Carex depressa Link subsp. basilaris (Jord.) Cif. & Giacom. - Carice basispica

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Carex depressa Link subsp. basilaris (Jord.) Cif. & Giacom. - Carice basispica

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Carex depressa Link subsp. basilaris (Jord.) Cif. & Giacom.
in Lejeunia 120: 62 (1987)

Basionimo: Carex basilaris Jord. - Observ. Pl. Nouv. 3: 246 (1846)

Cyperaceae

Carice basispica, Français: Laîche à épis dès la base

Forma Biologica: H caesp - Emicriptofite cespitose. Piante perennanti per mezzo di gemme poste a livello del terreno e con aspetto di ciuffi serrati.

Descrizione: Pianta erbacea perenne alta 10-20 (50) cm, densamente cespitosa.
Fusto trigono, liscio, scabro nella parte superiore.
Foglie piane, di colore verde scuro, generalmente più corte del fusto (talvolta più lunghe), larghe 1,5-4 (5) mm, ± scabre ai margini verso l'apice.
Guaine basali squamiformi intere o ± fibrose, brunastre.
Ligula normalmente inferiore a 1 mm, con apice ottuso o arrotondato, raramente subacuto; antiligula assente.
Brattea inferiore fogliacea guainante di 1-4 cm,generalmente più corta dell'infiorescenza.
Infiorescenza formata da una spiga superiore maschile e (2) 3-5 spighe inferiori femminili.
Spiga maschile solitaria fusiforme di (5) 10-25 (30) mm; gluma oblunga o obovata con apice ± acuto o cuspidato, di colore bruno chiaro o paglierino, senza margine scarioso.
Spighe femminili di (6) 9-20 (22,5) mm, delle quali 1-2 vicine alla spiga maschile, sessili o quasi e 1-3 basilari erette, con peduncoli lunghi e filiformi; glume ovali di colore verde bruniccio, senza margine scarioso, con apice largamente aristato, generalmente più lunghe degli otricelli.
Stimmi: 3
I frutti sono pseudoanteci (otricelli) di (2,5) 2,9-3,6 x (1) 1,2-1,8 mm, suberetti, fusiformi a contorno rigonfio-trigono, con venature deboli, quelle laterali più prominenti, pubescenti con peli di media grandezza, stipitati, da verdastri a brunastri, gradualmente attenuati in un becco di 0,3-0,7 mm, troncati o leggermente bidentati, più brevi delle glume.
Acheni (1.4)1.8-2(2.1) × 1-1.5 mm, obovati o ellittici, trigoni, con lati convessi, di colore bruno scuro, con base di tipo discoidale.

Tipo corologico: Steno-Medit.-Occid. - Bacino occidentale del Mediterraneo, dalla Liguria alla Spagna ed Algeria.

Habitat: Macchie, boscaglie umide. In Italia è presente solo la subsp. basilaris

Immagine


Sistematica e possibili confusioni: Simile a. Carex halleriana Asso (vedi scheda) che si differenzia per avere foglie generalmente più lunghe del fusto; spighe femminili con un minor numero di fiori; glume con margine scarioso e otricelli superiori a 4 mm.

ll periodo migliore per l'identificazione delle Carex non è la fioritura (generalmente precoce), ma la fruttificazione. Di particolare importanza sono gli otricelli, gli stimmi e l'apparato radicale; in mancanza di questi caratteri è quasi impossibile identificarle con sicurezza.
Anche l'habitat può aiutare nel riconoscimento della specie.
Occorre fare attenzione al numero degli stimmi, può accadere che uno degli stimmi sia nascosto dall'otricello oppure si sia staccato e perduto durante la dissecazione, quindi per una corretta identificazione è sempre meglio esaminare parecchi fiori.

Tassonomia filogenetica

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Etimologia: Il nome generico dal nome classico latino cārex, caricis carice (in Virgilio, Georg. 3.231). L’etimologia del nome è ignota, tra le diverse ipotesi la più convincente è che derivi dal greco κείρω keíro io taglio, in riferimento al bordo tagliente delle foglie; il nome specifico deriva da deprimo premere giù, abbassare: pressato, appiattito, per la forma schiacciata; Il nome della sottospecie deriva da basis base, sostegno, stelo: basale oppure che si diparte dalla base.

Proprietà ed utilizzi:
Nonostante il genere Carex sia così diffuso e numeroso, non si conoscono utilizzi a scopo alimentare e farmaceutico per nessuna specie.

Note e Curiosità: Il genere Carex  è il più vasto della famiglia delle Cyperaceae, comprende circa 2000 specie distribuite su tutto il globo, prevalentemente in regioni umide, temperate o fredde, dove spesso costituiscono la vegetazione predominante (Cariceti) ma si adattatano anche ai pendii sassosi d’alta quota. Ai margini degli specchi d'acqua interni tendono a invadere stagni e laghi formando zone acquitrinose, poi terreni paludosi, infine pseudo-praterie che gradatamente si interrano. Sono tutte piante perenni, con fusti semplici spesso a sezione triangolare.
Benché le specie del genere appaiano macroscopicamente simili alle Poaceae, queste ultime possiedono due glume per ogni spighetta uni o multiflora e un perigonio formato da 2 tepali (lemma e palea) per ciascun fiore; i fiori sono tutti ermafroditi.
Tutte le specie di Carex hanno invece fiori unisessuali e sono spesso, ma non sempre, monoiche (entrambi i sessi sulla stessa pianta ma in fiori distinti); il perigonio è del tutto assente; una brattea erbacea (gluma) sottende ogni fiore; i fiori maschili sono ridotti a 1 (3) stami e i fiori femminili a 3 (2) carpelli formanti un ovario uniloculare.

Principali Fonti
Pignatti S. (2017) Flora d'Italia, II ed.. Edagricole, Bologna
Hamon D. (2022) - Carex de France. Biotope Edition
Flora Iberica - Plantas vasculares del la Peninsula Iberica e Islas Baleares.
Index Plantarum Flora Italicae - Indice dei nomi delle specie botaniche presenti in Italia.


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