Radiolari: gli Swarovski della Natura
Inviato: 11 giu 2018, 07:19
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L’aspetto dei radiolari assomiglia molto a quello dei cristalli Swarovski, il loro scheletro siliceo può essere perfettamente trasparente, con bellissime ornamentazioni sempre diverse ma, purtroppo, sempre fragilissime.
In natura popolano tutti i mari, il loro corpo dalle dimensioni sub millimetriche è contenuto all’interno di una capsula silicea, da dove fuoriescono centinaia di filamenti, gli pseudopodi, che si protendono all’esterno e, con il loro continuo movimento, funzionano come dei remi.
Il loro scheletro è costituito da silice quasi pura ed è formato da rilievi, punte, trine ed ha forme variabilissime, ma sempre molto eleganti.
Qui vedete un gruppo di radiolari, ciascuno con un corpo apparentemente assurdo nella sua forma, eppure bellissimo nelle sue perfette simmetrie.
Oltre tutto, non è neppure molto chiaro il perché il loro corpo sia fatto in quel modo, quale significato o funzione abbiano quelle spine o quelle protuberanze.
Si è pensato ad una specie di esoscheletro, ma anche se potrebbe essere plausibile per certe specie, non lo è per tante altre.
Si è ipotizzato che fosse una specie di barriera difensiva, un deterrente contro i suoi predatori naturali, ma i radiolari fanno parte del plancton ed in genere, gli animali che se ne nutrono, hanno dimensioni tali da non lasciarsi certo impressionare da quelle piccole spine di vetro.
Ancora, è stata fatta l’ipotesi che la struttura esterna costituisca una specie di “velatura”, un qualche cosa che favorisce il trasporto del microorganismo da parte delle correnti e che quindi ne consente lo spostamento, ma se anche questo è ipotizzabile in certe specie dalle forme regolari e rotondeggianti, diventa improbabile in quelle totalmente asimmetriche, dove si assisterebbe ad un continuo rotolamento del radiolare su se stesso a causa della sua forma asimmetrica.
Ed allora, accontentiamoci di quello che sono e, come microscopisti, divertiamoci a riprenderli in tutti i modi, l’effetto scenografico sarà sempre garantito.
(Continua)
L’aspetto dei radiolari assomiglia molto a quello dei cristalli Swarovski, il loro scheletro siliceo può essere perfettamente trasparente, con bellissime ornamentazioni sempre diverse ma, purtroppo, sempre fragilissime.
In natura popolano tutti i mari, il loro corpo dalle dimensioni sub millimetriche è contenuto all’interno di una capsula silicea, da dove fuoriescono centinaia di filamenti, gli pseudopodi, che si protendono all’esterno e, con il loro continuo movimento, funzionano come dei remi.
Il loro scheletro è costituito da silice quasi pura ed è formato da rilievi, punte, trine ed ha forme variabilissime, ma sempre molto eleganti.
Qui vedete un gruppo di radiolari, ciascuno con un corpo apparentemente assurdo nella sua forma, eppure bellissimo nelle sue perfette simmetrie.
Oltre tutto, non è neppure molto chiaro il perché il loro corpo sia fatto in quel modo, quale significato o funzione abbiano quelle spine o quelle protuberanze.
Si è pensato ad una specie di esoscheletro, ma anche se potrebbe essere plausibile per certe specie, non lo è per tante altre.
Si è ipotizzato che fosse una specie di barriera difensiva, un deterrente contro i suoi predatori naturali, ma i radiolari fanno parte del plancton ed in genere, gli animali che se ne nutrono, hanno dimensioni tali da non lasciarsi certo impressionare da quelle piccole spine di vetro.
Ancora, è stata fatta l’ipotesi che la struttura esterna costituisca una specie di “velatura”, un qualche cosa che favorisce il trasporto del microorganismo da parte delle correnti e che quindi ne consente lo spostamento, ma se anche questo è ipotizzabile in certe specie dalle forme regolari e rotondeggianti, diventa improbabile in quelle totalmente asimmetriche, dove si assisterebbe ad un continuo rotolamento del radiolare su se stesso a causa della sua forma asimmetrica.
Ed allora, accontentiamoci di quello che sono e, come microscopisti, divertiamoci a riprenderli in tutti i modi, l’effetto scenografico sarà sempre garantito.
(Continua)