Polystichum aculeatum (L.) Roth
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- genepy51
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Polystichum aculeatum (L.) Roth
Dryopteridaceae: Felce aculeata, Polistico aculeato
Val Sermenza (VC), 900 m, ott 2018
Foto di Filippo Bozzalla B.
Sentiero delle felci-Boccioleto
Lo catalogherei come Polystichum aculeatum
Val Sermenza (VC), 900 m, ott 2018
Foto di Filippo Bozzalla B.
Sentiero delle felci-Boccioleto
Lo catalogherei come Polystichum aculeatum
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Filippo Bozzalla B.
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- genepy51
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Re: Polystichum aculeatum (L.) Roth
Val Sermenza (VC), 900 m, ott 2018
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Re: Polystichum aculeatum (L.) Roth
da dire che la pianta è molto giovane, mancano alcuni caratteri, ma visto le pinne basali molto corte e le pinnule superiori vicino al rachide molto più grandi delle altre io la darei per P. aculeatum
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- Mikado
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Re: Polystichum aculeatum (L.) Roth
Per come la vedo io, si tratta di Polystichum aculeatum.
La lamina appare piuttosto coriacea e lucida. Le poche pinnule che si possono distinguere (l’esemplare è immaturo e le pinnule nella maggior parte dei casi risultano fuse tra di loro) sono da subsessili a sessili e l’acroscopica prossimale è ben più sviluppata delle altre.
Michele
La lamina appare piuttosto coriacea e lucida. Le poche pinnule che si possono distinguere (l’esemplare è immaturo e le pinnule nella maggior parte dei casi risultano fuse tra di loro) sono da subsessili a sessili e l’acroscopica prossimale è ben più sviluppata delle altre.
Gli unici piccioli che si vedono sono quelli delle pinne. Siete sicuri di non avere scambiato le pinne immature con delle pinnule? Tenete conto del fatto che si tratta di un esemplare molto giovane.
Michele
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Re: Polystichum aculeatum (L.) Roth
Allego scan III vol., p. 24 del Rothmaler
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- Polysticum sp., III vol. del Rothmaler
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Re: Polystichum aculeatum (L.) Roth
Allego scansioni dell'Atlante delle Pteridofite nella Regione Emilia-Romagna (Bonafede F., Marchetti D., Todeschini R., Vignodelli M., 2001) pp. 64 e 65.
Michele
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Re: Polystichum aculeatum (L.) Roth
Ritaglio da pag. 65 Polistichum aculeatum (pianta giovane)
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Re: Polystichum aculeatum (L.) Roth
Aggiungo il confronto tra la figura 6 riportata da Filippo (a sx) e un tratto di pinna di Polystichum setiferum con relative pinnule che ho recuperato dal mio erbario (a dx).
I segmenti che si vedono a sx sono enormemente più grandi delle pinnule di P. setiferum perché non sono pinnule (segmenti di second’ordine), bensì pinne (segmenti di prim’ordine) immature. La parte di felce tra le mani di Filippo a sx è quindi un frammento di una giovane fronda e non una parte di una pinna.
La presenza di fronde semplicemente pennate analoghe a quelle presenti nell'immagine di "P. aculeatum (pianta giovane)" dell'Atlante delle Pteridofite dell'E-R (immagine atl03) si vede chiaramente anche nelle prime tre foto del post.
Tra i Polystichum a fronda bipennatosetta l’unica specie che presenta una lamina semplicemente pennata nelle forme giovanili anche in esemplari relativamente sviluppati è P. aculeatum, che è un allotetraplode che deriva da P. × lonchitifome, ibrido fra P. lonchitis (a lamina semplicemente pennata) e P. setiferum.
Nonostante si tratti di esemplari giovani, nelle immagini di Filippo si riesce a distinguere qualche pinnula, di cui riporto alcuni esempi.
In tutti i casi le pinnule non si presentano picciolettate (come dovrebbero essere se si trattasse di P. setiferum), ma sessili o subsessili. Nell’immagine di destra del collage, dove sono presenti pinne più sviluppate, anche se la foto non è chiarissima, non sono presenti le tipiche orecchiette che contraddistinguono le pinnule mediali di P. setiferum.
Altri caratteri tipici di P. aculeatum, pur trovandoci di fronte ad esemplari giovanili, secondo me sono:
- fronde piuttosto coriacee e lucide (opache e meno coriacee in P. setiferum);
- stipite molto breve (v. foto 1; in P. setiferum è molto più sviluppato);
- pinne basali brevissime (v. foto 1; mai cortissime in P. setiferum).
Non sottovaluterei infine il fatto che, come Filippo ha fatto notare, la felce è stata rinvenuta lungo un sentiero naturalistico dedicato alle felci, nella cui brochure viene segnalata la presenza di P. aculeatum, ma non di P. setiferum,. L’autore della brochure è Mario Soster, uno dei più importanti pteridologi italiani.
Ribadisco quindi che per me si tratta di giovani esemplari di P. aculeatum. Non riesco a trovare elementi che mi facciano almeno sospettare che possa trattarsi di P. setiferum.
Michele
I segmenti che si vedono a sx sono enormemente più grandi delle pinnule di P. setiferum perché non sono pinnule (segmenti di second’ordine), bensì pinne (segmenti di prim’ordine) immature. La parte di felce tra le mani di Filippo a sx è quindi un frammento di una giovane fronda e non una parte di una pinna.
La presenza di fronde semplicemente pennate analoghe a quelle presenti nell'immagine di "P. aculeatum (pianta giovane)" dell'Atlante delle Pteridofite dell'E-R (immagine atl03) si vede chiaramente anche nelle prime tre foto del post.
Tra i Polystichum a fronda bipennatosetta l’unica specie che presenta una lamina semplicemente pennata nelle forme giovanili anche in esemplari relativamente sviluppati è P. aculeatum, che è un allotetraplode che deriva da P. × lonchitifome, ibrido fra P. lonchitis (a lamina semplicemente pennata) e P. setiferum.
Nonostante si tratti di esemplari giovani, nelle immagini di Filippo si riesce a distinguere qualche pinnula, di cui riporto alcuni esempi.
In tutti i casi le pinnule non si presentano picciolettate (come dovrebbero essere se si trattasse di P. setiferum), ma sessili o subsessili. Nell’immagine di destra del collage, dove sono presenti pinne più sviluppate, anche se la foto non è chiarissima, non sono presenti le tipiche orecchiette che contraddistinguono le pinnule mediali di P. setiferum.
Altri caratteri tipici di P. aculeatum, pur trovandoci di fronte ad esemplari giovanili, secondo me sono:
- fronde piuttosto coriacee e lucide (opache e meno coriacee in P. setiferum);
- stipite molto breve (v. foto 1; in P. setiferum è molto più sviluppato);
- pinne basali brevissime (v. foto 1; mai cortissime in P. setiferum).
Non sottovaluterei infine il fatto che, come Filippo ha fatto notare, la felce è stata rinvenuta lungo un sentiero naturalistico dedicato alle felci, nella cui brochure viene segnalata la presenza di P. aculeatum, ma non di P. setiferum,. L’autore della brochure è Mario Soster, uno dei più importanti pteridologi italiani.
Ribadisco quindi che per me si tratta di giovani esemplari di P. aculeatum. Non riesco a trovare elementi che mi facciano almeno sospettare che possa trattarsi di P. setiferum.
Michele