Carex lasiocarpa Ehrh. - Carice a frutto pubescente
Moderatori: Anja, Marinella Zepigi
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- Cognome: Alberti
- Residenza(Prov): Zola Predosa (BO)
Carex lasiocarpa Ehrh. - Carice a frutto pubescente
Carex lasiocarpa Ehrh.
in Hannover. Mag. 9: 132 (1784)
Carex filiformis Gooden. non L.
Cyperaceae
Carice a frutto pubescente, Carice a otricelli vellutati, Deutsch: Faden-Segge
English: Woollyfruit sedge, slender sedge
Español: Juncia lanuda de hoja estrecha
Français: Laîche à fruit velu
Forma Biologica: G rhiz - Geofite rizomatose. Piante con un particolare fusto sotterraneo, detto rizoma, che ogni anno emette radici e fusti avventizi.
Descrizione: Pianta erbacea perenne alta 30-100 cm, con lunghi rizomi e stoloni allungati.
Fusto gracile, trigono o quasi cilindrico Ø 1-2 mm, leggermente scabro nella parte superiore e avvolto alla base da guaine squamiformi, intere, giallo-brunastre o brune.
Foglie convoluto-giunchiformi larghe 1-2 (2,5) mm, più brevi del fusto, glabre, rigide, glauche, ruvide sui bordi e sulla nervatura mediana della pagina inferiore.
Guaine basali squamose, intere, di colore bruno.
Ligula 2-3 mm, con apice ottuso o troncato; antiligula assente.
Brattee fogliacee brevemente guainanti, l'inferiore superante l'infiorescenza.
Infiorescenza grigiastra lunga 10-15 cm, con 1-3 spighe maschili e (1) 2-3 spighe femminili.
Spighe maschili terminali lunghe 2-7 cm, strettamente fusiformi; glume 4-6 mm, lanceolate, senza margine scarioso, con apice acuto, di colore bruno-porpora scuro.
Spighe femminili lunghe 1-3 cm, subcilindriche, erette, ravvicinate o distanti, sessili o brevemente peduncolate; glume 3,5-5 mm, lanceolate, senza margine scarioso, bruno rossastre o bruno porpora scuro, con apice acuto o acuminato.
Stimmi: 3
I frutti sono pseudanteci (otricelli) di (3,5)4-4,5(4,8) x 1,5-1,8 mm, suberetti, trigoni, dal contorno ovale, con le facce convesse, densamente tomentose, di colore bruno scuro, con nervi ben evidenti, bruscamente ristretti in un becco di 0,5-1 mm, bifido e peloso.
Acheni di 1,5-1,9 x 1-1,2 mm, dal contorno ovale, trigoni, bruni.
Tipo corologico: Circumbor. - Zone fredde e temperato-fredde dell'Europa, Asia e Nordamerica.
Habitat: Bordi di stagni e torbiere, su substrati acidi.
Sistematica e possibili confusioni: Può essere confusa con Carex hirta L. (vedi scheda) che si distingue per l'infiorescenza più lunga (15-28 cm), brattee inferiori non superanti l'infiorescenza e otricelli di dimensioni maggiori (6-8 mm).
ll periodo migliore per l'identificazione delle Carex non è la fioritura (generalmente precoce), ma la fruttificazione. Di particolare importanza sono gli otricelli, gli stimmi e l'apparato radicale; in mancanza di questi caratteri è quasi impossibile identificarle con sicurezza; anche l'habitat può aiutare nel riconoscimento della specie.
Occorre fare attenzione al numero degli stimmi, può accadere che uno degli stimmi sia nascosto dall'otricello oppure si sia staccato e perduto durante la dissecazione, quindi per una corretta identificazione è sempre meglio esaminare parecchi fiori.
Tassonomia filogenetica
______________________________________________________________________________
Etimologia: Il nome generico dal nome classico latino cārex, caricis carice (in Virgilio, Georg. 3.231). L’etimologia del nome è ignota, tra le diverse ipotesi la più convincente è che derivi dal greco κείρω keíro io taglio, in riferimento al bordo tagliente delle foglie: il nome specifico deriva dal greco λἄσιος lásios peloso, villoso e da καρπός carpόs frutto: con frutti pelosi
Proprietà ed utilizzi:
Nonostante il genere Carex sia così diffuso e numeroso, non si conoscono utilizzi a scopo alimentare e farmaceutico per nessuna specie.
Note e Curiosità: Il genere Carex è il più vasto della famiglia delle Cyperaceae, comprende circa 2000 specie distribuite su tutto il globo, prevalentemente in regioni umide, temperate o fredde, dove spesso costituiscono la vegetazione predominante (Cariceti) ma si adattatano anche ai pendii sassosi d’alta quota. Ai margini degli specchi d'acqua interni tendono a invadere stagni e laghi formando zone acquitrinose, poi terreni paludosi, infine pseudo-praterie che gradatamente si interrano. Sono tutte piante perenni, con fusti semplici spesso a sezione triangolare.
Benché le specie del genere appaiano macroscopicamente simili alle Poaceae, queste ultime possiedono due glume per ogni spighetta uni o multiflora e un perigonio formato da 2 tepali (lemma e palea) per ciascun fiore; i fiori sono tutti ermafroditi.
Tutte le specie di Carex hanno invece fiori unisessuali e sono spesso, ma non sempre, monoiche (entrambi i sessi sulla stessa pianta ma in fiori distinti); il perigonio è del tutto assente; una brattea erbacea (gluma) sottende ogni fiore; i fiori maschili sono ridotti a 1 (3) stami e i fiori femminili a 3 (2) carpelli formanti un ovario uniloculare.
Principali Fonti
Pignatti S. (2017) Flora d'Italia, II ed.. Edagricole, Bologna
Hamon D. (2022) - Carex de France. Biotope Edition
Flora Iberica - Plantas vasculares del la Peninsula Iberica e Islas Baleares.
Index Plantarum Flora Italicae - Indice dei nomi delle specie botaniche presenti in Italia.
Scheda realizzata da Roberta Alberti
in Hannover. Mag. 9: 132 (1784)
Carex filiformis Gooden. non L.
Cyperaceae
Carice a frutto pubescente, Carice a otricelli vellutati, Deutsch: Faden-Segge
English: Woollyfruit sedge, slender sedge
Español: Juncia lanuda de hoja estrecha
Français: Laîche à fruit velu
Forma Biologica: G rhiz - Geofite rizomatose. Piante con un particolare fusto sotterraneo, detto rizoma, che ogni anno emette radici e fusti avventizi.
Descrizione: Pianta erbacea perenne alta 30-100 cm, con lunghi rizomi e stoloni allungati.
Fusto gracile, trigono o quasi cilindrico Ø 1-2 mm, leggermente scabro nella parte superiore e avvolto alla base da guaine squamiformi, intere, giallo-brunastre o brune.
Foglie convoluto-giunchiformi larghe 1-2 (2,5) mm, più brevi del fusto, glabre, rigide, glauche, ruvide sui bordi e sulla nervatura mediana della pagina inferiore.
Guaine basali squamose, intere, di colore bruno.
Ligula 2-3 mm, con apice ottuso o troncato; antiligula assente.
Brattee fogliacee brevemente guainanti, l'inferiore superante l'infiorescenza.
Infiorescenza grigiastra lunga 10-15 cm, con 1-3 spighe maschili e (1) 2-3 spighe femminili.
Spighe maschili terminali lunghe 2-7 cm, strettamente fusiformi; glume 4-6 mm, lanceolate, senza margine scarioso, con apice acuto, di colore bruno-porpora scuro.
Spighe femminili lunghe 1-3 cm, subcilindriche, erette, ravvicinate o distanti, sessili o brevemente peduncolate; glume 3,5-5 mm, lanceolate, senza margine scarioso, bruno rossastre o bruno porpora scuro, con apice acuto o acuminato.
Stimmi: 3
I frutti sono pseudanteci (otricelli) di (3,5)4-4,5(4,8) x 1,5-1,8 mm, suberetti, trigoni, dal contorno ovale, con le facce convesse, densamente tomentose, di colore bruno scuro, con nervi ben evidenti, bruscamente ristretti in un becco di 0,5-1 mm, bifido e peloso.
Acheni di 1,5-1,9 x 1-1,2 mm, dal contorno ovale, trigoni, bruni.
Tipo corologico: Circumbor. - Zone fredde e temperato-fredde dell'Europa, Asia e Nordamerica.
Habitat: Bordi di stagni e torbiere, su substrati acidi.
Sistematica e possibili confusioni: Può essere confusa con Carex hirta L. (vedi scheda) che si distingue per l'infiorescenza più lunga (15-28 cm), brattee inferiori non superanti l'infiorescenza e otricelli di dimensioni maggiori (6-8 mm).
ll periodo migliore per l'identificazione delle Carex non è la fioritura (generalmente precoce), ma la fruttificazione. Di particolare importanza sono gli otricelli, gli stimmi e l'apparato radicale; in mancanza di questi caratteri è quasi impossibile identificarle con sicurezza; anche l'habitat può aiutare nel riconoscimento della specie.
Occorre fare attenzione al numero degli stimmi, può accadere che uno degli stimmi sia nascosto dall'otricello oppure si sia staccato e perduto durante la dissecazione, quindi per una corretta identificazione è sempre meglio esaminare parecchi fiori.
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: Il nome generico dal nome classico latino cārex, caricis carice (in Virgilio, Georg. 3.231). L’etimologia del nome è ignota, tra le diverse ipotesi la più convincente è che derivi dal greco κείρω keíro io taglio, in riferimento al bordo tagliente delle foglie: il nome specifico deriva dal greco λἄσιος lásios peloso, villoso e da καρπός carpόs frutto: con frutti pelosi
Proprietà ed utilizzi:
Nonostante il genere Carex sia così diffuso e numeroso, non si conoscono utilizzi a scopo alimentare e farmaceutico per nessuna specie.
Note e Curiosità: Il genere Carex è il più vasto della famiglia delle Cyperaceae, comprende circa 2000 specie distribuite su tutto il globo, prevalentemente in regioni umide, temperate o fredde, dove spesso costituiscono la vegetazione predominante (Cariceti) ma si adattatano anche ai pendii sassosi d’alta quota. Ai margini degli specchi d'acqua interni tendono a invadere stagni e laghi formando zone acquitrinose, poi terreni paludosi, infine pseudo-praterie che gradatamente si interrano. Sono tutte piante perenni, con fusti semplici spesso a sezione triangolare.
Benché le specie del genere appaiano macroscopicamente simili alle Poaceae, queste ultime possiedono due glume per ogni spighetta uni o multiflora e un perigonio formato da 2 tepali (lemma e palea) per ciascun fiore; i fiori sono tutti ermafroditi.
Tutte le specie di Carex hanno invece fiori unisessuali e sono spesso, ma non sempre, monoiche (entrambi i sessi sulla stessa pianta ma in fiori distinti); il perigonio è del tutto assente; una brattea erbacea (gluma) sottende ogni fiore; i fiori maschili sono ridotti a 1 (3) stami e i fiori femminili a 3 (2) carpelli formanti un ovario uniloculare.
Principali Fonti
Pignatti S. (2017) Flora d'Italia, II ed.. Edagricole, Bologna
Hamon D. (2022) - Carex de France. Biotope Edition
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Scheda realizzata da Roberta Alberti
" Felici coloro che vedono la bellezza…dove altri non vedono nulla" (Camille Pissarro)
Amare la natura significa amare se stessi
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Tonale (BS), 1850 m, ago 2012
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Amare la natura significa amare se stessi
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Danta (BL), 1500 m, giu 2012
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Re: Carex lasiocarpa Ehrh. - Carice a frutto pubescente
Palù La Lot (TN), 1530 m, giu 2014
Foto di Giovanni Bergamo Decarli
Tonale (BS), 1850 m, ago 2012
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