Forum Acta Plantarum

Ciao, non c'è molto da dire: specie autunno-primaverile, coprofaga, perlopiù utilizza sterco ovino o di lagomorfi. In Toscana non è raro nei suoi ambienti, ma ne ho trovati sempre molto pochi. Presente dal piano basale alla media montagna e dato di tutta la penisola e Sicilia. In Sardegna è presente...

Impossibile fotografare i minimi dettagli che differenziano le tre specie ( terrestris , lucorum e cryptarum ); le femmine si identificano con difficoltà allo stereomicroscopio, i maschi con dissezione delle armature genitali. Chi identifica in foto il sottogenere Bombus e alcuni altri con specie mo...

In questo caso direi che si vede in parte la zona (cellula s3 dell'ala anteriore) in cui nella femmina vi è un grosso punto nero che occupa lo spazio in tutta la sua altezza e qui non si vede; la femmina l'ha sempre, il maschio talora no.

è la spolveratura scura (mi sembra evidente) lungo le nervature dell'ala posteriore che la identifica per me come napi; brassicae non l'ha mai, solo sparse squame scure verso la base.

è di quel gruppo (sottogenere Bombus) ma dalle foto la certezza della specie (sono tre) non posso averla.

Sono "fruttificazioni" di un "missomicete".

In attesa della località, i disegni alari sono di Arctia villica (Linnaeus, 1758).

Personalmente trovo che questi riflessi metallici marcati siano tipici di Syntomis quercii quercii Verity , comunissima in Puglia. Tali riflessi come in foto mancano nelle altre specie, ove il nero alare è "opaco", o sono poco evidenti. In ogni caso, le macchie nelle posteriori delle femmi...

Direi che è femmina di Bembecia hymenopteriformis (Bellier, 1860), citata per l'isola.

maschio di Pieris napi L., che talora mancano di macchie nere alle ali.

napi sicuro, direi femmina.

Ciao, Pieris rapae L..

Ciao Davide, è un refuso o ha cambiato genere? A me risulta ancora gn. Acrida.

Salve, a vedere il bruco e tenuto anche conto che era su Alnus, sua pianta tipica, questa è sicuramente la molto simile Acronicta cuspis (Hubner, 1813), meno frequente di A. psi. Bel colpo e bella documentazione!

Salve, è un frutto di Magnolia soulangeana con deficit di impollinazione o allegagione: i semi sono presenti solo nei loculi ingrossati. Nessun galligeno presente.

Salve, sono del tutto analoghe alle galle del dittero cecidomiide Rabdophaga salicis (Schrank, 1803) su rametti di Salix nani di montagna.

Debbo confutare: sono tipiche galle dell'afide fordino Forda formicaria (Heyden, 1837).
P.S.: i Pemphigus sono anch'essi afidi e non acari.

Due specie: a sx, verosimilmente Andricus polycerus (Giraud, 1859) vista da sopra, e a dx Andricus lucidus (Hartig, 1843).

Non potrebbe essere anche simile alla comune Andricus gallaetinctoriae (Olivier, 1791)?

Salve, l'albero sembra un Populus sp. e quindi dovrebbe trattarsi di vecchia galla di Phyllocoptes populi Nalepa, 1891, Acari Eriophyidae.

Salve, è un Anthrenus verbasci Linnaeus, 1767, il classico devastatore nelle case.

Ciao Sergio, si tratta di galle di Cerroneuroterus lanuginosus (Giraud, 1859), Hymenoptera Terebrantia Cynipidae, frequente su cerro; mai vista su Q. crenata ma essendo il cerro genitore primario, evidentemente anche lei è in grado di generarle.

Nota le antenne ad apice filiforme: questa è un' Erebidae, una falena a volo diurno di nome Euclidia (Callistege) mi (Clerck, 1759), in compagnia in ultima foto di un coleottero Mordellidae, del gn. Mordellistena s.l. .

erythrus ha squame nere anche in gran parte del margine posteriore dell'ala anteriore. Pur se non "fresca", questa è Zygaena rubicundus Hubner, riconoscibile tra tutte le zigene italiane per la mancanza di vere macchie e dal colore rosso che occupa quasi tutta l'ala anteriore (e posterior...

La seconda foto, in realtà, mostra una femmina di Isturgia (= Tephrina) arenacearia (Denis & Schiffermüller, 1775); in ochrearia il dimorfismo si limita alle antenne esili della femmina.