Poar Franco, ac giurnadaza
Inviato: 29 lug 2018, 10:08
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Franco era felice e contento, tutto andava per il meglio, con la sua borsa piena di fotocamere ed obiettivi, camminava per boschi e prati alla ricerca di qualche raro fiore da immortalare.
Come chi è Franco ? Franco è . . . no, non posso dirlo, le recenti norme sulla privacy me lo impediscono, posso solo dire che è un distinto signore che abita dalle parti di Crema, nulla di più !
Comunque, il nostro Franco, stanco, alla fine della bella giornata di svago, se ne tornava verso casa, ma qualcosa gli dava un vago senso di insicurezza, non capiva cosa o perché, ma man mano che lasciava i suoi prati, la sensazione diventava sempre più forte e chiara.
E il dubbio riprende a rodere: l’unica cosa diversa dal solito era quella vecchia Canon che aveva voluto portare con se per qualche nostalgico scatto analogico. Ora il dubbio aveva un nome e, alla prima occasione, il nostro bravo Franco si ferma per osservare meglio la vecchia Canon. Nulla da dire, anche se vecchia, è ancora bellissima.
Per completare anche all’interno l’osservazione di questa vecchia “signora”, Franco toglie l’obiettivo e all’istante una morsa gli attanaglia lo stomaco, quasi a farlo vomitare.
Giallo, il fondo dell’obiettivo era giallo, l’ultima lente, la più importante, quella che focalizza l’immagine, invece che essere bella e trasparente come l’acqua, era gialla, un giallo miele schifoso, come una pozzanghera di pi . . . . , no, non si dice, non sta bene !
Mamma mia !
Franco sapeva cosa significava quel giallo, ne aveva letto spesso, ma non gli era mai capitato di trovarsi fra le mani un obiettivo radioattivo.
E pensare che per tutta una giornata quello era stato dentro al suo borsone, a contatto con tutti i suoi migliori obiettivi.
Un dubbio tremendo: non è che stando a contatto, anche gli altri costosi obiettivi si erano contaminati ?
Non c’è pezza, con un dubbio simile non si dorme più e, del resto, la radioattività non la si vede, servono strumenti molto particolari per rilevarla.
Detto e fatto, il giorno dopo era già in macchina, in viaggio per Ferrara dove aveva appuntamento con Enotria per il controllo degli obiettivi.
Inutile prolungare l’attesa, subito prendiamo l’obiettivo incriminato e lo accostiamo ad un ottimo contatore Geiger per verificare il livello della radioattività emessa.
Però, mica poco ! Considerate che la radioattività ambientale media è attorno ai 0,015 mR/h (millesimi di Roentgen per ora), quella del nostro obiettivo è 3,6 mR/h, ben 200 volte superiore !
(Continua)
Franco era felice e contento, tutto andava per il meglio, con la sua borsa piena di fotocamere ed obiettivi, camminava per boschi e prati alla ricerca di qualche raro fiore da immortalare.
Come chi è Franco ? Franco è . . . no, non posso dirlo, le recenti norme sulla privacy me lo impediscono, posso solo dire che è un distinto signore che abita dalle parti di Crema, nulla di più !
Comunque, il nostro Franco, stanco, alla fine della bella giornata di svago, se ne tornava verso casa, ma qualcosa gli dava un vago senso di insicurezza, non capiva cosa o perché, ma man mano che lasciava i suoi prati, la sensazione diventava sempre più forte e chiara.
E il dubbio riprende a rodere: l’unica cosa diversa dal solito era quella vecchia Canon che aveva voluto portare con se per qualche nostalgico scatto analogico. Ora il dubbio aveva un nome e, alla prima occasione, il nostro bravo Franco si ferma per osservare meglio la vecchia Canon. Nulla da dire, anche se vecchia, è ancora bellissima.
Per completare anche all’interno l’osservazione di questa vecchia “signora”, Franco toglie l’obiettivo e all’istante una morsa gli attanaglia lo stomaco, quasi a farlo vomitare.
Giallo, il fondo dell’obiettivo era giallo, l’ultima lente, la più importante, quella che focalizza l’immagine, invece che essere bella e trasparente come l’acqua, era gialla, un giallo miele schifoso, come una pozzanghera di pi . . . . , no, non si dice, non sta bene !
Mamma mia !
Franco sapeva cosa significava quel giallo, ne aveva letto spesso, ma non gli era mai capitato di trovarsi fra le mani un obiettivo radioattivo.
E pensare che per tutta una giornata quello era stato dentro al suo borsone, a contatto con tutti i suoi migliori obiettivi.
Un dubbio tremendo: non è che stando a contatto, anche gli altri costosi obiettivi si erano contaminati ?
Non c’è pezza, con un dubbio simile non si dorme più e, del resto, la radioattività non la si vede, servono strumenti molto particolari per rilevarla.
Detto e fatto, il giorno dopo era già in macchina, in viaggio per Ferrara dove aveva appuntamento con Enotria per il controllo degli obiettivi.
Inutile prolungare l’attesa, subito prendiamo l’obiettivo incriminato e lo accostiamo ad un ottimo contatore Geiger per verificare il livello della radioattività emessa.
Però, mica poco ! Considerate che la radioattività ambientale media è attorno ai 0,015 mR/h (millesimi di Roentgen per ora), quella del nostro obiettivo è 3,6 mR/h, ben 200 volte superiore !
(Continua)