Sp. Pl., ed. 4 [Willdenow] 3(3): 1593 (1803)
Crepis rutilans Lacaita, Crepis vesicaria L. subsp. haenseleri (Boiss. ex DC.) P.D. Sell, Barkhausia taraxacifolia (Thuill.) DC., Barkhausia haenseleri DC., Crepis vesicaria L. subsp. taraxacifolia (Thuill.) Thell., Barkhausia haenseleri Boiss. ex DC., Hieracioides taraxacifolia (Thuill.) Kuntze, Lagoseris taraxacifolia (Thuill.) Steud.
Asteraceae
Radicchiella a foglia di tarassaco, Deutsch: Löwenzahn-Pippau
Français: Crépide à feulles de Pissenlit
Forma Biologica: H bienn - Emicriptofite bienni. Piante a ciclo biennale con gemme poste a livello del terreno.
T scap - Terofite scapose. Piante annue con asse fiorale allungato, spesso privo di foglie.
Descrizione: Pianta erbacea annua o bienne con foglie basali in rosetta lunghe ± la metà del fusto.
Fusto eretto e ± ramoso alto 8 - 26 cm, lignificato e rossastro alla base, con rami eretti già prima della fioritura.
Foglie basali ispide irregolarmente amplessicauli, lobate e pennatosette con 4-6 segmenti con quello apicale maggiore, le caulinari ridotte e lineari.
Infiorescenze disposti in capolini con caratteristiche brattee lanceolate e carenate e con involucro cilindrico di 11 - 12 mm (± lunghi fino al doppio della larghezza), squame esterne brevi ricoperte di peli ghiandolari.
Corolla ligulata di colore giallo o arancio con striature rossicce nella parte inferiore.
Il frutto con pappo è un achenio con (-5) 6-8(9) mm coste di 2 mm e con becco lungo quanto il corpo dell'achenio.
Tipo corologico: Euri-Medit. - Entità con areale centrato sulle coste mediterranee, ma con prolungamenti verso nord e verso est (area della Vite).
Habitat: Incolti, prati grassi, lungo i margini delle strade di campagna, lungo i fossi, in forte espansione lungo i marciapiedi e nelle zone di insediamenti industriali; da 0 a 1200 m.
Sistematica e possibili confusioni: Nella nuova Checklist 2018, in Bartolucci & al., Galasso & al. e aggiornamenti, Crepis taraxacifolia Thuill. è stata elevata al rango di specie. Prima era ritenuta una subsp. di Crepis vesicaria L.
Può essere confusa con Crepis vesicaria L. che però presenta brattee esterne più brevi e da ovali-lanceolate a lanceolato lineari. Squame esterne più larghe e scariose; brattee larghe concave e carenate.
Tassonomia filogenetica
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Etimologia: Crepis, genere stabilito da Vaillant secondo cui il nome deriva dal greco κρηπίς crepís usato da Teofrasto nel significato di base, fondamento, riferendosi alla radice che penetra profondamente nel terreno; secondo altri la κρηπίς di Teofrasto sarebbe l’aspraggine Helminthotheca echioides, mentre non è stata identificata la Crepis di Plinio. Il nome specifico, indica le foglie simili a quelle del tarassaco
Proprietà ed utilizzi:
Specie commestibile officinaleUsata cruda nelle insalate insieme ad altre specie oppure cotta in misticanza. Viene impiegata, nella medicina popolare, come antiossidante, depurativa e disintossicante.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
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Principali Fonti
Pignatti S. - Flora d'Italia - Edagricole - 1982
Pignatti S. Flora d'Italia - Ediagricole - 2018
Zangheri P. - Flora Italica (2 vol.)- Cedam - 1993
D. Aeschimann et al. - Flora Alpina - Zanichelli - 2004
K. Lauber -G. Wagner - Flora Helvetica - Haupt -1998
A. De Theis - Etimologia dei nomi delle piante -Ed. Prometeo -Tip. Parise - 2000
Conti F. et ali - Checklist of the Italian Vascular Flora - Palombi Editori - 2005
Index Plantarum Flora Italicae - Indice dei nomi delle specie botaniche presenti in Italia
Scheda realizzata da Antonino Messina
