Fraxinus ornus L. subsp. ornus - Orniello
Inviato: 12 gen 2008, 19:30
Fraxinus ornus L. subsp. ornus
Sp. Pl.: 1057 (1753)
Fraxinus garganica Ten., Fraxinus rotundifolia Willd., Fraxinus argentea Loisel.
Oleaceae
Frassino da manna, Orniello, Avorniello, Orno, Deutsch: Manna-Esche
English: Manna ash, south European flowering ash
Español: fresno florido
Français: Ornier, frêne à fleurs
Forma Biologica: P caesp - Fanerofite cespugliose. Piante legnose con portamento cespuglioso.
P scap - Fanerofite arboree. Piante legnose con portamento arboreo.
Descrizione: Albero o alberetto, alto fino a 25 metri, ma di norma 8-10 m, a chioma tondeggiante, fusto solitamente diritto, ma spesso anche tortuoso, da cui si dipartono molti rami ascendenti o eretti; il diametro raramente supera in esemplari vecchi i 35 cm. Apparato radicale generalmente profondo e con fittone robusto, con forti e numerose radici laterali. La corteccia è grigia-cinerina, a volte con macchie più chiare e liscia, anche nei rametti. Le gemme, sia le apicali che le laterali opposte, sono ugualmente grigio cenere.
Foglie opposte, imparipennate, caduche, formate da 5-9 (per lo più 7) foglioline ellittico-lanceolate, rotondate o cuneate alla base, cuspidate e brevemente ma chiaramente picciolate; lamina fogliare verde opaca, più chiara inferiormente, a margine dentellato-seghettato.
Fiori ermafroditi diclamidati, in vistose dense pannocchie bianche, odorosi, molto abbondanti, con calice a 4 lacinie di 1 mm e corolla formata da 4 petali lineari di 7-15 mm; compaiono contemporaneamente alle foglie o poco dopo.
Frutti costituiti da samare (acheni alati) oblungo-lanceolate, con alla base un minuscolo residuo del calice, lunghe 2-3 cm, con unico seme (achenio) a sezione tondeggiante.
Il legno ha alburno bianco-rosato e durame chiaro biancastro; è resistente ed elastico.
Tipo corologico: Eurasiat. - Eurasiatiche in senso stretto, dall'Europa al Giappone.
Euri-Medit. - Entità con areale centrato sulle coste mediterranee, ma con prolungamenti verso nord e verso est (area della Vite).
Pontica - Areale con centro attorno al Mar Nero (clima continentale steppico con inverni freddi, estati calde e precipitazioni sempre molto scarse).
Distribuzione: L'orniello è un elemento submediterraneo-montano, con areale esteso dalla penisola iberica all'Asia minore; in Italia è diffuso e frequente in tutta la penisola e nelle isole.
Habitat: Vegeta a quote medio-basse, potendo salire però nel Meridione d'Italia sino a 1400-1500 metri. In senso lato la specie vegeta su suoli poco evoluti, derivati prevalentemente da rocce carbonatiche, a reazione neutro-basica e con ridotta disponibilità idrica.
Nelle trattazioni vegetazionali l'orniello è quasi sempre associato al carpino nero (Ostrya carpinifolia): orno-ostrieti, perché le due specie presentano esigenze coincidenti in termini edafici (substrati calcareo-dolomitici) e climatici (versanti esposti a sud e quindi caldi e secchi).
Le due entità, molto diffuse, si ritrovano insieme in diverse tipologie con un corteggio pressoché costante di specie erbacee ed arbustive.
Nell'Italia peninsulare ed insulare, oltre a consociarsi col carpino nero, l'orniello convive spesso anche con specie del genere Quercus (leccio, roverella e cerro principalmente), del genere Acer, col castagno e con le specie della macchia mediterranea alta.
Nel Nordest italiano, semplificando, si riscontrano formazioni primitive in forre, su rupi (talora con leccio) e su falde detritiche.
Nella prima situazione sono presenti Salix appendiculata ed Hemerocallis lilio-asphodelus ; su rupi spesso si accompagna, a volte con abbondanza, Amelanchier ovalis ; infine su falde detritiche vi è talvolta contatto con altre formazioni pioniere costituite da pino mugo, pino nero e pino silvestre con specie accessorie quali maggiociondolo, sorbi (montano e degli uccellatori), acero montano, nocciolo, biancospino, salicone, faggio.
Orno-ostrieti tipici (non primitivi) si riscontrano, come detto, soprattutto su pendici esposte a sud e su suoli derivati da rocce calcaree e dolomitiche. Insieme alle due entità principali si trovano sporadicamente anche la roverella, il maggiociondolo, il farinaccio; nello strato arbustivo il biancospino, il ginepro comune e il nocciolo; nello strato erbaceo è abbondante la graminacea Sesleria albicans.
In situazioni evolutive delle pinete di pino nero, dove gradualmente nel tempo questa specie è destinata a regredire per far luogo alle latifoglie, nel sottobosco degli orno-ostrieti è spesso abbondante Erica herbacea.
Esistono orno-ostrieti di neoformazione per evoluzione di prati e pascoli aridi abbandonati dove per primo compare l'orniello o, in condizioni meno favorevoli termicamente, il pino nero; dopo una decina d'anni si affianca il carpino nero ed infine, dopo un ulteriore decennio, la roverella.
Varianti degli orno-ostrieti in particolari situazioni di esposizione, acclività e disponibilità idrica possono essere caratterizzate dalla presenza di carpino bianco, aceri (riccio e montano) e faggio.
Da ultimo è importante segnalare formazioni vegetali della zona basale dei versanti, nelle quali, accanto all'orniello e al carpino nero, figura la roverella, a volte dominante perché favorita da suoli più profondi e da maggior calore; in questi casi gli strati arbustivo ed erbaceo si riducono quantitativamente e tra le specie del primo si riscontrano il biancospino ed il prugnolo, tra quelle del secondo Vinca minor , Asparagus tenuifolius e, come caratterizzante, Buglossoides purpurocoerulea.
Sistematica e possibili confusioni: Le congeneri Fraxinus excelsior L. e Fraxinus angustifolia subsp. oxycarpa (Willd.) Franco & Rocha Afonso (= F. oxyphylla Bieb.) , pur simili a prima vista nelle foglie, si differenziano per i fiori, precedenti la fogliazione, poco appariscenti nudi (senza calice né corolla) ad antere porporine o violette; le gemme hanno colore nerastro o nero in F. excelsior e marrone-giallastro in F. angustifolia; le foglie di entrambe le specie sono imparipennate, come in F. ornus, ma con foglioline generalmente più strette, più numerose (fino a 15), attenuate alla base e lanceolate, sessili o quasi. Vegetano in ambienti certamente più umidi -soprattutto il secondo- su terreni evoluti e fertili e tendono ad essere sporadiche, piuttosto che ad aggregarsi in popolamenti puri e consistenti.
E' importante ricordare che alcune varietà (rotundifolia, garganica ) sono coltivate nell'Italia meridionale e in Sicilia per la produzione di manna, sostanza zuccherina secreta dai fusti incisi fino al cambio e in seguito solidificata, usata nell'industria dolciaria, oltre che in farmacologia.
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: nome del genere dal greco "frasso" = difendo, perché pianta adatta per siepi; "ornus", dal latino = di pregio ornamentale.
Proprietà ed utilizzi: Specie commestibile officinale
Della pianta si usano le radici, la corteccia dei rami giovani, le foglie, i frutti, le gemme e la manna. Si è già accennato alla manna; le radici essiccate danno una droga ad azione diuretica; la corteccia, anch'essa essiccata, ha proprietà eupeptiche, toniche (decotto), febbrifughe e antidiarroiche (polvere); le foglie e i frutti sono diuretici, antireumatici e lassativi (infuso); le gemme raccolte fresche in primavera danno un macerato con azione benefica biliare, renale, anticellulitica e antigottosa.
Il legno, pur avendo caratteri e proprietà simili a quelle del frassino maggiore, ha impieghi meno nobili, per le ridotte dimensioni dei tronchi e viene frequentemente usato come ottimo combustibile. In epoca recente l'orniello viene sovente impiegato in impianti artificiali in zone collinari e planiziali per produzione di biomasse legnose.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
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Principali Fonti
Pignatti S. - Flora d'Italia - 1982 Edagricole
Fenaroli L. - Gli alberi d'Italia - 1967 Ed. Martello
E. Magini - Monti e Boschi - 1956 T.C.I.
Zenari S. - Flora escursionistica - 1956 Zannoni Editore
Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di) - An annotated checklist of the Italian vascular flora - 2005 Palombi Editori
AA.VV., Del Favero R. (a cura di) - La vegetazione forestale e la selvicoltura nella Regione Friuli-Venezia Giulia - 1998 Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
Index Plantarum Flora Italicae - Indice dei nomi delle specie botaniche presenti in Italia
Acta Plantarum - Semi ed altre unità primarie di dispersione
Scheda realizzata da Silvano Radivo
Sp. Pl.: 1057 (1753)
Fraxinus garganica Ten., Fraxinus rotundifolia Willd., Fraxinus argentea Loisel.
Oleaceae
Frassino da manna, Orniello, Avorniello, Orno, Deutsch: Manna-Esche
English: Manna ash, south European flowering ash
Español: fresno florido
Français: Ornier, frêne à fleurs
Forma Biologica: P caesp - Fanerofite cespugliose. Piante legnose con portamento cespuglioso.
P scap - Fanerofite arboree. Piante legnose con portamento arboreo.
Descrizione: Albero o alberetto, alto fino a 25 metri, ma di norma 8-10 m, a chioma tondeggiante, fusto solitamente diritto, ma spesso anche tortuoso, da cui si dipartono molti rami ascendenti o eretti; il diametro raramente supera in esemplari vecchi i 35 cm. Apparato radicale generalmente profondo e con fittone robusto, con forti e numerose radici laterali. La corteccia è grigia-cinerina, a volte con macchie più chiare e liscia, anche nei rametti. Le gemme, sia le apicali che le laterali opposte, sono ugualmente grigio cenere.
Foglie opposte, imparipennate, caduche, formate da 5-9 (per lo più 7) foglioline ellittico-lanceolate, rotondate o cuneate alla base, cuspidate e brevemente ma chiaramente picciolate; lamina fogliare verde opaca, più chiara inferiormente, a margine dentellato-seghettato.
Fiori ermafroditi diclamidati, in vistose dense pannocchie bianche, odorosi, molto abbondanti, con calice a 4 lacinie di 1 mm e corolla formata da 4 petali lineari di 7-15 mm; compaiono contemporaneamente alle foglie o poco dopo.
Frutti costituiti da samare (acheni alati) oblungo-lanceolate, con alla base un minuscolo residuo del calice, lunghe 2-3 cm, con unico seme (achenio) a sezione tondeggiante.
Il legno ha alburno bianco-rosato e durame chiaro biancastro; è resistente ed elastico.
Tipo corologico: Eurasiat. - Eurasiatiche in senso stretto, dall'Europa al Giappone.
Euri-Medit. - Entità con areale centrato sulle coste mediterranee, ma con prolungamenti verso nord e verso est (area della Vite).
Pontica - Areale con centro attorno al Mar Nero (clima continentale steppico con inverni freddi, estati calde e precipitazioni sempre molto scarse).
Distribuzione: L'orniello è un elemento submediterraneo-montano, con areale esteso dalla penisola iberica all'Asia minore; in Italia è diffuso e frequente in tutta la penisola e nelle isole.
Habitat: Vegeta a quote medio-basse, potendo salire però nel Meridione d'Italia sino a 1400-1500 metri. In senso lato la specie vegeta su suoli poco evoluti, derivati prevalentemente da rocce carbonatiche, a reazione neutro-basica e con ridotta disponibilità idrica.
Nelle trattazioni vegetazionali l'orniello è quasi sempre associato al carpino nero (Ostrya carpinifolia): orno-ostrieti, perché le due specie presentano esigenze coincidenti in termini edafici (substrati calcareo-dolomitici) e climatici (versanti esposti a sud e quindi caldi e secchi).
Le due entità, molto diffuse, si ritrovano insieme in diverse tipologie con un corteggio pressoché costante di specie erbacee ed arbustive.
Nell'Italia peninsulare ed insulare, oltre a consociarsi col carpino nero, l'orniello convive spesso anche con specie del genere Quercus (leccio, roverella e cerro principalmente), del genere Acer, col castagno e con le specie della macchia mediterranea alta.
Nel Nordest italiano, semplificando, si riscontrano formazioni primitive in forre, su rupi (talora con leccio) e su falde detritiche.
Nella prima situazione sono presenti Salix appendiculata ed Hemerocallis lilio-asphodelus ; su rupi spesso si accompagna, a volte con abbondanza, Amelanchier ovalis ; infine su falde detritiche vi è talvolta contatto con altre formazioni pioniere costituite da pino mugo, pino nero e pino silvestre con specie accessorie quali maggiociondolo, sorbi (montano e degli uccellatori), acero montano, nocciolo, biancospino, salicone, faggio.
Orno-ostrieti tipici (non primitivi) si riscontrano, come detto, soprattutto su pendici esposte a sud e su suoli derivati da rocce calcaree e dolomitiche. Insieme alle due entità principali si trovano sporadicamente anche la roverella, il maggiociondolo, il farinaccio; nello strato arbustivo il biancospino, il ginepro comune e il nocciolo; nello strato erbaceo è abbondante la graminacea Sesleria albicans.
In situazioni evolutive delle pinete di pino nero, dove gradualmente nel tempo questa specie è destinata a regredire per far luogo alle latifoglie, nel sottobosco degli orno-ostrieti è spesso abbondante Erica herbacea.
Esistono orno-ostrieti di neoformazione per evoluzione di prati e pascoli aridi abbandonati dove per primo compare l'orniello o, in condizioni meno favorevoli termicamente, il pino nero; dopo una decina d'anni si affianca il carpino nero ed infine, dopo un ulteriore decennio, la roverella.
Varianti degli orno-ostrieti in particolari situazioni di esposizione, acclività e disponibilità idrica possono essere caratterizzate dalla presenza di carpino bianco, aceri (riccio e montano) e faggio.
Da ultimo è importante segnalare formazioni vegetali della zona basale dei versanti, nelle quali, accanto all'orniello e al carpino nero, figura la roverella, a volte dominante perché favorita da suoli più profondi e da maggior calore; in questi casi gli strati arbustivo ed erbaceo si riducono quantitativamente e tra le specie del primo si riscontrano il biancospino ed il prugnolo, tra quelle del secondo Vinca minor , Asparagus tenuifolius e, come caratterizzante, Buglossoides purpurocoerulea.
Sistematica e possibili confusioni: Le congeneri Fraxinus excelsior L. e Fraxinus angustifolia subsp. oxycarpa (Willd.) Franco & Rocha Afonso (= F. oxyphylla Bieb.) , pur simili a prima vista nelle foglie, si differenziano per i fiori, precedenti la fogliazione, poco appariscenti nudi (senza calice né corolla) ad antere porporine o violette; le gemme hanno colore nerastro o nero in F. excelsior e marrone-giallastro in F. angustifolia; le foglie di entrambe le specie sono imparipennate, come in F. ornus, ma con foglioline generalmente più strette, più numerose (fino a 15), attenuate alla base e lanceolate, sessili o quasi. Vegetano in ambienti certamente più umidi -soprattutto il secondo- su terreni evoluti e fertili e tendono ad essere sporadiche, piuttosto che ad aggregarsi in popolamenti puri e consistenti.
E' importante ricordare che alcune varietà (rotundifolia, garganica ) sono coltivate nell'Italia meridionale e in Sicilia per la produzione di manna, sostanza zuccherina secreta dai fusti incisi fino al cambio e in seguito solidificata, usata nell'industria dolciaria, oltre che in farmacologia.
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: nome del genere dal greco "frasso" = difendo, perché pianta adatta per siepi; "ornus", dal latino = di pregio ornamentale.
Proprietà ed utilizzi: Specie commestibile officinale
Della pianta si usano le radici, la corteccia dei rami giovani, le foglie, i frutti, le gemme e la manna. Si è già accennato alla manna; le radici essiccate danno una droga ad azione diuretica; la corteccia, anch'essa essiccata, ha proprietà eupeptiche, toniche (decotto), febbrifughe e antidiarroiche (polvere); le foglie e i frutti sono diuretici, antireumatici e lassativi (infuso); le gemme raccolte fresche in primavera danno un macerato con azione benefica biliare, renale, anticellulitica e antigottosa.
Il legno, pur avendo caratteri e proprietà simili a quelle del frassino maggiore, ha impieghi meno nobili, per le ridotte dimensioni dei tronchi e viene frequentemente usato come ottimo combustibile. In epoca recente l'orniello viene sovente impiegato in impianti artificiali in zone collinari e planiziali per produzione di biomasse legnose.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
______________________________________________________________________________
Principali Fonti
Pignatti S. - Flora d'Italia - 1982 Edagricole
Fenaroli L. - Gli alberi d'Italia - 1967 Ed. Martello
E. Magini - Monti e Boschi - 1956 T.C.I.
Zenari S. - Flora escursionistica - 1956 Zannoni Editore
Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di) - An annotated checklist of the Italian vascular flora - 2005 Palombi Editori
AA.VV., Del Favero R. (a cura di) - La vegetazione forestale e la selvicoltura nella Regione Friuli-Venezia Giulia - 1998 Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
Index Plantarum Flora Italicae - Indice dei nomi delle specie botaniche presenti in Italia
Acta Plantarum - Semi ed altre unità primarie di dispersione
Scheda realizzata da Silvano Radivo