Salix caprea L.

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Merli Marco
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Salix caprea L.

Messaggio da Merli Marco »

Salix caprea L.
Salicaceae: Salicone
Comano Terme (TN), 420 m, nov 2014
Foto di Marco Merli

Ramoscello
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Merli Marco
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Re: Salix caprea L.

Messaggio da Merli Marco »

Pagina inferiore e superiore della foglia
La pianta qui in questione rappresenta un individuo "anomalo" di Salix caprea, infatti le foglie sono piccole, presentano pelosità molto ridotta
rispetto alla media, i ramoscelli sono di un rosso notevole e poco pelosi, anche le stipole sono ben evidenti.
le foglie stesse presentano apice generalmente curvo di lato, anche la dentellatura delle foglie non è "normale" infatti si notano che i denti
sono perpendicolari al margine, e questo è revoluto tra i denti stessi

Questi caratteri porterebbero sicuramente a Salix aurita L.

ma.......
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Merli Marco
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Re: Salix caprea L.

Messaggio da Merli Marco »

Rametto di 2 anni senza salienze
Quest' ultima foto, da ragione a Salix caprea, infatti quest' ultima specie non presenta mai salienze subcorticali ben evidenti
(raramente sono presenti deboli salienze)
mentre Salix aurita presenta sempre rami con salienze subcorticali estremamente vistose

L' anomalia di questa pianta di Salix caprea sta nel habitat di crescita, infatti la pianta vegeta in terreno fortemente intriso d' acqua.
In queste circostanze Salix caprea modifica incredibilmente il suo habitus fogliare, anche il portamento della pianta stessa risulta notevolmente ridotto

Tutti questi "cambiamenti", sono stati interpretati in passato (ma anche recentemente) come un' abbondanza di Salix autita per la nostra
nazione, ma in realtà come ben documentato quest' ultima specie è presente sul territorio Italiano con soli 3 esemplari (fino ad ora accertati)

Marco :bye:
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Riva Giovanni
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Re: Salix caprea L.

Messaggio da Riva Giovanni »

La soggettività sulle segnalazioni di Salix aurita riguarda non solo l'Italia ma anche la Svizzera, soprattutto la parte sud, laddove quelle risultanti da osservazioni degli anni '70 - 80 (anche di valenti botanofili e botanici locali) sono ancora rintracciabili in pregevoli pubblicazioni (es. Flora del Monte Generoso) che descrivono anche bene le ubicazioni.
Per un intero giorno (7 ore e mezza di cammino), ho cercato a Cragno e a Treciò (è segnalato pure a San Salvatore), seguendo bene le indicazioni ("prati umidi con Alnus viridis oltre gli 800 metri) ma ho trovato solamente Salix appendiculata (individui rattrappiti e con microfillia si potrebbero anche confondere, ma solitamente la foglia è ben diversa e più grande), qualche Caprea e Cinerea ed altre piante ibridate.
Superfluo dire che sempre ho controllato le salienze, anche nelle mie escursioni in appennino reggiano e lì ho trovato gli individui più dubbi, con apice storto e foglia piccola, ma era quasi sempre Salix apennina.
Due anni fa un mio amico botanofilo mi ha regalato una piantina in vaso, determinata Salix aurita, ed è quella che ho piantato al Giardino botanico; si tratta però di Salix multinervis, l'ibrido con il Cinerea; lì le salienze sono numerosissime, alcune di 2 cm, le più numerose di circa 3 ed altre di 4 centimetri, che "cantano" che tra i genitori c'è senz'altro il Cinerea (le foglie sembrano proprio quelle dell'Aurita e i rametti sono rossastri e manca assolutamente il colore cenerino, unica differenza le stipole troppo piccole).
Ho deciso di tenermi il Multinervis al giardino perché è meno delicato (non ha sempre bisogno di apporto idrico) e l'ho messo in una zona ombreggiata ed esposta a nord e sta venendo bene.
Sono del parere che le segnalazioni errate vadano comunque capite e rispettate perché siamo in un campo dove la difficoltà è veramente grossa e si sposa con la possibilità di ibridi e quant'altro.
La "prova del nove" l'ho fatta con una segnalazione, sempre di quel libro, riguardante il Salix repens (foce della Magliasina) che con pazienza certosina ho trovato in una ristretta zona dominata dal Purpurea e dall'Alba: si trattava di 3 soli esemplari di cui uno storto, brutto e policormico, di 10 cm.
Ho preso il moncone più brutto, rispettando religiosamente che i 3 rimanessero 3 e ho cercato di coltivarlo ma non c'è stato nulla da fare; però la segnalazione era giusta com'era giusto cercare di riprodurlo vista la sua rarità.
In più si deve dire che sia in Italia che in Svizzera, in molte valli l'acqua è ...sparita e i ruscelli vengono intubati; vengono quindi a sparire, come a Cragno, molti habitat ideali, che invece in altre parti (Treciò) ci sono ancora.
Un cordiale saluto.
Riva Gianni - Uboldo (VA)
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Merli Marco
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Re: Salix caprea L.

Messaggio da Merli Marco »

Senza dubbio le errate interpretazioni di Salix aurita per l' Italia e la parte bassa della Svizzera del passato vanno rispettate, ma io sono fermamente convinto che Salix aurita in Italia è specie rarissima e trovare altre piante oltre a quelle conosciute è impresa ardua
ho girato in lungo e in largo 5 siti (palmo a palmo) in BZ dove c' erano segnalazione fatte da botanici affidabili,
ma dopo ben 11 escursione nei vari siti sono sicuro che Salix aurita è stato decisamente confuso con forme "limite" di Salix caprea
Salix appendiculata e Salix cinerea.

Salix aurita per l' Italia vegeta in zone di torbiera intrise d' acqua a volte quasi sommerse, queste sono località molto gelide in Inverno
con forte ristagno d' aria fredda con temperature veramente basse (fino a -30)

Per quel che riguarda l' ibridazione del genere Salix tutto va decisamente ridimensionato, nel 90-95% dei casi è solamente variabilità
all' interno della specie
stando in argomento, proprio quest' anno ho studiato la variabilità di molte specie di Salix (TN-BZ) dalle mie conclusioni posso dire
che non è abbastanza vedere qualcosa di "anomalo" e dire che è un ibrido, una pianta sospetta va studiata e ristudiata più volte
quante piante che a prima vista dicevo ibrido e poi con attenzione studiando la variabilità delle altre presenti in zona
concludevo con solo variabilità all' interno della specie, questa variabilità secondo il mio parere è dovuta a fattori ambientali o da stress ecc...

La vera differenza per il gruppo di Salix caprea (che rientra anche Salix aurita) e il gruppo di Salix myrsinifolia (che rientra Salix apennina)
sta nella pagina superiore della foglia, fortemente reticolata rugosa causa nervature infossate nel gruppo di Salix caprea
e quasi liscia (causa le nervature poco infossate sopra) per il gruppo di Salix myrsinifolia
anche la pagina inferiore delle foglie nel gruppo di Salix caprea presenta una pelosità più o meno accentuata, generalmente scarsa o
glabra si presenta invece la pelosità della pagina inferiore nel gruppo di Salix myrsinifolia

Verosimilmente le piante dell' Appennino reggiano sono da attribuire a Salix apennina

Salix caprea è indubbiamente il Salix che si adatta a qualsiasi terreno, infatti lo si può trovare ai bordi di campagna, ai margine dei boschi
nelle radure alpine, nelle torbiere resiste perfino su pendii estremamente magri e siccitosi
anche in montagna raggiunge quote notevoli
il suo record è posto a ben 2593 m, (gruppo del Cevedale)

Marco :bye:
Riva Giovanni
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Re: Salix caprea L.

Messaggio da Riva Giovanni »

Sono d'accordo al 100% Marco, almeno per quel che mi è capitato di vedere ed osservare in questi anni.
Le mie numerose scarpinate non sono comunque state inutili ed anzi ne serbo il ricordo che in bellezza supera di gran lunga la delusione di non aver trovato Salix aurita.
Le salienze sono delle protuberanze rilevabili allo scortecciamento (pelatura completa) di un rametto di salice (solitamente di 2-4 anni) che in alcune specie, come il Caprea mancano del tutto, in altre come in Cinerea o Aurita, sono numerose e di particolare lunghezza.
Non so Marco se ho detto bene, correggi se sbaglio.
Gianni.
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