Hornungia alpina (L.) O.Appel subsp. brevicaulis (Spreng.) O.Appel
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I messaggi di questo forum costituiscono una preziosa documentazione della presenza allo stato spontaneo della flora italiana ordinata in base alla data del rinvenimento, sequenza che verrebbe alterata da qualsiasi intervento successivo, ammissibile SOLO in caso di errori nella determinazione. Per segnalare errori inviate un messaggio nel forum "Correzioni e modifiche ad Archivio floristico" ricopiando il Topic_id che trovate in cima a ogni topic dell'Archivio
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Hornungia alpina (L.) O.Appel subsp. brevicaulis (Spreng.) O.Appel
Brassicaceae: Iberidella minima
Valle di Pedruna (SO), 2550 m, lug 2017
Foto di Luca Carloni
Mi pare non vi siano dubbi che si tratta della pianta dai mille nomi... dell’ultimo, Hornungia alpina, usato da A.P., non c’è ancora traccia nei miei testi di consultazione (i più aggiornati danno Pritzelago alpina, seguendo Aeschimann, presumo). Mi pare anche che non debbano esservi dubbi che si debba arrivare alla subsp. brevicaulis, se si seguono sia le indicazioni di Pignatti (che addirittura mette in guardia, se non si controlla la forma dei petali, dalla facilità di confondere quelle che ritiene due specie distinte di Hutchinsia) sia quelle della chiave di determinazione di Flora helvetica, che danno importanza decisiva alla forma dei petali, ancor più che alle dimensioni. Non ho preso in considerazione la subsp. austroalpina perché Pignatti la riferisce alle Alpi Giulie e forse Carniche, Aeschimann la esclude dalla Valtellina (ma in verità la considera presente nelle confinanti province di Bolzano, Trento e Brescia) e Flora helvetica la ignora. Nella zona domina lo Gneiss, anche se in cresta mi pare si veda non troppo lontano un affioramento calcareo, dal quale si è staccata anche una frana.
Scusate la pedanteria del neofita... Le foto in Acta plantarum mi sembrano non farla troppo lunga con la forma dei petali (forse perché gli esperti vedono altre cose, tra l’altro gli stili che sporgono tanto o poco dalle siliquette o sanno appunto che su silice è del tutto improbabile trovare forme della subsp. nominale? e comunque sanno che neanche un cieco confonderebbe questi taxa?). Le foto si riferiscono a tre piante (o raggruppamenti), tutte nella stessa località. Le prime due, fotografate il 23.7, erano a pochissimi metri di distanza e la terza, fotografata il 27.7, era probabilmente anch’essa molto vicina alle precedenti, che però non ho rivisto.
P.S. A proposito delle foto, la prima volta avevo del tutto ignorato l’importanza dei petali, esaminando con una certa ansia gli scatti avevo poi trovato dettagli chiari, la seconda volta ho addirittura sezionato uno dei piccolissimi fiori e ho misurato tutto, perdendo anche parecchio tempo, più nevroticamente pignolo di così non riesco...
Dopo tutto questo sproloquio spero di non essere smentito, cosa possibile (e forse in fondo gradita), se si giudicasse dalla lunghezza dei fusti che, soprattutto nel secondo esemplare, mi pare più che appena superante quella delle foglie, ma c'è anche un effetto prospettiva.
Primo esemplare
Valle di Pedruna (SO), 2550 m, lug 2017
Foto di Luca Carloni
Mi pare non vi siano dubbi che si tratta della pianta dai mille nomi... dell’ultimo, Hornungia alpina, usato da A.P., non c’è ancora traccia nei miei testi di consultazione (i più aggiornati danno Pritzelago alpina, seguendo Aeschimann, presumo). Mi pare anche che non debbano esservi dubbi che si debba arrivare alla subsp. brevicaulis, se si seguono sia le indicazioni di Pignatti (che addirittura mette in guardia, se non si controlla la forma dei petali, dalla facilità di confondere quelle che ritiene due specie distinte di Hutchinsia) sia quelle della chiave di determinazione di Flora helvetica, che danno importanza decisiva alla forma dei petali, ancor più che alle dimensioni. Non ho preso in considerazione la subsp. austroalpina perché Pignatti la riferisce alle Alpi Giulie e forse Carniche, Aeschimann la esclude dalla Valtellina (ma in verità la considera presente nelle confinanti province di Bolzano, Trento e Brescia) e Flora helvetica la ignora. Nella zona domina lo Gneiss, anche se in cresta mi pare si veda non troppo lontano un affioramento calcareo, dal quale si è staccata anche una frana.
Scusate la pedanteria del neofita... Le foto in Acta plantarum mi sembrano non farla troppo lunga con la forma dei petali (forse perché gli esperti vedono altre cose, tra l’altro gli stili che sporgono tanto o poco dalle siliquette o sanno appunto che su silice è del tutto improbabile trovare forme della subsp. nominale? e comunque sanno che neanche un cieco confonderebbe questi taxa?). Le foto si riferiscono a tre piante (o raggruppamenti), tutte nella stessa località. Le prime due, fotografate il 23.7, erano a pochissimi metri di distanza e la terza, fotografata il 27.7, era probabilmente anch’essa molto vicina alle precedenti, che però non ho rivisto.
P.S. A proposito delle foto, la prima volta avevo del tutto ignorato l’importanza dei petali, esaminando con una certa ansia gli scatti avevo poi trovato dettagli chiari, la seconda volta ho addirittura sezionato uno dei piccolissimi fiori e ho misurato tutto, perdendo anche parecchio tempo, più nevroticamente pignolo di così non riesco...
Dopo tutto questo sproloquio spero di non essere smentito, cosa possibile (e forse in fondo gradita), se si giudicasse dalla lunghezza dei fusti che, soprattutto nel secondo esemplare, mi pare più che appena superante quella delle foglie, ma c'è anche un effetto prospettiva.
Primo esemplare
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Re: Hornungia alpina subsp. brevicaulis (Spreng.) O. Appel
Dettaglio della siliquetta (se di lei si tratta).
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Re: Hornungia alpina subsp. brevicaulis (Spreng.) O. Appel
Secondo esemplare e dettagli. I fusti sembrerebbero un po' lunghetti, non mi sono fermato a esaminarla perché era piuttosto tardi e volevo tornare risparmiando (per così dire...) le pile della lampada frontale. Comunque sempre piccolina era.
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Re: Hornungia alpina subsp. brevicaulis (Spreng.) O. Appel
Terzo esemplare. (Sullo sfondo la piramide della Cima Viola, che ha quasi completamente perso la sua gobba di ghiaccio. )
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Re: Hornungia alpina subsp. brevicaulis (Spreng.) O. Appel
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Re: Hornungia alpina subsp. brevicaulis (Spreng.) O. Appel
Provo a risponderti, anche se solo per gioco, perchè mi sto misurando anch'io con questo tipo di grattacapo: aspetta pareri di altri, più esperti, per una determinazione sicura. Per me, comunque, si tratta di H. alpina subsp. alpina (portamento, petali obovati, siliquetta appuntita).
Un saluto.
Fernando P.
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Re: Hornungia alpina subsp. brevicaulis (Spreng.) O. Appel
Se trovata su substrato acido (come presumo) OK per H. a. ssp. brevicaulis.
franco
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La teoria del tutto, ovvero perché l'universo esiste: se trovassimo la risposta decreteremmo il definitivo trionfo della ragione umana poiché allora conosceremmo il pensiero stesso di Dio.
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Re: Hornungia alpina subsp. brevicaulis (Spreng.) O. Appel
Grazie a entrambi! Il substrato è gneiss, (micascisti, gneiss occhiadini e granitoidi...), con affioramenti calcarei qua e là, il più importante dei quali è il Monte Sassalbo, pochissimo distante lungo e oltre la cresta di confine con la Svizzera, nella valle di Poschiavo. Dunque è (o dovrebbe essere...) acido. Mi procurerò lo strumento per misurare il PH.
P.S. In quanto a competenze scientifiche mi pare di essere Totò...
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Re: Hornungia alpina subsp. brevicaulis (Spreng.) O. Appel
Toglierei il ? , su terreno siliceo cresce solo questa entità.
franco
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