La lente d’acqua
Inviato: 26 giu 2018, 10:49
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Una lente fatta d’acqua, perché no ?
Non è neppure una gran novità, in fin dei conti tutti noi abbiamo avuto la boccia con i pesci rossi e, tutti noi, ci siamo meravigliati nel vedere che le cose dietro alla boccia sembravano notevolmente più grandi.
Ora che sono cresciuto, i pesci rossi li tengo nell’acquario, ma la curiosità dell’acqua che ingrandisce non è scomparsa, anzi, ora che mi sono interessato all’Ottica ed alle sue leggi, mi incuriosisce ancora di più.
Ed allora, nulla di meglio che fare qualche prova.
Le suorine dell’Ospizio dei Vecchietti ormai lo sanno e ci sono abituate: quando mi vedono aggirare per le stanze con la testa fra le nuvole alla ricerca di non si sa bene cosa, capiscono che è inutile fermarmi, occorre solo tenermi d’occhio per capire subito dove mi sono fermato a far danni e cercare di riparare i guai.
La ricerca riguardava una siringa: prima ho trovato una normale da 5 ml. No, troppo piccola.
Finalmente quella giusta: un siringone da 50 ml, con rubinetto, rubato a quell’antipatico del mio dirimpettaio e come ci è rimasto male quando il clistere gli si è interrotto sul più bello !
Lavato per bene il siringone, ho tagliato una fetta di tubo da edilizia, quello arancio da scarichi fognari, ed in cucina ho poi trafugato un bel foglio di pellicola trasparente.
Finalmente, armato di tutto quello che mi serviva, ho fatto un paio di fori nel tubo da edilizia ed ho poi incollato la pellicola, badando di mantenerla ben tesa e di non fare pieghe.
Infilato il beccuccio della siringa piena di acqua, ho riempito l’anello di tubo, mentre l’aria poteva sfuggire dal foro rimasto aperto.
Quando tutta l’aria è uscita, ho chiuso il foro di sfogo aria con un briciolo di cera morbida, prelevata dal formaggio Leerdammer che le suorine ci danno alla sera assieme alla purea di patate ed alla coscietta di pollo lessa.
Ora tutto è compiuto: premo un po’ di più la siringa e il marchingegno mi diventa una lente che ingrandisce, premo un altro po’ e quella obbediente ingrandisce ancora di più, aspiro buona parte dell’acqua e quella mi diventa una lente negativa, che rimpicciolisce.
A questo punto la confusione nell’Ospizio era quasi al massimo, vi spiegherò poi perché solo “quasi”.
(Continua)
Una lente fatta d’acqua, perché no ?
Non è neppure una gran novità, in fin dei conti tutti noi abbiamo avuto la boccia con i pesci rossi e, tutti noi, ci siamo meravigliati nel vedere che le cose dietro alla boccia sembravano notevolmente più grandi.
Ora che sono cresciuto, i pesci rossi li tengo nell’acquario, ma la curiosità dell’acqua che ingrandisce non è scomparsa, anzi, ora che mi sono interessato all’Ottica ed alle sue leggi, mi incuriosisce ancora di più.
Ed allora, nulla di meglio che fare qualche prova.
Le suorine dell’Ospizio dei Vecchietti ormai lo sanno e ci sono abituate: quando mi vedono aggirare per le stanze con la testa fra le nuvole alla ricerca di non si sa bene cosa, capiscono che è inutile fermarmi, occorre solo tenermi d’occhio per capire subito dove mi sono fermato a far danni e cercare di riparare i guai.
La ricerca riguardava una siringa: prima ho trovato una normale da 5 ml. No, troppo piccola.
Finalmente quella giusta: un siringone da 50 ml, con rubinetto, rubato a quell’antipatico del mio dirimpettaio e come ci è rimasto male quando il clistere gli si è interrotto sul più bello !
Lavato per bene il siringone, ho tagliato una fetta di tubo da edilizia, quello arancio da scarichi fognari, ed in cucina ho poi trafugato un bel foglio di pellicola trasparente.
Finalmente, armato di tutto quello che mi serviva, ho fatto un paio di fori nel tubo da edilizia ed ho poi incollato la pellicola, badando di mantenerla ben tesa e di non fare pieghe.
Infilato il beccuccio della siringa piena di acqua, ho riempito l’anello di tubo, mentre l’aria poteva sfuggire dal foro rimasto aperto.
Quando tutta l’aria è uscita, ho chiuso il foro di sfogo aria con un briciolo di cera morbida, prelevata dal formaggio Leerdammer che le suorine ci danno alla sera assieme alla purea di patate ed alla coscietta di pollo lessa.
Ora tutto è compiuto: premo un po’ di più la siringa e il marchingegno mi diventa una lente che ingrandisce, premo un altro po’ e quella obbediente ingrandisce ancora di più, aspiro buona parte dell’acqua e quella mi diventa una lente negativa, che rimpicciolisce.
A questo punto la confusione nell’Ospizio era quasi al massimo, vi spiegherò poi perché solo “quasi”.
(Continua)