Carex pendula Huds. - Carice maggiore

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Carex pendula Huds. - Carice maggiore

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Carex pendula Huds.
Fl. Angl.: 352 (1762)

Carex maxima Scop.

Cyperaceae

Carice maggiore, Carice a spighe pendenti, Deutsch: Hänge-Segge
English: Hanging sedge, weeping sedge
Español: Cárice llorón, espadaña
Français: Laîche à épis pendants


Forma Biologica: H caesp - Emicriptofite cespitose. Piante perennanti per mezzo di gemme poste a livello del terreno e con aspetto di ciuffi serrati.
He - Elofite. Piante perenni delle rive di ambienti umidi, paludi, stagni.

Descrizione: Pianta erbacea perenne, glabra alta (50) 60-140 (150) cm, densamente cespitosa, con stoloni molto spessi ricoperti di scaglie (guaine allargate prive di lamina) di colore bruno-porpora o rossastre, con nervature reticolate.
Fusto acutamente trigono, liscio, eretto, robusto, acutamente trigono, foglioso fino all'infiorescenza.
Foglie larghe 7-12 (20) mm, lucide, ± rigide, molto scabre ai margini, con 3 ben marcate nervature, di colore verde scuro e leggermente glauche nella pagina inferiore, più brevi del fusto.
Ligula membranosa biancastra tendente al bruno, raramente sfumata di rosso nelle foglie inferiori, lunga (12) 20-37-(75) mm, formante un triangolo acuto (2 mm), senza antiligula.
Brattee fogliacee normalmente poco inferiori o uguali all'infiorescenza, con guaina allungata che generalmente racchiude i peduncoli.
Infiorescenza allungata (10) 30-40 (60) cm, unilaterale, composta da 1 spiga maschile (raramente 2) e (2) 6 -8 spighe laterali femminili.
Spighe maschili fusiformi o cilindriche, erette, lunghe 5-7 (16) cm allargate o pendenti; glume 3,5-7 mm, lineari, oblunghe o strettamente obovate, bruno-rossastre con nervature ialine, apice acuto.
Spighe femminili cilindriche, flessuose, lunghe (4) 9-16 (21) cm, dense, incurvate, con apice pendulo, subsessili o con peduncolo di 2-10 cm; quelle superiori spesso presentano fiori maschili apicali, raramente tutte con fiori maschili all'apice; glume do 2,4-3,7 mm, strettamente ovali, in genere più corte degli otricelli di colore bruno-rossastro scuro con nervatura mediana verdastra, apice mucronato.
Stimmi: 3
I frutti sono pseudanteci (otricelli) di (1,9) 2,8-3,6 x 1-1,3 mm, eretto-patenti o patenti, ovoidi, trigoni, verdi o verde-giallastri, spesso punteggiati di rosso, con solo 2 nervi prominenti, bruscamente ristretti in un breve becco di 0,2-0,5 mm, liscio.
Acheni di 1,1-1,8 x 0,8-1,1 mm, obovati, trigoni, paglierini.

Tipo corologico: Eurasiat. - Eurasiatiche in senso stretto, dall'Europa al Giappone.

Habitat: boscaglie igrofile, in particolare pioppeti, frassineti e ontaneti ma anche in faggete, assieme a Festuca altissina e Festuca gigantea, su suolo più o meno umido, pesante e ricco di componente argilloso, quasi sempre su substrati esenti da calcare.

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Sistematica e possibili confusioni: Specie simili:
Carex hispida Willd. ex Schkuhr (vedi scheda) che si distingue per le foglie più strette (5-7 mm) e per gli otricelli più grandi (4-5,5 mm) con acheni di 2-2,5 mm, di colore da bruno scuro a nerastro.
Carex microcarpa Bertol. ex Moris che si differenzia per le foglie più strette (4-9 mm), per le spighe più corte e otricelli con becco bifido.

Il periodo migliore per l'identificazione delle Carex non è la fioritura (generalmente precoce), ma la fruttificazione. Di particolare importanza sono gli otricelli, gli stimmi e l'apparato radicale; in mancanza di questi caratteri è quasi impossibile identificarle con sicurezza, anche l'habitat può aiutare nel riconoscimento della specie.
Occorre fare attenzione al numero degli stimmi, può accadere che uno degli stimmi sia nascosto dall'otricello oppure si sia staccato e perduto durante la dissecazione, quindi per una corretta identificazione è sempre meglio esaminare parecchi fiori.

Tassonomia filogenetica

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Etimologia: Il nome generico dal nome classico latino cārex, caricis carice (in Virgilio, Georg. 3.231). L’etimologia del nome è ignota, tra le diverse ipotesi la più convincente è che derivi dal greco κείρω keíro io taglio, in riferimento al bordo tagliente delle foglie; il nome specifico deriva da da pendeo pendere, penzolare: pendulo, pendente, penzolante: in riferimento alle lunghe spighe femminili pendule.

Proprietà ed utilizzi:
Specie emettrice di isoprenoidi: sostanze organiche di origine animale o vegetale.

Nonostante il genere Carex sia così diffuso e numeroso, non si conoscono utilizzi a scopo alimentare e farmaceutico per nessuna specie.

Note e Curiosità: Un tempo comune in tutto il territorio è diventata talvolta rara per la distruzione del suo ambiente naturale.

Il genere Carex  è il più vasto della famiglia delle Cyperaceae, comprende circa 2000 specie distribuite su tutto il globo, prevalentemente in regioni umide, temperate o fredde, dove spesso costituiscono la vegetazione predominante (Cariceti) ma si adattatano anche ai pendii sassosi d’alta quota. Ai margini degli specchi d'acqua interni tendono a invadere stagni e laghi formando zone acquitrinose, poi terreni paludosi, infine pseudo-praterie che gradatamente si interrano. Sono tutte piante perenni, con fusti semplici spesso a sezione triangolare.
Benché le specie del genere appaiano macroscopicamente simili alle Poaceae, queste ultime possiedono due glume per ogni spighetta uni o multiflora e un perigonio formato da 2 tepali (lemma e palea) per ciascun fiore; i fiori sono tutti ermafroditi.
Tutte le specie di Carex hanno invece fiori unisessuali e sono spesso, ma non sempre, monoiche (entrambi i sessi sulla stessa pianta ma in fiori distinti); il perigonio è del tutto assente; una brattea erbacea (gluma) sottende ogni fiore; i fiori maschili sono ridotti a 1 (3) stami e i fiori femminili a 3 (2) carpelli formanti un ovario uniloculare.

Principali Fonti
Pignatti S. (2017) Flora d'Italia, II ed.. Edagricole, Bologna
Hamon D. (2022) - Carex de France. Biotope Edition
Flora Iberica - Plantas vasculares del la Peninsula Iberica e Islas Baleares.
Catalogazione floristica per la didattica
Carex pendula
Index Plantarum Flora Italicae - Indice dei nomi delle specie botaniche presenti in Italia.


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Re: Carex pendula Huds. - Carice maggiore

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Sassetta (LI), mag 2010
Foto di Franco Giordana

Valcanale, Ardesio (BG), 1000 m, mag 2015
Foto di Roberta Alberti
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Casse espansione del Secchia, Modena (MO), 80 m, apr 2011
Foto di Filiberto Fiandri

Moneglia (GE), 50 m, mar 2008
Foto di Carlo Cibei
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Gravina (BA), 370 m, giu 2012
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Roma (RM), 30 m, apr 2012
Foto di Francesco Faraoni

Galbiate (LC), 500 m, apr 2014
Foto di Giuseppe Valsecchi
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Gravina (BA), 370 m, giu 2012
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