cercando in rete e su documenti in ospedale sono riuscito a risalire alla storia originale del padiglione Chirurgico dell'Ospedale,
che ha la sorprendente particolarità di essere costruito a forma di nave da guerra.
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tutto parte dalla mente solerte e geniale (nonchè inarrestabile) del Dr. Eugenio Morelli, che porta avanti una sua idea di sanità per la cura dei pazienti tisiologici, in particolare lui era sempre stato convinto che "
non devono essere i malati a dover inseguire i chirurghi, ma il contrario"
Al costruendo grande complesso sanatoriale a Sondalo, doveva esserci un padiglione chirurgico, dove poi di fatto venne creata la prima Chirurgia Toracica in Italia.
Purtroppo non c'erano più soldi e Mussolini all'epoca era tutto intento a spendere il poco che c'era per costruire armi.
Ma Morelli non si risparmiò, con l'aiuto di altri medici e addirittura di un paziente tisiologico, andò dal Duce e riuscì a farsi dare i finanziamenti per il famoso padiglione bianco.
Il Duce stornò i finanziamenti per 4 Incrociatori da Battaglia, ne sarebbero stati costruiti solo 3
l'Incrociatore
Fiume
l'Incrociatore
Zara
l'Incrociatore
Pola
i soldi destinati al quarto Incrociatore da guerra vennero dati al Dr. Morelli che fece costruire invece
il Quarto Padiglione a Sondalo.
Fu per questo che venne scelta la forma di questo tipo di padiglione.
Per la cronaca...
i 3 incrociatori effettivamente costruiti, vennero affondati dalla Marina Inglese nel '41 nella battaglia di Capo Mataplan
dove solo nelle tre navi suddette perirono ben
1949 marinai italiani
Gli inglesi persero solo un aereo caccia torpediniere con i 3 uomini a bordo,
il quale, prima di precipitare riuscì a colpire la Corazzata
Vittorio Veneto danneggiandola gravemente...
Sia nella Prima Guerra Mondiale, sia nella Seconda, gli Italiani presero sonore batoste da tutti, ma da queste immani tragedie uscì anche qualcosa di molto buono.
Ad esempio, nella Seconda Guerra Mondiale un Incrociatore da battaglia, invece di perire affondato, divenne un ospedale di Chirurgia Toracica di livello internazionale.
Ed invece nella Prima Guerra Mondiale un giovane Maggiore Medico dell'Aviazione si prodigò in prima linea sul Piave per salvare moltissimi soldati, sfidando le micidiali mitragliatrici austriache, e portando con se NON il moschetto, ma il suo piccolo marchingegno autocostruito, col quale riusciva a praticare ai feriti toracici il rivoluzionario sistema del PNX (o Pneumotorace), che consisteva nel far collassare il polmone ferito, in modo da curarlo ed impedire che il soldato morisse soffocato nel suo stesso sangue.
Venne stimato allora che con questo metodo le morti per ferite toraciche sul campo di battaglia erano passate dal 35 % al 4 %.
Il Giovane Maggiore Medico dell'Aeronautica Italiana era il Dr.
Eugenio Morelli
Sul Piave il Morelli si guadagnò ben 2 Croci al merito di guerra.