Aquilegia ophiolithica Barberis & E.Nardi o Aquilegia atrata ? $

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Aquilegia ophiolithica Barberis & E.Nardi o Aquilegia atrata ? $

Messaggio da stoppingdown »

Ex Guidovia, Ceranesi (GE), 420 m, mag 2018, 44.498°N 8.864°E
Foto di Fabrizio Giudici

Un paio di foto di aquilegie trovate lungo la ex Guidovia per la Madonna della Guardia. Una foto include un insetto per avere un'idea delle dimensioni. Purtroppo all'epoca pensavo che fossero tutte Aquilegia vulgaris, dunque non ci sono foto più nitide per l'identificazione; anzi, fu tutta una sessione di scatto per esercitarmi nello sfumato...
Ho anche qualche riserva per il colore: certamente non è scura e violacea come un'atrata, ma capire se è una sfumatura più bluastra o più violacea è difficile, visto che la temperatura di colore fu assegnata in automatico dalla fotocamera e in questa occasione non usai una schedina di grigio neutro per avere un riferimento.
20180508-0162.jpg
20180508-0162.jpg (46.48 KiB) Visto 584 volte
20180508-0054.jpg
20180508-0054.jpg (49.91 KiB) Visto 584 volte
Fabrizio Giudici
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Daniela Longo
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Re: Aquilegia lungo la ex Guidovia

Messaggio da Daniela Longo »

Aquilegia ophiolithica Barberis & E.Nardi

Sia per il luogo che per le caratteristiche.
Daniela
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Re: Aquilegia ophiolithica Barberis & E.Nardi

Messaggio da stoppingdown »

Grazie.
Mettendo a posto le foto del giorno ne ho trovata un'altra, di cui mi ero dimenticato perché era tra quelle marcate come pre-scarto. È stata scattata ad una cinquantina di metri di distanza (le coordinate sono: 44.498743,8.865263). Questa è apparentemente di un colore più violaceo (sono sicuro che non è dovuto né alla macchina né al processamento). Stessa specie o diversa? In teoria è possibile trovare specie diverse ad una distranza così breve?
20180508-0252.jpg
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Fabrizio Giudici
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Stevene
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Re: Aquilegia ophiolithica Barberis & E.Nardi

Messaggio da Stevene »

Io sulla guidovia della Guardia avevo visto solo Aquilegia atrata; Aquilegia ophiolithica cresce su rupi, rocce, cenge e ghiaioni serpentinitici, immagino che quelle delle tue foto siano tutte in boschi di latifoglie.
Sotto alberi la ho osservata in un paio di stazioni lungo però ghiaie o rocce su greti di torrenti...(Rio Gandolfi, Torrente Masone, Rio Acquestriate in Val Lemme) dove quindi i piedi li mette su rocce serpentinitiche.
Non si vedono le foglie basali glauche tipiche di Aquilegia ophiolithica che comunque ho osservato a poche centinaia di metri di distanza in linea d'aria ma, appunto, in habitat di cui sopra. Anche gli stami così sporgenti non mi convincono...
Certamente il colore non pare di A. atrata ma ho dubbi su A. ophiolithica
:bye:
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Daniela Longo
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Re: Aquilegia ophiolithica Barberis & E.Nardi

Messaggio da Daniela Longo »

Vista l'ultima foto mi ricredo.
Purtroppo i colori possono risultare molto alterati in funzione del bilanciamento del bianco.

E' meglio lasciare il tutto nel limbo dell'indeterminato.
Daniela
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Re: Aquilegia ophiolithica Barberis & E.Nardi

Messaggio da stoppingdown »

Stevene ha scritto: 07 nov 2023, 15:35 Io sulla guidovia della Guardia avevo visto solo Aquilegia atrata; Aquilegia ophiolithica cresce su rupi, rocce, cenge e ghiaioni serpentinitici, immagino che quelle delle tue foto siano tutte in boschi di latifoglie.
Assolutamente sì.
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Re: Aquilegia ophiolithica Barberis & E.Nardi

Messaggio da Daniela Longo »

Riguardando le chiavi di Nardi direi che Aquilegia ophiolithica Barberis & E.Nardi è proprio da escludere per via degli stami così lunghi e uscenti dalla corolla.

A questo punto bisogna decidere se il colore è alterato a causa di un cattivo bilanciamento del bianco e quindi si tratta di A. atrata oppure se dobbiamo pensare che A. dumeticola arrivi oltre Genova, cosa che, per quanto ne so, sarebbe un'assoluta novità.

Continuo a ritenere che il topic vada messo negli Irrisolti.
Daniela
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Re: Aquilegia ophiolithica Barberis & E.Nardi o Aquilegia atrata ?

Messaggio da stoppingdown »

Catalogherò come “Aquilegia sp”. Mi metto in agenda di tornare a cercarla nel prossimo mese di maggio.
Fabrizio Giudici
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Re: Aquilegia ophiolithica Barberis & E.Nardi

Messaggio da Umberto Ferrando »

Daniela Longo ha scritto: 07 nov 2023, 18:04 Riguardando le chiavi di Nardi direi che Aquilegia ophiolithica Barberis & E.Nardi è proprio da escludere per via degli stami così lunghi e uscenti dalla corolla.

A questo punto bisogna decidere se il colore è alterato a causa di un cattivo bilanciamento del bianco e quindi si tratta di A. atrata oppure se dobbiamo pensare che A. dumeticola arrivi oltre Genova, cosa che, per quanto ne so, sarebbe un'assoluta novità.

Continuo a ritenere che il topic vada messo negli Irrisolti.
Daniela
O anche la possibilità che vi sia ibridazione (e intorgressione) tra le due specie, soprattutto nelle zone di contatto e vicinanza, anche considerando il fatto che si tratta di piante fecondate da pronubi (soprattutto imenotteri e ditteri) che bottinando si spostano anche di qualche Km.
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Re: Aquilegia ophiolithica Barberis & E.Nardi o Aquilegia atrata ? $

Messaggio da Umberto Ferrando »

C'è anche un carattere ulteriore che nel caso delle fotografie di Fabrizio Giudici porterebbe all'esclusione di Aquilegia ophiolithica Barberis & E.Nardi ed è l'emicorolla inferiore decisamente ciatiforme (ossia a forma di coppa) e piuttosto aperta, carattere tipico di Aquilegia atrata W.D.J.Koch e di Aquilegia dumeticola Jord., mentre A. ophiolithica ha l'emicorolla inferiore abbastanza chiusa e tendenzialmente cilindrica.

Sulla questione di A. atrata e dei suoi morfotipi bisogna fare una premessa: in forma tipica (fiori di colore granata e soprattutto filamenti staminali colorati) è osservabile solo nel settore alpino delle province di Imperia e Savona, grossomodo fino alla zona del Melogno, mentre più ad est prevalgono morfotipi con fiori di colore "melanzana" e con filamenti bianchi, caratteri che Nardi collega alla probabile introgressione da parte di A. dumeticola ma che nell'Appennino Ligure tra Savona e Genova si presentano molto al di fuori dell'areale noto di quest'ultima specie. D'altro canto più a Ponente si osservano anche popolazioni di aquilegie con fiori azzurro-violetti o anche blu-violetti, che però non sono morfologicamente omogenee. Una di queste popolazioni, limitata all'alta Valle della Bormida di Pallare (grossomodo tra Pian dei Corsi, la vetta del Monte Settepani e Colla Baltera), Nardi alla mano, sembra effettivamente riferibile ad A. dumeticola e forse rappresenta un avamposto molto occidentale e isolato di questa specie in Liguria.

Tra quelle a me note, le altre stazioni di piante con fiori azzurro-violetti, sono presenti soprattutto in alta Valle Stura e hanno caratteri abbastanza singolari, che farebbero sospettare un possibile legame di tipo introgressivo da parte di A. ophiolithica proprio per via dell'emicorolla infera cilindrica e non ciatiforme come nelle foto di Fabrizio. Infine si stanno diffondendo anche ibridi tra cultivar ornamentali e specie spontanee, che potrebbero inquinare in modo importante le popolazioni di diverse zone del nostro entroterra.

Ad esempio in una stazione nei pressi di Mongrosso (Campo Ligure, GE) che fino a una ventina di anni fa era formata da numerosi esemplari, morfologicamente omogenei e riconducibili senza alcun dubbio alla forma "appenninica" dell'A. atrata, sono comparse da qualche anno piante con fiori rosei o bianchi, petali e/o sepali doppi e altri caratteri riconducibili a cultivar ornamentali... praticamente gli esemplari di quella stazione si erano incrociati con dei culton ornamentali ospitati nel giardino di una villetta a poche centinaia di metri di distanza e stavano generando un'abbondante prole che sta soppiantando le piante genitrici. Qualcosa di simile l'ho visto recentemente anche in Valle Orba, nei pressi dell'Acquabianca (Urbe, SV). Quindi se parliamo di esemplari presenti in zone relativamente urbanizzate, anche a discreta distanza (qualche chilometro di strada/sentiero) dalle abitazioni, come avviene ad esempio lungo il vecchio tracciato della funicolare della Guardia, non possiamo escludere nulla.

Inserisco anche due immagini che spiegano cosa intendo per emicorolla infera cilindrica, la prima è di Aquilegia ophiolithica Barberis & E.Nardi, la seconda di una delle Aquilegia sp. della Valle Stura, anch'essa con emicorolla cilindrica.

Ciao
Umberto
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Re: Aquilegia ophiolithica Barberis & E.Nardi o Aquilegia atrata ? $

Messaggio da Daniela Longo »

Grazie Umberto. Credo che sia sempre più difficile dare un nome alle nostre Aquilegie, tranne nei casi di popolazioni in zone molto lontane da insediamenti umani e laddove una sola specie sia presente.

Daniela
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Re: Aquilegia ophiolithica Barberis & E.Nardi o Aquilegia atrata ? $

Messaggio da Stevene »

Sono d'accordo con Umberto anche io nel 2008 vidi Aquilegie rosa e bianche in giardini di Campoligure verso il Monte Pavaglione che erano arrivate ai margini dei boschi adiacenti per cui potrebbero inquinare le popolazioni spontanee, cosa che non è da escludere succeda anche nella zona della Guardia...
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Re: Aquilegia ophiolithica Barberis & E.Nardi o Aquilegia atrata ? $

Messaggio da Umberto Ferrando »

Daniela Longo ha scritto: 11 nov 2023, 15:51 Grazie Umberto. Credo che sia sempre più difficile dare un nome alle nostre Aquilegie, tranne nei casi di popolazioni in zone molto lontane da insediamenti umani e laddove una sola specie sia presente.

Daniela
Sì, Daniela, è una regola alla quale mi attengo abbastanza strettamente e comunque anche lontano dai centri abitati, se non ci si trova di fronte a piante davvero tipiche di una delle entità ammesse per la flora italiana (che poi sono, giustamente, quelle della monografia del Prof. Enio Nardi) conviene determinarle come Aquilegia sp., annotare i caratteri che si ritengono più significativi e magari scattare qualche buona foto.
Vi è poi un ultimo elemento di criticità di cui occorre tenere conto: la progressiva trasformazione in aree boschive delle praterie montane e delle altre formazioni erbose fisiognomiche, sta facendo aumentare le occasioni di contatto delle aquilegie glareicole e casmofile come Aquilegia ophiolithica Barberis & E.Nardi, Aquilegia reuteri Boiss., Aquilegia alpina L. e Aquilegia lucensis E.Nardi con le aquilegie nemorali del gruppo di Aquilegia vulgaris L., per cui le forme intermedie (ibridogene o introgressive), già copiosamente censite, segnalate e descritte dal Nardi nel 2014 (ma su dati ormai pluridecennali) probabilmente stanno pure diventando più frequenti.

Ciao
Umberto
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Re: Aquilegia ophiolithica Barberis & E.Nardi o Aquilegia atrata ? $

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