IN VAL CAMPELLE
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La Val Campelle e il Passo Cinque Croci si raggiungono imboccando la strada per il Cruccolo il noto ristorante famoso nel Trentino orientale e non solo.
La strada inizialmente ripida e stretta è percorribile con l'auto ma pensando alla ebike è obbligatorio portarsi il carica batterie visto il dislivello da superare.
Una volta raggiunto il rifugio Conseria (m.1848) si potrebbe scendere al Rif.Refavaie in val Vanoi e successivamente in Primiero e dunque a Feltre effettuando un giro completo.
Presumo che sia difficile non pensare ad almeno un pernottamento. Rimane il problema dell'auto che dovrebbe essere parcheggiata a Strigno in pratica in Valsugana.
Ma mettiamo la bici in cantina e percorriamo questi luoghi a piedi che il paesaggio è magnifico e va goduto con lentezza.
Ma dove corri.....sembra pensare il nutrito gruppo di ometti di legno che s'incontra prima del parcheggio auto.
La strada inizialmente ripida e stretta è percorribile con l'auto ma pensando alla ebike è obbligatorio portarsi il carica batterie visto il dislivello da superare.
Una volta raggiunto il rifugio Conseria (m.1848) si potrebbe scendere al Rif.Refavaie in val Vanoi e successivamente in Primiero e dunque a Feltre effettuando un giro completo.
Presumo che sia difficile non pensare ad almeno un pernottamento. Rimane il problema dell'auto che dovrebbe essere parcheggiata a Strigno in pratica in Valsugana.
Ma mettiamo la bici in cantina e percorriamo questi luoghi a piedi che il paesaggio è magnifico e va goduto con lentezza.
Ma dove corri.....sembra pensare il nutrito gruppo di ometti di legno che s'incontra prima del parcheggio auto.
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Più in alto la valle si apre e in circa 1 ora si arriva al Rif. Conseria (m.1848). Sui cardi il ragno costruisce la sua tela o meglio la sua trappola e mosche e farfalle volano ignari del pericolo.
Qui come al Passo Manghen l'uragano Vaia ha lasciato il segno; alberi capovolti e i sentieri una volta ombrosi sono oggi allo scoperto. I boscaioli dovranno faticare ancora per anni per sistemare il tutto alla meglio. E speriamo che le piogge con il rischio di corrosione dei suoli non peggiorino la situazione.
Qui come al Passo Manghen l'uragano Vaia ha lasciato il segno; alberi capovolti e i sentieri una volta ombrosi sono oggi allo scoperto. I boscaioli dovranno faticare ancora per anni per sistemare il tutto alla meglio. E speriamo che le piogge con il rischio di corrosione dei suoli non peggiorino la situazione.
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Laggiù in fondo c'è la Valsugana e s'intravedono le cime dell'altopiano di Lavarone e la Val di Sella. Il rifugio ha una sala ospiti e decidiamo di fermarci al ritorno dell'escursione anche se non siamo attrezzati con sacco letto e altro.
Col Covid ci avvisano che non si possono usare neppure le ciabatte di plastica in dotazione del rifugio ma ci arrangeremo in qualche modo.
Dopo mezz'ora di sosta riprendiamo il cammino per il Passo Cinque Croci.
Il gruppo del Lagorai è ad un passo e anche qui intorno a Cima d'Asta ci sono i segni delle fortificazioni, delle battaglie e dei morti.
Col Covid ci avvisano che non si possono usare neppure le ciabatte di plastica in dotazione del rifugio ma ci arrangeremo in qualche modo.
Dopo mezz'ora di sosta riprendiamo il cammino per il Passo Cinque Croci.
Il gruppo del Lagorai è ad un passo e anche qui intorno a Cima d'Asta ci sono i segni delle fortificazioni, delle battaglie e dei morti.
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- Ex cimitero di guerra e Col di San Giovanni (m.2251)
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Dal Passo la vista è magnifica e la piramide granitica di Cima d'Asta la fa da padrona.
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Beata goiventù! Non ho ben capito da dove son partiti questi giovanissimi normal - biker alias biker a trazione muscolare. Sicuramente dal Rif.Refavaie dove termina la strada asfaltata e inizia la salita al passo per chi proviene da Nord cioè da Caoria in val Vanoi.
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- Panorama dal Passo S.Giovanni
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Dal sentiero per Forcella Magna si nota sul fondo la lunga catena del Lagorai con il Cauriol in centro e la Cima di Cece a destra. Rammento ancora la fatica fatta per percorrere quei sentieri ai piedi dei denti del Diablo.
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- La Cima di Cece
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Lasciando sulla destra la cima Socede contesa tra Austriaci e Italiani durante il 1916 fino alla disfatta di Caporetto, si raggiunge uno dei laghi di cui è costellata la zona. Numerosi sono i tritoni alpini che nuotano a riva, mentre le alghe creano bellissimi arabeschi.
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- Tritoni alpini
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A fine luglio la fioritura in montagna è quasi terminata ma non quella degli eriofori presenti nelle due specie:
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- Erioforo di Scheuchzer (Eriophorum scheuchzeri)
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- Erioforo (Eriophorum angustifolium)
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La cuspide granitica di Cima d'Asta si fa sempre più vicina e i prati sono coperti dai piumini degli eriofori:
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- Cima d'Asta (m.2847)
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Finalmente sullo sfondo compare il valico di Forcella Magna raggiunta dopo tre ore di cammino dal rifugio Conseria. I cartelli indicano che ci vorrebbero altre due ore e mezza per raggiungere il Brentari. Una caratteristica di Cima d'Asta e del rifugio Brentari è che bisogna camminare per almeno 5 - 6 ore per poterlo raggiungere da qualsivoglia versante. La via più breve dovrebbe essere quella da Malga Sorgazza (m.1450) seguendo il sentiero 327 che arriva da Sud proprio a Forcella Magna.
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- Forcella Magna (m.2115)
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- Sentieri
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E dunque mettiamo la cima da parte e percorriamo il sentiero sul versante opposto che ci permetterà di tornare al passo Cinque Croci pur con qualche difficoltà.
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- Senecio (Jacobaea disjuncta)
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Riguardo alle rocce che affiorano intorno alla forcella se ne vedono di vari tipi che a dir la verità poco assomigliano ai graniti. Questi sono meglio visibili a quanto ricordo ai piedi del Rif.Brentari dove costituiscono dei bei lastroni su cui si cammina agevolmente pioggia permettendo.
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- Roccia metamorfosata
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Sembra che la famiglia dei seneci la faccia da padrone:
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- Senecio cordato (Senecio alpinus)
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Il sentiero prende a salire fino a portarsi al lago di Forcella Magna:
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- Panorama con il lago di Forcella Magna
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- Il rifugio Brentari (m.2476)
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Sopra il lago esistono numerosi ruderi di quello che era sicuramente un grande centro di rifornimento per gli avamposti della zona; più in su c'è il bivacco Lasteati a quota m.2300. Da qui con una deviazione non molto agevole si scende nuovamente al sentiero detto della Memoria.
Saliti a Punta Socede abbiamo dato una occhiata alle trincee da cui gli italiani partirono alla conquista del Col di S.Giovanni sotto i tiri delle mitragliatrici.
Saliti a Punta Socede abbiamo dato una occhiata alle trincee da cui gli italiani partirono alla conquista del Col di S.Giovanni sotto i tiri delle mitragliatrici.
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- Cima Socede (m.2173)
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- Tabella illustrativa
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Pura follia ..... mentre sulla trincea crescono rigogliosi i cuscini di Saponaria nana indifferente alla storia degli uomini specie che ancora si ritiene la più evoluta mai comparsa sul pianeta. In concomitanza con questa pubblicazione è scoppiata la guerra tra Russi e Ucraini. Al solito hanno pensato i capi a scatenarla indifferenti alle disgrazie dei comuni mortali. Tra i vari servizi che rivelano la follia dei contendenti e degli uomini in genere c'era quello dell'inaugurazione del monumento dedicato all'inventore del Kalasnikov il famoso fucile...una vera conquista dell'umanità.
Tra i politici presenti in questo caso russi, il ministro della pubblica istruzione amico intimo di Putin.....in che mani siamo messi!
Diciamola tutta ..il padre era un eroe di Chernhobyl un vigile del fuoco che si sacrificò nei primi interventi durante il disastro della centrale.
Figli indegni dei padri!
Tra i politici presenti in questo caso russi, il ministro della pubblica istruzione amico intimo di Putin.....in che mani siamo messi!
Diciamola tutta ..il padre era un eroe di Chernhobyl un vigile del fuoco che si sacrificò nei primi interventi durante il disastro della centrale.
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- Saponaria nana (Saponaria pumilio)
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Le tabelle presenti lungo il percorso riportano quanto scritto nel romanzo-diario " Le scarpe al sole " di Paolo Monelli del 1921.
In esso sono narrati gli eventi che caratterizzarono la vita degli alpini chiamati a combattere in prima linea, tra la Valsugana e l'Altopiano di Asiago, nel corso della prima guerra mondiale. Nel 1935 ne è stato tratto un film omonimo diretto da Marco Elter.
Gita effettuata il 28 luglio 2020 al tempo del Covidio
In esso sono narrati gli eventi che caratterizzarono la vita degli alpini chiamati a combattere in prima linea, tra la Valsugana e l'Altopiano di Asiago, nel corso della prima guerra mondiale. Nel 1935 ne è stato tratto un film omonimo diretto da Marco Elter.
Gita effettuata il 28 luglio 2020 al tempo del Covidio
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- Borgo Valsugana (TN): copia de Le scarpe al sole con note autografe di Paolo Monelli
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Un saluto da Bozen
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Re: IN VAL CAMPELLE
Interessantissimo!!!
Grazie Riccardo.
Ciao jacques
Grazie Riccardo.
Ciao jacques
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Re: IN VAL CAMPELLE
Quanto tempo dall'ultima mia visita del Lagorai...
Grazie
Daniela
Grazie
Daniela
... vediamo un po’ come fiorisci,
come ti apri, di che colore hai i petali,
quanti pistilli hai, che trucchi usi
per spargere il tuo polline e ripeterti,
se hai fioritura languida o violenta,
che portamento prendi, dove inclini,
... (Patrizia Cavalli)
come ti apri, di che colore hai i petali,
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- Marinella Zepigi
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Re: IN VAL CAMPELLE
marinella
La libertà è come l'aria, ci si accorge di quanto vale solo quando comincia a mancare (P. Calamandrei)
"Si fa quel che si può e se abbiamo fatto un errore si corregge". Motto ufficiale di Acta Plantarum
La libertà è come l'aria, ci si accorge di quanto vale solo quando comincia a mancare (P. Calamandrei)
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Re: IN VAL CAMPELLE
Bellissima la Val Campelle, ci ritorniamo sempre molto volentieri sia d'estate che d'inverno.
Complimenti.
Piera
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Re: IN VAL CAMPELLE
Belle foto e gran bei luoghi.
Sergio
Sergio
"Carpe diem, quam minimum credula postero." Orazio
"Quel cielo di Lombardia così bello quand'è bello, così splendido, così in pace." A.Manzoni
https://www.actaplantarum.org/florule/f ... e.php?f=14
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- Alessandro
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Re: IN VAL CAMPELLE
Belle foto. Però quelle del Lago non sono alghe, pianta acquatica , Sparganium
Alessandro
-Tre cose ci sono rimaste del paradiso " Le stelle , i fiori e i bambini "- ( Aforisma probabilmente attribuito a Dante)
-Tre cose ci sono rimaste del paradiso " Le stelle , i fiori e i bambini "- ( Aforisma probabilmente attribuito a Dante)