Meglio aspettare i frutti. Tra l'altro a fruttificazione si ha anche la certezza di avere a che fare con foglie tipiche. Qui potrebbe trattarsi di forme "invernali". Rothmaler pone grande attenzione all'apice e distingue specie a 3 o a 5 nervature. Con 3 nervature e foglie un po' larghette si arriv...
Leontodon hispidus subsp. hyoseroides (Welw. ex Rchb.) Murr Asteraceae: Dente di leone hyoseroide Monte Caio, Palanzano (PR), 1500 m, giu 2010 Foto di Michele Adorni Questo rinvenimento, effettuato insieme a Alessandro Alessandrini e Luigi Ghillani, risale a più di 10 anni fa, ma l’identità del taxo...
Da quest'anno ho anch'io iniziato la ricerca di P. inserta nel Parmense. Tutti i rinvenimenti (non pochi) di Parthenocissus da me effettuati nel 2020 sono da attribuire a P. inserta; non ho ancora trovato P. quinquefolia, per cui presumo che buona parte delle precedenti segnalazioni di quest'ultima ...
Oenothera lindheimeri (Engelm. & A. Gray) W.L. Wagner & Hoch
Onagraceae: Enagra di Lindheimer
Fiume Taro, Fornovo di Taro (PR), 130 m, ago 2019
Foto di Michele Adorni
Col senno di poi non sono affatto convinto della correttezza della determinazione della specie.
Penso sia invece molto probabile si tratti di un individuo di Scandix pecten-veneris L. cresciuto parzialmente in ombra e con frutti ancora non del tutto sviluppati.
Michele
Per me Equisetum arvense è corretto.
Si può riconoscere facilmente per il fatto che presenta il primo articolo dei rami più lungo della corrispondente guaina del fusto.
Michele
Complimenti Sergio per le belle immagini. Aggiungerei che le popolazioni di Carpesium cernuum dei Boschi di Carrega, se non ci sono novità di cui non sono al corrente, sono le uniche note per l’Emilia-Romagna. Fino a pochi anni fa la specie era considerata "verosimilmente estinta in regione". Michele
Secondo me tra l'altro andrebbero fatte accurate verifiche sulle piante emiliane, perché se le popolazioni lombarde appartengono a Viola sororia è plausibile che sia lo stesso per quelle emiliano-romagnole. Si tratta di specie simili ma distinte, la presenza della vera Viola cucullata Aiton in Emil...
Per completezza segnalo infine che nella nuova Flora d’Italia il taxon in questione è inquadrato non come specie a sé stante, ma come Tragopogon porrifolius subsp. eriospermus (Ten.) Greuter, che viene messo in sinonimia con T. eriospermus Ten. e con T. porrifolius subsp. porrifolius sensu Conti et ...
Come indicato nel post precedente, riporto di seguito la traduzione dell’articolo di Tison et al. (2004) - Tragopogon eriospermus Ten. In: Notes et contributions à la flore de Corse, XX. Jeanmonod D. & Schlüssel A. (eds.). Candollea 59 (1): 74-76. Tragopogon eriospermus Ten. (= T. porrifolius subsp....
Concordo con Alessandro, si tratta di un argomento assai rognoso. Il Tragopogon presentato da Enrico è relativamente diffuso anche nel Parmense. Negli ultimi anni mi sono convinto che si tratti proprio di T. eriospermus . Io e Luigi Ghillani lo abbiamo rinvenuto anche nella Riserva dei Ghirardi, di ...
Aggiungo il confronto tra la figura 6 riportata da Filippo (a sx) e un tratto di pinna di Polystichum setiferum con relative pinnule che ho recuperato dal mio erbario (a dx). Confronto_pinne_pinnule.jpg I segmenti che si vedono a sx sono enormemente più grandi delle pinnule di P. setiferum perché no...
Allego scansioni dell'Atlante delle Pteridofite nella Regione Emilia-Romagna (Bonafede F., Marchetti D., Todeschini R., Vignodelli M., 2001) pp. 64 e 65.
Michele
Per come la vedo io, si tratta di Polystichum aculeatum . La lamina appare piuttosto coriacea e lucida. Le poche pinnule che si possono distinguere (l’esemplare è immaturo e le pinnule nella maggior parte dei casi risultano fuse tra di loro) sono da subsessili a sessili e l’acroscopica prossimale è ...