Forum Acta Plantarum

salve sono un artista sto facendo delle ricerche sul mio prossimo progetto..

scusate se la domanda può sembrare stupida o troppo generica ,

ma appunto volevo sapere Qual'è la specie di pianta/fiore/ o organismo più comune in diverse zone del pianeta??

una sorta di comune denominatore Botanico .

Chissà, forse qualche lichene se si lasciano perdere le alghe

Mi consigliate di cambiare categoria per avere una risposta più precisa ?

Credo che domande di questo tipo non siano proponibili perché non è possibile verificarle. Qual'è il nome più diffuso? Quale coleottero? quale pesce?
Chi andrà a fare il conto? E per di più sono anche tutte grandezze che variano nel tempo delle quali non è possibile scattare un'istantanea che abbracci tutta la terra. Qualsiasi risposta non è verificabile, quindi priva di valore.
Franco

Aggiungo un mio commento.

Cosa vuol dire più comune?
Con il maggior numero di individui o con la più grande biomassa?
Nel primo caso devi sicuramente rivolgerti ad organismi unicellulari, probabilmente batteri.
Nel secondo caso le piante, estendendo il concetto di pianta alle alghe ed alle briofite e non solo alle piante vascolari, rappresentano il 98% della biomassa sul pianeta terra.

Sono convinta anch'io che non sia possibile individuare l'entità tassonomica "più comune".
E' invece sicuramente facile individuare la "più dannosa": Homo sapiens.

Daniela

Concordo la più dannosa e la più irresponsabile ecc... ma meglio fermarsi

Marco

volevo farvi una premessa ,che sono un Neofita con ZERO competenze botaniche,e mi dispiace che la mia domanda possa sembrare stupida e poco specifica..

forse potrei farvi un accenno sul mio progetto in modo di capire cosa vorrei provare a capire e perchè...

Sto approfondendo la cultura ROM e SInti..
e vorrei creare un parallelismo botanico con questa minoranza etnica e con le loro caratteristiche..

Ovvero essere migrati in moltissimi paesi del mondo ,con scarsa capacità di integrazione con le culture circostanti ,ma tutto sommato con un grandissima capacità di adattamento al territorio geografico in cui si spostano.

Ora in termini di paragone con cosa vi verrebbe in mente di parallelizzare queste caratteristiche in ambito botanico?

grazie a tutti per l'ascolto

Quindi intendevi chiedere qual'è il più cosmopolita, non il più diffuso. In grado di colonizzare gli ambienti più disparati.
Al livello di specie credo ancora Homo sapiens. Non credo che esista nulla di equivalente in campo botanico a livello di specie, se intendiamo fare esempi che siano sotto gli occhi di tutti e non richiedano particolare strumentazione.
Franco.

Non hai bisogno di una risposta scientifica ma piuttosto di una simbolica.
Tra tutte le piante cosmopolite, cioè presenti in tutto il mondo, capaci di adattarsi a diverse latitudini ed altitudini, sceglierei - simbolicamente - il genere Malus, il Melo.
Utilizzando l'uomo come vettore di diffusione il Melo, dal suo centro di origine in Kazakistan, è giunto quasi ovunque. La capacità di differenziarsi geneticamente frutto da frutto, seme da seme è caratteristica vincente in questo senso.

Quanto alla diaspora delle culture Rom, questo è l'esito di un processo di migrazione per necessità che non nasce come scelta: tutti i gruppi umani che hanno rischiato l'annientamento in un dato periodo storico, sono sopravvissuti mediante l'adattamento alla diaspora ed allo sradicamento come condizione di vita.
Non a caso la terra, per i Rom, non appartiene a nessuno se non ai morti.

Ciao,
C.

Grazie per le risposte...

potrei quindi in un certo senso riformulare la domanda ,
sapreste dirmi quali sono le specie di Erbe,piante ,muschio o licheni

con una grande capacità di adattabilità e dunque riproducibilità ai diversi ambienti circostanti?

Forse forse potrebbe interessarti il libro "Elogio delle vagabonde" di Gilles Clément" che parla tra l'altro di piante alle quali "si vieta un diritto all'esistenza".

Noi di sicuro siamo una specie grandemente irresponsabile, ficcanaso, rompiscatole, invadente, rumorosa, ecc, ecc, ecc, la nostra peculiarità di specie è l'astrazione molto sviluppata, che non ci rende ne superiori, ne inferiori, è una peculiarità, così come ogni specie ha la propria, una peculiarità che deriva da quella stessa Natura, dalla quale proveniamo e che siamo, da cui deriva tutto ciò che siamo: dalle più alte vette di empatia, ai più profondi abissi di crudeltà.

A questo proposito ricordo quanto ebbe ad affermare un noto biologo mirmecologo, Edward Osborne Wilson: "Se le formiche avessero la bomba atomica distruggerebbero il mondo in una settimana"

Riguardo alla specie simbolica (da opera d'arte) più comune sulla Terra, rivolgerei la mia attenzione a qualcosa di percepito dai più come oscuro, gotico, insano, infetto, pauroso: i Ratti di Fogna