L’esame microscopico delle pietre preziose
Inviato: 29 set 2014, 00:13
L’esame microscopico delle pietre preziose
di Andrea Bosi, apr 2012
Abbiamo già visto alcuni esempi di minerali, in particolare di quarzo ialino, mettendone in evidenza particolari inclusioni come rafidi di Rutilo, Epidoto, scaglie di Marchesite, erborinature di Manganese, ecc.
Allo stesso modo possiamo esaminare con i nostri strumenti, stereoscopio e microscopio in particolare, anche le pietre preziose, sempre ammesso che la nostra dolce metà non si arrabbi troppo per la nostra invadenza.
Dato il maggior valore dei reperti, sarà anche meglio se ci procuriamo un minimo di attrezzatura specialistica.
Mentre esaminavamo del quarzo con inclusioni, se una piccola pietra ci cadeva per terra ed andava persa, in fin dei conti, era male da poco.
Ora, è meglio stare un po’ più attenti, onde evitare le proteste della consorte inviperita, quindi è molto meglio usare dei vetrini costruiti appositamente allo scopo.
Prenderemo del plexiglas spesso poco più delle pietre che andremo ad esaminare e ne ritagliamo dei porta campioni di dimensioni standard ed uguale ai vetrini da microscopia, quindi 1”x 3” circa. Con il trapano pratichiamo un foro passante di dimensioni adatte per contenere le nostre pietre e, successivamente, incolliamo sul fondo un vetrino copri oggetto di adatte dimensioni.
Nel mio caso, i fori sono di 14 mm di diametro in uno e nell’altro di 14x26 mm., lo spessore del plexiglass è di 5 mm.
Poi ci servirà una buona pinzetta dalla presa sicura per manovrare le pietre senza farle cadere (!) ed un liquido con un adatto indice di rifrazione, per immergervi la gemma in modo da far scomparire la maggior parte delle screpolature e dei difetti superficiali e che impedirebbero altrimenti il corretto esame dell’interno della pietra.
Normalmente il liquido più utilizzato è il Benzoato di benzile, in mancanza si può provare con l’olio per immersione sintetico. In ogni caso, dopo l’uso, utilizzare un panno per asciugare e ripulire per bene le pietre, ecc.
(Continua)
di Andrea Bosi, apr 2012
Abbiamo già visto alcuni esempi di minerali, in particolare di quarzo ialino, mettendone in evidenza particolari inclusioni come rafidi di Rutilo, Epidoto, scaglie di Marchesite, erborinature di Manganese, ecc.
Allo stesso modo possiamo esaminare con i nostri strumenti, stereoscopio e microscopio in particolare, anche le pietre preziose, sempre ammesso che la nostra dolce metà non si arrabbi troppo per la nostra invadenza.
Dato il maggior valore dei reperti, sarà anche meglio se ci procuriamo un minimo di attrezzatura specialistica.
Mentre esaminavamo del quarzo con inclusioni, se una piccola pietra ci cadeva per terra ed andava persa, in fin dei conti, era male da poco.
Ora, è meglio stare un po’ più attenti, onde evitare le proteste della consorte inviperita, quindi è molto meglio usare dei vetrini costruiti appositamente allo scopo.
Prenderemo del plexiglas spesso poco più delle pietre che andremo ad esaminare e ne ritagliamo dei porta campioni di dimensioni standard ed uguale ai vetrini da microscopia, quindi 1”x 3” circa. Con il trapano pratichiamo un foro passante di dimensioni adatte per contenere le nostre pietre e, successivamente, incolliamo sul fondo un vetrino copri oggetto di adatte dimensioni.
Nel mio caso, i fori sono di 14 mm di diametro in uno e nell’altro di 14x26 mm., lo spessore del plexiglass è di 5 mm.
Poi ci servirà una buona pinzetta dalla presa sicura per manovrare le pietre senza farle cadere (!) ed un liquido con un adatto indice di rifrazione, per immergervi la gemma in modo da far scomparire la maggior parte delle screpolature e dei difetti superficiali e che impedirebbero altrimenti il corretto esame dell’interno della pietra.
Normalmente il liquido più utilizzato è il Benzoato di benzile, in mancanza si può provare con l’olio per immersione sintetico. In ogni caso, dopo l’uso, utilizzare un panno per asciugare e ripulire per bene le pietre, ecc.
(Continua)