Pinus nigra J.F.Arnold subsp. laricio Palib. ex Maire
Inviato: 08 lug 2019, 22:13
Ci mancavano cinque regioni italiane – con il soggiorno nella Sila abbiamo aggiunto la Calabria - ora ne rimangono ancora quattro da scoprire...
Un soggiorno breve, a metà giugno, ma che ci ha consentito di visitare una zona bellissima, una natura incontaminata e ricca di tanti fiori. Abbiamo soggiornato in un rifugio, una casa cantoniera ristaurata e gestita da persone genuine e generose, Simonetta e Eduardo che ringraziamo.
Per chi non conosce il territorio: Il toponimo Sila deriva dalla denominazione di epoca romana Silva Brutia, ovvero foresta dei Bruzi - antico popolo di pastori e artigiani, che furono tra i primi frequentatori dell'altopiano silano, mentre i Greci avevano colonizzato le zone costiere della Calabria. Dopo i Greci i Romani si interessarono anche loro a questo territorio montano e ne traevano un legname pregiato utilizzato nella costruzione di navi e per l'estrazione della pece.
L’Altopiano della Sila si trova nel cuore della Calabria tra le province di Cosenza, Catanzaro e Crotone. Il suo territorio supera i 150 mila ettari ed è suddiviso in tre parti: Sila Grande (quella che abbiamo visitata), Sila Piccola, Sila Greca. L'ossatura geologica della Sila è costituita da rocce cristalline, prevalentemente da graniti.
Il paesaggio della Sila è affascinante: foreste di conifere a perdita d'occhio, un dedalo di ruscelli, torrenti e corsi d'acqua, ampi pascoli e terreni coltivati, bellissimi laghi artificiali (tra cui Arvo e Cecita), varie cime montuose ( il complesso del Monte Botte Donato rappresenta la massima vetta dell'altopiano con i suoi 1.928 metri) Giorno 1: all’aeroporto, in pianura, ci ha accolto un caldo africano - fortunatamente si respirava un po’ meglio nella Sila a 1400 m. Appena posata la valigia, abbiamo il tempo di fare una breve passegiata nel bosco accanto al rifugio - primo incontro con due piante che ci accompagneranno durante tutto il soggiorno: il pino laricio e la viola dell’Etna. Poi cena – cucina leggera, saporita, prodotti ottimi...
Forse cercavi: cantoniera restaurata e gestita da persone genuine e generose, Simonetta e Eduardo sila comune provincia
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Pinus nigra subsp. laricio
Rifugio Montano Casello Margherita - Celico (CS) giu 2019
Foto di Françoise Picamal
Un soggiorno breve, a metà giugno, ma che ci ha consentito di visitare una zona bellissima, una natura incontaminata e ricca di tanti fiori. Abbiamo soggiornato in un rifugio, una casa cantoniera ristaurata e gestita da persone genuine e generose, Simonetta e Eduardo che ringraziamo.
Per chi non conosce il territorio: Il toponimo Sila deriva dalla denominazione di epoca romana Silva Brutia, ovvero foresta dei Bruzi - antico popolo di pastori e artigiani, che furono tra i primi frequentatori dell'altopiano silano, mentre i Greci avevano colonizzato le zone costiere della Calabria. Dopo i Greci i Romani si interessarono anche loro a questo territorio montano e ne traevano un legname pregiato utilizzato nella costruzione di navi e per l'estrazione della pece.
L’Altopiano della Sila si trova nel cuore della Calabria tra le province di Cosenza, Catanzaro e Crotone. Il suo territorio supera i 150 mila ettari ed è suddiviso in tre parti: Sila Grande (quella che abbiamo visitata), Sila Piccola, Sila Greca. L'ossatura geologica della Sila è costituita da rocce cristalline, prevalentemente da graniti.
Il paesaggio della Sila è affascinante: foreste di conifere a perdita d'occhio, un dedalo di ruscelli, torrenti e corsi d'acqua, ampi pascoli e terreni coltivati, bellissimi laghi artificiali (tra cui Arvo e Cecita), varie cime montuose ( il complesso del Monte Botte Donato rappresenta la massima vetta dell'altopiano con i suoi 1.928 metri) Giorno 1: all’aeroporto, in pianura, ci ha accolto un caldo africano - fortunatamente si respirava un po’ meglio nella Sila a 1400 m. Appena posata la valigia, abbiamo il tempo di fare una breve passegiata nel bosco accanto al rifugio - primo incontro con due piante che ci accompagneranno durante tutto il soggiorno: il pino laricio e la viola dell’Etna. Poi cena – cucina leggera, saporita, prodotti ottimi...
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Pinus nigra subsp. laricio
Rifugio Montano Casello Margherita - Celico (CS) giu 2019
Foto di Françoise Picamal