Dal Santuario dell’Acquasanta * {ID 0 0}
- Daniela Longo
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Re: Dal Santuario dell’Acquasanta {ID 7124}
Ma vi sono altre piante che riescono ad approfittare dell’inevitabile sconfitta della pineta:
l’onnipresente Senecio inaequidens DC.
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... vediamo un po’ come fiorisci,
come ti apri, di che colore hai i petali,
quanti pistilli hai, che trucchi usi
per spargere il tuo polline e ripeterti,
se hai fioritura languida o violenta,
che portamento prendi, dove inclini,
... (Patrizia Cavalli)
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Re: Dal Santuario dell’Acquasanta {ID 211}
E, un po’ inattesa così lontano dal mare, Acacia dealbata Link
anch’essa già quasi in fiore
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- 26Acacia-dealbata38 acquasanta ottobre 2008.jpg (165.83 KiB) Visto 1021 volte
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Re: Dal Santuario dell’Acquasanta
Ottime immagini, sempre ben illustrate
marinella
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marinella
La libertà è come l'aria, ci si accorge di quanto vale solo quando comincia a mancare (P. Calamandrei)
"Si fa quel che si può e se abbiamo fatto un errore si corregge". Motto ufficiale di Acta Plantarum
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Re: Dal Santuario dell’Acquasanta
Gah! Il maschio della mantide più che di dimensioni inferiori è decapitato e mezzo mangiato! Ho letto che, a differenza di quel che si dice, non succede regolarmente in natura. A questo è andata male!
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Re: Dal Santuario dell’Acquasanta
Ciao Daniela,
i versanti meridionali non sono stati "disboscati durante la Seconda Guerra mondiale" ma molto prima, probabilmente erano già privi di alberi nel corso del XVIII secolo, perché parenti di mia nonna residenti nella cascina Girban (versante della Val Varenna) salivano a fare fieno verso la Punta del Corno, ma anche lungo il sentiero che passa dagli "Scogli Neri" (ossia verso l'Acquasanta) e, ai primi del secolo scorso, in quella zona c'erano solo prati a sfalcio.
Tra la fine degli anni '30 e l'inizio dei '40 furono invece parzialmente disboscati i boschi di pinastro, pino nero d'Austria e pino laricio che il barone Giulio Podestà aveva fatto impiantare circa trent'anni prima, ma il bosco originario (formato da lecci e roverelle a bassa quota e da faggi, aceri di monte e roveri oltre i 600 m) era giù scomparso da chissà quanto tempo, sono abbastanza sicuro di questo fatto perché il proprietario della segheria a cui fu inviato gran parte del legname era lo zio di mia nonna.
La valletta del Rio Branega, che è quella dove hai fotografato l'Acacia dealbata Link e i mirti ha un microclima insolitamente caldo per la zona, al punto che vi si trovano piante di mirto fin verso i 400-450 m e di corbezzolo fin oltre i 500 m di altitudine... probabilmente perché rispetto alla adiacente valle del Rio Acquasanta è maggiormente protetta verso Nord dalla bastionata rappresentata dal Monte Fontanabuona.
Altra cosa interessante: non avevo ancora osservato il Senecio inaequidens DC. nella mia zona, se non lungo i marciapiedi della stazione di Voltri, evidentemente va facendosi strada anche qua...
Umberto
i versanti meridionali non sono stati "disboscati durante la Seconda Guerra mondiale" ma molto prima, probabilmente erano già privi di alberi nel corso del XVIII secolo, perché parenti di mia nonna residenti nella cascina Girban (versante della Val Varenna) salivano a fare fieno verso la Punta del Corno, ma anche lungo il sentiero che passa dagli "Scogli Neri" (ossia verso l'Acquasanta) e, ai primi del secolo scorso, in quella zona c'erano solo prati a sfalcio.
Tra la fine degli anni '30 e l'inizio dei '40 furono invece parzialmente disboscati i boschi di pinastro, pino nero d'Austria e pino laricio che il barone Giulio Podestà aveva fatto impiantare circa trent'anni prima, ma il bosco originario (formato da lecci e roverelle a bassa quota e da faggi, aceri di monte e roveri oltre i 600 m) era giù scomparso da chissà quanto tempo, sono abbastanza sicuro di questo fatto perché il proprietario della segheria a cui fu inviato gran parte del legname era lo zio di mia nonna.
La valletta del Rio Branega, che è quella dove hai fotografato l'Acacia dealbata Link e i mirti ha un microclima insolitamente caldo per la zona, al punto che vi si trovano piante di mirto fin verso i 400-450 m e di corbezzolo fin oltre i 500 m di altitudine... probabilmente perché rispetto alla adiacente valle del Rio Acquasanta è maggiormente protetta verso Nord dalla bastionata rappresentata dal Monte Fontanabuona.
Altra cosa interessante: non avevo ancora osservato il Senecio inaequidens DC. nella mia zona, se non lungo i marciapiedi della stazione di Voltri, evidentemente va facendosi strada anche qua...
Umberto
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- Daniela Longo
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Re: Dal Santuario dell’Acquasanta
Ti credo assolutamente sul fatto che il bosco originario sia scomparso molto prima del secolo scorso. Le informazioni dirette che io possiedo sono i quadri del nonno di Giorgio, morto pochi anni prima della seconda guerra mondiale, dipendente dell'allora comune di Prà e pittore che ha lasciato decine di piccoli quadri, eseguiti tra il 1910 e il 1940, con vari scorci delle alture di Prà, molte delle quali boscate, almeno lungo i versanti verso mare e i ricordi di mia suocera che ricorda come a Prà durante la guerra si salisse verso gli Scogli Neri per raccogliere la legna necessaria per la produzione del sale che veniva ottenuto bollendo l'acqua di mare.
Ho fotografato mirto, corbezzolo, Acacia dealbata Link e Senecio inaequidens DC. subito sotto Pian delle Monache ad una quota compresa tra i 400 e i 450 metri, ma l'anno scorso avevo trovato Senecio inaequidens DC. anche nella valletta del Rio Branega. D'inverno è particolarmente visibile, così verde e fiorito.
Daniela
Ho fotografato mirto, corbezzolo, Acacia dealbata Link e Senecio inaequidens DC. subito sotto Pian delle Monache ad una quota compresa tra i 400 e i 450 metri, ma l'anno scorso avevo trovato Senecio inaequidens DC. anche nella valletta del Rio Branega. D'inverno è particolarmente visibile, così verde e fiorito.
Daniela
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Re: Dal Santuario dell’Acquasanta
Come sempre tutto molto bello, si sente profumo di mare anche quì nell'entroterra...!!!
ciao, franco
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La teoria del tutto, ovvero perché l'universo esiste: se trovassimo la risposta decreteremmo il definitivo trionfo della ragione umana poiché allora conosceremmo il pensiero stesso di Dio.
Stephen W. Hawking
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