Crocus ligusticus Mariotti - storia del taxon *

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riccardo
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Crocus ligusticus Mariotti - storia del taxon *

Messaggio da riccardo »

Nella foto sono tutte due colchicum autumnale o due varietà o subspecie diverse?
Grazie per la eventuale risposta
riccardo
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Stevene
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Re: Crocus ligusticus Mariotti - storia del taxon *

Messaggio da Stevene »

Direi che quello a sinistra (3 stami, Iridacea) è Crocus ligusticus, a destra mi pare di contare 6 stami per cui Liliacea s.l. e Colchicum sp., presumibilmente C.autumnale
ho come l'impressione che sono state fotografate in Liguria :D
ciao
Stefano
AleAle
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Re: Crocus ligusticus Mariotti - storia del taxon *

Messaggio da AleAle »

Con quello stimma direi che è proprio Crocus ligusticus.
:)
Ciao
Ale
Giorgio
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Re: Crocus ligusticus Mariotti - storia del taxon *

Messaggio da Giorgio »

Sommessamente direi che a sinistra si tratta di Crocus medius (in Pignatti), per gli stimmi molto numerosi e caratteristici. A destra potrebbe essere il nuovo Colchicum longifolium Castagne, a cui portano i tepali. Però questo non basta, bisognerebbe esaminare le tuniche basali (sottoterra). Se bruno-rossicce: Colchicum neapolitanum; se bruno-scure: Colchicum longifolium. é vero che conoscere la località esatta del ritrovamento aiuterebbe.
Giorgio
Umberto Ferrando
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Re: Crocus ligusticus Mariotti - storia del taxon *

Messaggio da Umberto Ferrando »

Crocus medius Balbis è un binomio che non è più considerato valido; non ne sono sicuro al 100% ma credo che il vecchio epiteto specifico sia stato invalidato perché la descrizione originale del Balbis si fondava su un olotipo corrispondente a C. nudiflorus Sm., che è una specie diversa (ma sul lavoro di Mariotti, datato 1988, sicuramente Stevene è più informato di me e per ovvii motivi... :fiuuuu: ).
Anche a me il Colchicum sp. di Riccardo sembra riferibile a C. longifolium Cast. o a C. neapolitanum Ten.; oltre alla morfologia dei tepali va considerata anche la forma degli stimmi (non molto ricurvi) che si intravvedono nella foto, infatti il "vero" C. autumnale L. ha stimmi fortemente incurvati ("a pastorale"). Va inoltre verificata la reale presenza di C. neapolitanum Ten. in Liguria e Basso Piemonte, fino ad oggi tutte le stazioni che ho controllato (incluse quelle dei dintorni del Bracco, stamani), sembrerebbero riferibili a C. longifolium Cast., che è simile a C. neapolitanum Ten. e che si dovrebbe distinguere, oltre che per le tuniche esterne bruno-scure, anche per la colorazione dei tepali (che nella maggior parte degli esemplari presentano l'apice decolorato e tendente al bianco) ad ogni modo aspetterò la primavera per raccogliere campioni con foglie sviluppate ed eventualmente per redigere la notula... nel frattempo vedrò di procurarmi l'articolo di Karin Persson che contiene la revisione del genere Colchicum.

Ciao
Umberto
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Stevene
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Re: Crocus ligusticus Mariotti - storia del taxon *

Messaggio da Stevene »

Dunque la storia di C.ligusticus è la seguente:
Balbis nel 1801 descrisse C.medius dicendo, nel protologo, di averlo visto al colle di Tenda (CN), che era intermedio tra C.sativum e C.vernum, ma differiva per le dimensioni delle foglie e per lo stimma sfrangiato oltre a considerazioni sul colore dei tepali. Dice inoltre che in 8 anni di coltivazioni nell'orto botanico di torino la pianta non subì mutazioni.
Mariotti puntualizza che la descrizione è un po' vaga e non dà informazioni sul fusto e il periodo di fioritura. In seguito Balbis nel 1804 dice che C.medius è sinonimo C.multifidus. In seguito, tra il 1804 e il 1826, C.medius viene considerato sinonimo di C.nudiflorus, dato che quest'ultimo era sinonimo di C.multifidus.
Nel 1826 Bertoloni scrive una monografia del genere Crocus in Italia, ne raccoglie piante in Liguria orientale che risultano essere diverse da C.nudiflorus e ne invia esemplari a vari botanici, sotto il nome di Crocus penicillatus. Andando avanti nelle indagini stabilisce che il suo C.penicillatus e il C.medius di Balbis erano la stessa cosa sulla base di una tavola, raffigurante C.medius, dell'"Iconografia Taurinensis", non essendo riuscito a vedere gli essicati che nemmeno il successore di Balbis rese disponibili.
Mariotti cercò quindi essicati di C.medius e C.penicillatus in 36 erbari in europa e trovò due essicati dei C.medius a Torino provenienti dai campioni coltivati in orto, nessun essicato proveniva dal colle di Tenda nominato nel protologo; l'assenza da Tenda era confermata su alcuni manoscritti di Burnat e dalle esplorazioni personali di Mariotti, che designa così il lectotipo su quegli essicati. Nessuna traccia di essicati di C.penicillatus.
Comparando il materiale di Balbis con quelli di C.nudiflorus e C.multifidus, Mariotti conclude che si trattano effettivamente della stessa specie. Inoltre l'analisi dei caratteri (fibre del bulbo parallele ma non reticolate, stimma sfrangiato ma non fino in fondo, peraltro non ben evidenti nella tavola iconografica) permettono di dire a Mariotti che il C.medius di Balbis non è la stessa cosa delle piante chiamate "C.medius" dagli altri autori successivamente alla revisione di Bertoloni del 1826, per cui queste piante vanno riferite ad una nuova specie:
Crocus ligusticus Mariotti che comprende gli individui attribuiti a C.medius dal 1826; tra questi ci sono anche quelli di Bertolonii.
Effettivamente Mariotti designa l'olotipo su campioni della Liguria di levante (Passo del Bocco di Bargone) e definisce l'areale dalla provenza, passando per l'Appenino Ligure-Piemontese, fino alla riviera ligure di levante.
E' per questo motivo che nelle sinonimie di C.ligusticus si trova "C.medius auct. non Balbis" perchè quello che veniva chiamato C.medius da Balbis non è C.ligusticus, ma lo è quello di Bertoloni e "successori".
In ogni caso, non essendo più stato ritrovato il C.medius di Balbis, facendo le chiavi di Pignatti si può sostituire tranquillamente C.medius con Crocus ligusticus.
Spero di essere stato sufficientemente chiaro e comprensibile e non troppo prolisso....
ciao a tutti
Stefano
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