva (niente a che vedere con l’omonimo monte), da dove si può godere più da vicino dello spettacolo della parte sommitale della Majella ed osservare, con un po’ di attenzione, le Tavole dei Briganti, ovvero delle incisioni, fatte su grandi lastroni di roccia, da pastori e briganti nei secoli passati.
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Re: I deserti rocciosi della Majella
Dopo esserci rifocillati all’unica fonte della zona, si inizia un tratto molto ripido e faticoso, da evitare nelle ore più calde dell’estate. Con uno “strappo” di 500 m di dislivello si arriva nei pressi della vetta del Monte Focalone (2676 m), attraversando nevai e lasciando sulla sinistra un sentiero che porta al Bivacco Fusco. In questo tratto, fatica permettendo, possiamo ammirare estesi cuscini di Dryas octopetala L. e, abbarbicati alla nuda pietra, rametti di Salix retusa L..
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- gianleonardo
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Re: I deserti rocciosi della Majella
Salix retusa L.
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Re: I deserti rocciosi della Majella
Bel gruppo che non ho mai avuto la possibilità di visitare, nel 2009 con mio fratello siamo stati al Gran Sasso, ma poi il maltempo
ci ha costretti a rinunciare alla Majella.
Marco
ci ha costretti a rinunciare alla Majella.
Marco
- gianleonardo
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Re: I deserti rocciosi della Majella
Dal Focalone la vista spazia a 360°. A est spicca la dorsale della Cima delle Murelle (2596 m), rilievo costituito da una “scogliera” di rudiste, organismi marini bivalvi del Cretaceo.
E’ il momento di lasciare le lunghe carovane di escursionisti dirette al Monte Amaro per inoltrarsi, in perfetta solitudine, verso il Monte Acquaviva.
E’ il momento di lasciare le lunghe carovane di escursionisti dirette al Monte Amaro per inoltrarsi, in perfetta solitudine, verso il Monte Acquaviva.
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- gianleonardo
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Re: I deserti rocciosi della Majella
Lo scenario è quello descritto all’inizio, un mare di pietra, leggermente ondulato, dove “galleggiano” alcune splendide creature.
Setacciando palmo a palmo il terreno ho avuto la fortuna di imbattermi nelle fioriture di due specie molto rare, il Ranunculus seguierii Vill. e l’Adonis distorta Ten.
Setacciando palmo a palmo il terreno ho avuto la fortuna di imbattermi nelle fioriture di due specie molto rare, il Ranunculus seguierii Vill. e l’Adonis distorta Ten.
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- gianleonardo
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Re: I deserti rocciosi della Majella
Poco avanti, ho ammirato la fioritura dorata di una specie, l’Androsace vitaliana subsp. praetutiana (Sünd.) Kress, recentemente determinata con certezza grazie al Forum di AP.
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- gianleonardo
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Re: I deserti rocciosi della Majella
La passeggiata “lunare” prosegue ormai oltre i 2600 m, tra nevai in scioglimento e panorami che spaziano verso le colline che digradano verso l’Adriatico.
In vetta, il silenzio è assoluto. Il sole picchia implacabile e, malgrado i 2737 m, il caldo si fa sentire.
In vetta, il silenzio è assoluto. Il sole picchia implacabile e, malgrado i 2737 m, il caldo si fa sentire.
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- gianleonardo
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Re: I deserti rocciosi della Majella
in vetta al Monte Acquaviva
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- maria grazia
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Re: I deserti rocciosi della Majella
complimenti! che spettacolo, per caso tra i sassi hai visto qualche buco che soffia? ciao!!!!!!!!!!! mg
- gianleonardo
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Re: I deserti rocciosi della Majella
Ma è l’ora di concentrarsi su se stessi e di meditare.
Ci aspetta un lungo e faticoso ritorno.
I felici incontri, tuttavia, non sono finiti.
Nelle pieghe della roccia ecco spuntare, vivissimi, i fiori dell’Alyssum cuneifolium Ten., un vero miracolo della natura.
Inesauribile Majella!
Ci aspetta un lungo e faticoso ritorno.
I felici incontri, tuttavia, non sono finiti.
Nelle pieghe della roccia ecco spuntare, vivissimi, i fiori dell’Alyssum cuneifolium Ten., un vero miracolo della natura.
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- gianleonardo
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Re: I deserti rocciosi della Majella
Per Marco: la Majella vale veramente il viaggio, è un mondo a parte, per certi versi molto più selvaggio del gruppo del Gran Sasso
Per Maria Grazia: col sole a picco, probabilmente ho visto fumare anche i sassi ; complimenti per il tuo sito di botanica, che ho appena visitato.
A entrambi
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Re: I deserti rocciosi della Majella
Ottimo reportage!
"Meravigliarsi di tutto è il primo passo della ragione verso la scoperta" L. Pasteur
"A compiacersi del semplice ci vuole un'anima grande” A. Graf
La gioia nell'osservare e nel comprendere è il dono più bello della natura” A. Einstein
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Re: I deserti rocciosi della Majella
Luoghi fantastici, giustamente definiti "lunari", che non conoscevo. Grazie di avermeli mostrati. Molto interessante anche la flora che deve vivere in condizioni così estreme.
Bella escursione
Sergio
Bella escursione
Sergio
"Carpe diem, quam minimum credula postero." Orazio
"Quel cielo di Lombardia così bello quand'è bello, così splendido, così in pace." A.Manzoni
https://www.actaplantarum.org/florule/f ... e.php?f=14
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Re: I deserti rocciosi della Majella
Bellissimo itinerario!!
Grazie
Daniela
Grazie
Daniela
... vediamo un po’ come fiorisci,
come ti apri, di che colore hai i petali,
quanti pistilli hai, che trucchi usi
per spargere il tuo polline e ripeterti,
se hai fioritura languida o violenta,
che portamento prendi, dove inclini,
... (Patrizia Cavalli)
come ti apri, di che colore hai i petali,
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- ghibli
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Re: I deserti rocciosi della Majella
Finalmente qualche avventuriero sulla mia montagna, complimenti per questo breve reportage.
Non ci siamo incontrati per poco visto che il 16 giugno ero li fra i nevai sul Focalone.
Il Gran Sasso ha il suo fascino soprattutto per le pareti ripide e per gli alpinisti ma d'estate c'è troppa gente
mentre la Majella oltre ad essere molto più estesa in alta quota offre una flora più vasta e andrebbe
più approfondita sotto l'aspetto geologico.
Personalmente quando salgo su e lo faccio spesso nei periodi stabili mi sento a casa mia.
Oltre alla cima dell'Acquaviva, la seconda del massiccio, meriterebbe anche di essere visitata la vicina Cima Murelle
decisamente più ripida ma molto panoramica da dove si ammirano i numerosi camosci e i profondi canyon sottostanti.
Riguardo la fonte dove ti sei dissetato (fonte Acquaviva a circa 2110 m) non è più l'unica : infatti l'estate scorsa a 2400 m
ne è stata aperta una nuova più piccola in corrispondenza di una sorgente prima di arrivare al Bivacco Fusco.
Non ci siamo incontrati per poco visto che il 16 giugno ero li fra i nevai sul Focalone.
Il Gran Sasso ha il suo fascino soprattutto per le pareti ripide e per gli alpinisti ma d'estate c'è troppa gente
mentre la Majella oltre ad essere molto più estesa in alta quota offre una flora più vasta e andrebbe
più approfondita sotto l'aspetto geologico.
Personalmente quando salgo su e lo faccio spesso nei periodi stabili mi sento a casa mia.
Oltre alla cima dell'Acquaviva, la seconda del massiccio, meriterebbe anche di essere visitata la vicina Cima Murelle
decisamente più ripida ma molto panoramica da dove si ammirano i numerosi camosci e i profondi canyon sottostanti.
Riguardo la fonte dove ti sei dissetato (fonte Acquaviva a circa 2110 m) non è più l'unica : infatti l'estate scorsa a 2400 m
ne è stata aperta una nuova più piccola in corrispondenza di una sorgente prima di arrivare al Bivacco Fusco.
- gianluca
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Re: I deserti rocciosi della Majella
mi unisco anch'io ai complimenti, e ai ricordi....
la cresta della Maiella è uno degli ambienti più affascinanti su cui abbia messo piede....
p.s. un caro amico esploratore e buon conoscitore della flora abruzzese mi ha fatto notare che il ranuncolo bianco fotografato è Ranunculus seguierii Vill. non R. magellensis come invece erroneamente indicato. la cosa era sfuggita anche a me, ma guardando le foglie non posso che dargli ragione.
la cresta della Maiella è uno degli ambienti più affascinanti su cui abbia messo piede....
p.s. un caro amico esploratore e buon conoscitore della flora abruzzese mi ha fatto notare che il ranuncolo bianco fotografato è Ranunculus seguierii Vill. non R. magellensis come invece erroneamente indicato. la cosa era sfuggita anche a me, ma guardando le foglie non posso che dargli ragione.
Scegliete l'Abruzzo per una vacanza
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Re: I deserti rocciosi della Majella
Belle fotografie e interessante l'itinerario.
Pur frequentando solitamente le Alpi, non esito ad affermare che le vette appenniniche hanno un fascino particolare. Non conosco la Majella ma ho ricordi bellissimi del Gran Sasso (sia da Prati di Tivo, sia da Campo imperatore) e del M.Vettore nei Sibillini.
Vincenzo
Pur frequentando solitamente le Alpi, non esito ad affermare che le vette appenniniche hanno un fascino particolare. Non conosco la Majella ma ho ricordi bellissimi del Gran Sasso (sia da Prati di Tivo, sia da Campo imperatore) e del M.Vettore nei Sibillini.
Vincenzo
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Re: I deserti rocciosi della Majella
Ringrazio tutti per le risposte e per la segnalazione dell’errore relativo al ranuncolo, che ho subito provveduto a correggere.
Mi ha fatto piacere constatare che l’itinerario abbia fatto affiorare i ricordi delle vostre esperienze o suscitato il desiderio di esplorare questo grandioso massiccio.
Il Parco Nazionale che lo gestisce è, secondo la mia personale opinione, uno dei migliori dell’Appennino, con una grande attenzione alla flora. Segnalo, per chi non li conoscesse ancora, i due splendidi orti botanici situati nel Parco, ossia il Giardino Botanico “Michele Tenore” di Lama dei Peligni e l’Orto Botanico “Daniela Brescia” di Sant’Eufemia a Majella.
Grazie ancora da Gianleonardo
Mi ha fatto piacere constatare che l’itinerario abbia fatto affiorare i ricordi delle vostre esperienze o suscitato il desiderio di esplorare questo grandioso massiccio.
Il Parco Nazionale che lo gestisce è, secondo la mia personale opinione, uno dei migliori dell’Appennino, con una grande attenzione alla flora. Segnalo, per chi non li conoscesse ancora, i due splendidi orti botanici situati nel Parco, ossia il Giardino Botanico “Michele Tenore” di Lama dei Peligni e l’Orto Botanico “Daniela Brescia” di Sant’Eufemia a Majella.
Grazie ancora da Gianleonardo
- Merli Marco
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Re: I deserti rocciosi della Majella
Molti miei conoscenti del Trentino sono stati sulla Majella e ne hanno parlato molto bene.
Come detto in precedenza una mia escursione in zona è stata interrotta dal maltempo, ma ci ritornerò, purtroppo in estate non ho tempo
causa il lavoro.
Marco
Come detto in precedenza una mia escursione in zona è stata interrotta dal maltempo, ma ci ritornerò, purtroppo in estate non ho tempo
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Re: I deserti rocciosi della Majella
Quando sono stato tra le valli settentrionali del Gran Sasso e manifestai la mia soddisfazione per tanta bellezza mi dissero: "guarda che anche i pianori sommitali della Majella sono splendidi..."
ora ho capito perchè
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