Euphorbia maculata L. - Euforbia macchiata
Inviato: 13 set 2017, 17:07
Euphorbia maculata L.
Sp. Pl.: 455 (1753)
Chamaesyce engelmannii auct., non (Boiss.) Soják, Chamaesyce maculata (L.) Small, Euphorbia engelmannii auct., non Boiss., Tithymalus maculatus (L.) Moench, Anisophyllum maculatum (L.) Haw., Xamesike maculata (L.) Raf.
Euphorbiaceae
Euforbia macchiata, Deutsch: Gefleckte Wolfsmilch
English: Spotted spurge, milk purselane
Français: Euphorbe maculée, Euphorbe tachée
Forma Biologica: T rept - Terofite reptanti. Piante annue con fusti striscianti sul terreno.
Descrizione: Pianta erbacea dall'aspetto prostrato a terra, lunga (5) 20 - 30 cm.
Fusti numerosi epigei ( 4 - 8 ) coperti di peli increspati e contenenti il latice bianco caratteristico nelle Euphorbiaceae Ø 2 mm circa.
Foglie opposte di colore verde, di forma oblungo o obovata, talvolta falcate e asimmetriche alla base, pubescenti nella pagina inferiore e spesso con caratteristiche macchie porporine in quella superiore 6-12 x 2-6 mm (circa tre volte la larghezza); margine con apice ottuso-arrotondato e finemente dentellato.
Picciolo corto 0,5 - 1,5 mm; stipole ciliate ricoperte di peli.
Infiorescenza corta e ascellare, formante un ciazio con 4 - 6 fiori maschili (posti a corona di quelli femminili) con ricettacolo concavo e appendice colore purpureo (avente funzione vessillifera) e con al margine 4 -5 ghiandole nettarifere disposte trasversalmente; fiore femminile posto al centro con ovario supero, retuso o trilobato e di colore rosa pallido.
Stami 1, Stili 3 connati alla base.
Il frutto è una capsula triloculare a carena ottusa di 1,1 - 1,4 x 1,2 - 1,4 mm ricoperta di peli appressati.
Semi 1 per loculo, lunghi ± 0,8 x 0,5 mm, tetragoni, di colore bruno-rossastro e solcati da 3 -5 linee trasversali in ogni faccia.
Tipo corologico: N-Americ. - America del Nord.
Habitat: Marciapiedi, sentieri calpestati, incolti, massicciate ferroviarie, suoli sabbiosi, da 0 a 600 m slm.
Sistematica e possibili confusioni: Facilmente confondibile con Euphorbia prostrata Aiton che però sulla capsula presenta una pelosità solo nei tre angoli oppure è glabra. Inoltre le foglie misurano 2 volte di più della larghezza e non presentano la macula, i semi con 5 - 7 solchi.
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: Il nome del genere deriva da "Εὔφορβος Euphorbos" Euforbo, medico greco di Giuba II re della Numidia, che - secondo Plinio - scoprì le virtù medicinali di questa pianta; il nome Euforbo deriva dal greco "ἐῧ éu" bene e "φέρβω phérbo" nutrire o φορβή phorbé nutrimento: ben nutrito. Secondo la Treccani dal latino classico "euphorbium" o "euphorbia", che a sua volta deriva dal greco "εὐφόρβιον euphórbion".
L'epiteto della specie deriva dalla presenza di macula macchia sulla foglia.
Proprietà ed utilizzi:
Pianta altamente allergizzante, il latice irritante e può produrre sindrome fotoallergica e eczema topico (da contatto).
Note e Curiosità: Introdotta in Italia nell'ottocento in alcuni Orti Botanici ed in seguito sfuggita e naturalizzata già alla fine dello stesso secolo.Nell'alveo dei fiumi si è affermata disturbando la flora alloctona.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
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Principali Fonti
Pignatti S. (1982) Flora d'Italia. Edagricole, Bologna
Banfi E. & Galasso G.La Flora Esotica Lombarda. Museo di Storia Naturale di Milano. Regione Lombardia. 273 pp. + DVD
Zangheri P. (1976) Flora Italica. CEDAM. Padova
Aeschimann D. & Burdet H.M. (2005) Flore de la Suisse et des territoires limitrophes - Le nouveau Binz. Haupt Berne
Jauzein P. (1995) Flore des champs cultiveè. INRA, Paris
http://www.efloras.org/florataxon.aspx? ... =242321471
Acta Plantarum - Etimologia dei nomi botanici e micologici.
Galleria della Flora delle Regioni Italiane.
Scheda realizzata da Antonino Messina
Sp. Pl.: 455 (1753)
Chamaesyce engelmannii auct., non (Boiss.) Soják, Chamaesyce maculata (L.) Small, Euphorbia engelmannii auct., non Boiss., Tithymalus maculatus (L.) Moench, Anisophyllum maculatum (L.) Haw., Xamesike maculata (L.) Raf.
Euphorbiaceae
Euforbia macchiata, Deutsch: Gefleckte Wolfsmilch
English: Spotted spurge, milk purselane
Français: Euphorbe maculée, Euphorbe tachée
Forma Biologica: T rept - Terofite reptanti. Piante annue con fusti striscianti sul terreno.
Descrizione: Pianta erbacea dall'aspetto prostrato a terra, lunga (5) 20 - 30 cm.
Fusti numerosi epigei ( 4 - 8 ) coperti di peli increspati e contenenti il latice bianco caratteristico nelle Euphorbiaceae Ø 2 mm circa.
Foglie opposte di colore verde, di forma oblungo o obovata, talvolta falcate e asimmetriche alla base, pubescenti nella pagina inferiore e spesso con caratteristiche macchie porporine in quella superiore 6-12 x 2-6 mm (circa tre volte la larghezza); margine con apice ottuso-arrotondato e finemente dentellato.
Picciolo corto 0,5 - 1,5 mm; stipole ciliate ricoperte di peli.
Infiorescenza corta e ascellare, formante un ciazio con 4 - 6 fiori maschili (posti a corona di quelli femminili) con ricettacolo concavo e appendice colore purpureo (avente funzione vessillifera) e con al margine 4 -5 ghiandole nettarifere disposte trasversalmente; fiore femminile posto al centro con ovario supero, retuso o trilobato e di colore rosa pallido.
Stami 1, Stili 3 connati alla base.
Il frutto è una capsula triloculare a carena ottusa di 1,1 - 1,4 x 1,2 - 1,4 mm ricoperta di peli appressati.
Semi 1 per loculo, lunghi ± 0,8 x 0,5 mm, tetragoni, di colore bruno-rossastro e solcati da 3 -5 linee trasversali in ogni faccia.
Tipo corologico: N-Americ. - America del Nord.
Habitat: Marciapiedi, sentieri calpestati, incolti, massicciate ferroviarie, suoli sabbiosi, da 0 a 600 m slm.
Sistematica e possibili confusioni: Facilmente confondibile con Euphorbia prostrata Aiton che però sulla capsula presenta una pelosità solo nei tre angoli oppure è glabra. Inoltre le foglie misurano 2 volte di più della larghezza e non presentano la macula, i semi con 5 - 7 solchi.
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: Il nome del genere deriva da "Εὔφορβος Euphorbos" Euforbo, medico greco di Giuba II re della Numidia, che - secondo Plinio - scoprì le virtù medicinali di questa pianta; il nome Euforbo deriva dal greco "ἐῧ éu" bene e "φέρβω phérbo" nutrire o φορβή phorbé nutrimento: ben nutrito. Secondo la Treccani dal latino classico "euphorbium" o "euphorbia", che a sua volta deriva dal greco "εὐφόρβιον euphórbion".
L'epiteto della specie deriva dalla presenza di macula macchia sulla foglia.
Proprietà ed utilizzi:
Pianta altamente allergizzante, il latice irritante e può produrre sindrome fotoallergica e eczema topico (da contatto).
Note e Curiosità: Introdotta in Italia nell'ottocento in alcuni Orti Botanici ed in seguito sfuggita e naturalizzata già alla fine dello stesso secolo.Nell'alveo dei fiumi si è affermata disturbando la flora alloctona.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
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Principali Fonti
Pignatti S. (1982) Flora d'Italia. Edagricole, Bologna
Banfi E. & Galasso G.La Flora Esotica Lombarda. Museo di Storia Naturale di Milano. Regione Lombardia. 273 pp. + DVD
Zangheri P. (1976) Flora Italica. CEDAM. Padova
Aeschimann D. & Burdet H.M. (2005) Flore de la Suisse et des territoires limitrophes - Le nouveau Binz. Haupt Berne
Jauzein P. (1995) Flore des champs cultiveè. INRA, Paris
http://www.efloras.org/florataxon.aspx? ... =242321471
Acta Plantarum - Etimologia dei nomi botanici e micologici.
Galleria della Flora delle Regioni Italiane.
Scheda realizzata da Antonino Messina