Dal Santuario dell’Acquasanta * {ID 0 0}

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Daniela Longo
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Re: Dal Santuario dell’Acquasanta {ID 7124}

Messaggio da Daniela Longo »

Ma vi sono altre piante che riescono ad approfittare dell’inevitabile sconfitta della pineta:
l’onnipresente Senecio inaequidens DC.
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25Senecio-inaequidens2-acquasanta ottobre 2008.jpg
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Daniela Longo
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Re: Dal Santuario dell’Acquasanta {ID 211}

Messaggio da Daniela Longo »

E, un po’ inattesa così lontano dal mare, Acacia dealbata Link
anch’essa già quasi in fiore
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{F 3166}
{F 3166}
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Re: Dal Santuario dell’Acquasanta

Messaggio da Marinella Zepigi »

Ottime immagini, sempre ben illustrate ;)


marinella :fiori:
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Re: Dal Santuario dell’Acquasanta

Messaggio da MrClementi »

Gah! Il maschio della mantide più che di dimensioni inferiori è decapitato e mezzo mangiato! Ho letto che, a differenza di quel che si dice, non succede regolarmente in natura. A questo è andata male!
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Re: Dal Santuario dell’Acquasanta

Messaggio da Umberto Ferrando »

Ciao Daniela,

i versanti meridionali non sono stati "disboscati durante la Seconda Guerra mondiale" ma molto prima, probabilmente erano già privi di alberi nel corso del XVIII secolo, perché parenti di mia nonna residenti nella cascina Girban (versante della Val Varenna) salivano a fare fieno verso la Punta del Corno, ma anche lungo il sentiero che passa dagli "Scogli Neri" (ossia verso l'Acquasanta) e, ai primi del secolo scorso, in quella zona c'erano solo prati a sfalcio.

Tra la fine degli anni '30 e l'inizio dei '40 furono invece parzialmente disboscati i boschi di pinastro, pino nero d'Austria e pino laricio che il barone Giulio Podestà aveva fatto impiantare circa trent'anni prima, ma il bosco originario (formato da lecci e roverelle a bassa quota e da faggi, aceri di monte e roveri oltre i 600 m) era giù scomparso da chissà quanto tempo, sono abbastanza sicuro di questo fatto perché il proprietario della segheria a cui fu inviato gran parte del legname era lo zio di mia nonna.

La valletta del Rio Branega, che è quella dove hai fotografato l'Acacia dealbata Link e i mirti ha un microclima insolitamente caldo per la zona, al punto che vi si trovano piante di mirto fin verso i 400-450 m e di corbezzolo fin oltre i 500 m di altitudine... probabilmente perché rispetto alla adiacente valle del Rio Acquasanta è maggiormente protetta verso Nord dalla bastionata rappresentata dal Monte Fontanabuona.

Altra cosa interessante: non avevo ancora osservato il Senecio inaequidens DC. nella mia zona, se non lungo i marciapiedi della stazione di Voltri, evidentemente va facendosi strada anche qua...

Umberto
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Daniela Longo
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Re: Dal Santuario dell’Acquasanta

Messaggio da Daniela Longo »

Ti credo assolutamente sul fatto che il bosco originario sia scomparso molto prima del secolo scorso. Le informazioni dirette che io possiedo sono i quadri del nonno di Giorgio, morto pochi anni prima della seconda guerra mondiale, dipendente dell'allora comune di Prà e pittore che ha lasciato decine di piccoli quadri, eseguiti tra il 1910 e il 1940, con vari scorci delle alture di Prà, molte delle quali boscate, almeno lungo i versanti verso mare e i ricordi di mia suocera che ricorda come a Prà durante la guerra si salisse verso gli Scogli Neri per raccogliere la legna necessaria per la produzione del sale che veniva ottenuto bollendo l'acqua di mare.

Ho fotografato mirto, corbezzolo, Acacia dealbata Link e Senecio inaequidens DC. subito sotto Pian delle Monache ad una quota compresa tra i 400 e i 450 metri, ma l'anno scorso avevo trovato Senecio inaequidens DC. anche nella valletta del Rio Branega. D'inverno è particolarmente visibile, così verde e fiorito.

Daniela
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F. Fen.
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Re: Dal Santuario dell’Acquasanta

Messaggio da F. Fen. »

:applauso: :applauso: :applauso:
Come sempre tutto molto bello, si sente profumo di mare anche quì nell'entroterra...!!!
ciao, franco
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