Deschampsia cespitosa (L.) P.Beauv. subsp. parviflora (Thuill.) Dumort. - +PIE
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- Bott
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Deschampsia cespitosa (L.) P.Beauv. subsp. parviflora (Thuill.) Dumort. - +PIE
Poaceae: Migliarino a fiore piccolo
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Re: Deschampsia cespitosa subsp. parviflora (Thuill.) Dumort. - +PIE
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Re: Deschampsia cespitosa subsp. parviflora (Thuill.) Dumort. - +PIE
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Re: Deschampsia cespitosa subsp. parviflora (Thuill.) Dumort. - +PIE
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Re: Deschampsia cespitosa subsp. parviflora (Thuill.) Dumort. - +PIE
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Re: Deschampsia cespitosa subsp. parviflora (Thuill.) Dumort. - +PIE
Gira e rigira torno sempre a Deschampsia caespitosa.
Hai misurato la lunghezza delle spighette?
Da ignorante quale sono con questo genere per me potrebbe essere la subsp. (o var.) parviflora.
Hai misurato la lunghezza delle spighette?
Da ignorante quale sono con questo genere per me potrebbe essere la subsp. (o var.) parviflora.
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Re: Deschampsia cespitosa subsp. parviflora (Thuill.) Dumort. - +PIE
Non ho la foto con la misura ma erano circa 4-6 mm.Valerio Lazzeri ha scritto:Gira e rigira torno sempre a Deschampsia caespitosa.
Hai misurato la lunghezza delle spighette?
Avevo qualche dubbio su Avenella flexuosa (L.) Drejer, solo dalla somiglianza in base alle foto della galleria.
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Re: Deschampsia cespitosa subsp. parviflora (Thuill.) Dumort. - +PIE
La foglia è proprio la sua; inconfondibile.
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- Enrico Banfi
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Re: Deschampsia cespitosa subsp. parviflora (Thuill.) Dumort. - +PIE
O uomini di poca fede! Infatti non è D. cespitosa, ma Deschampsia parviflora (Thuill.) P. Beauv. (= D. cespitosa (L.) P. Beauv. subsp. parviflora (Thuill.) Dumort.). Si tratta di un'entità diffusa sui terrazzi fluvioglaciali mindeliani e rissiani più o meno lisciviati e ferrettizzati dell'alta pianura padana occidentale (Piemonte e Lombardia). Le differenze morfologiche sono evidenti: pianta alta con lamine strette e pannocchia ampia, effusa, a spighette più piccole. Vi riporto stralcio di chiave e testo da me allestito per la nuova Flora di Pignatti, avvertendo che D. parviflora è trattata a rango subspecifico come le altre variazioni della specie, ma di fatto (morfologia, corologia, ecologia) dovrà essere meglio ripresa a rango specifico.
Enrico
1. D. cespitosa (L.) P. Beauv. - M. maggiore - 0270001 - H caesp - Erba perenne, (3)5-8(15) dm., formante ce¬spugli densi con numerosi culmi eretti, robusti, lisci ed innovazioni con fg. ab¬bondanti; lamine lunghe fino a 6 dm e larghe fino a 5 mm, ruvide, verde scuro, visibilm. costate; guaine striate; ligula lunga fino a 8 mm; pannocchia multiflora con rami in semiverticilli, gli inf. riuniti a 4-10; sp.tte lunghe 2-8 mm, generalm. 2flore, lucide, spesso screziate di bronzo e violaceo, talora pseudovivipare (con germogli vegetativi al posto degli ovari); sp.tte 2(3)flore; glume 2-4 mm, carenate, acute; lemma 2.5-3 mm, con resta basale di 2 mm, non o appena ritorta, apice del lemma troncato con brevi dentelli, quello med. non più lungo dei lat.- Pianta. Fg. lunghe fino a 1-6 dm, ruvide; ligula 4-8 mm. ed anche taglienti se toccate strisciando dal basso verso l’alto; fg. cauline glabre, con lamina piana larga 2-5 mm,
Ambienti aperti: prati umidi, paludi, sponde. - Alpi: C; Pad., Lig., App. Sett. ed It. Centr.* fino all’Abr., Basil., Cal. e Sic. Sett.: R. (0 - 2600 m). - Fi. VI-VIII - Subco¬smop. temp. - Bibl.: Kawano S., Canad. J. Bot. 41: 719-742(1963); Chiapella J., Bot. J. Linn. Soc. 134 (4): 495-512 (2000); Chiapella J. & Probatova N. S., Bot. J. Linn. Soc. 142 (2): 213-228 (2003).
Variab.: specie assai nota per una diversità tanto consistente quanto sfuggente; viene interpretata come un complesso di entità riconosciute, secondo i diversi pareri degli studiosi, a rango specifico, subspecifico o varietale. I contrassegni morfologici di ciascuna unità, riconoscibili su una popolazione, si perdono sfumando nella popolazione contigua e non consentono di delineare con sicurezza un modello sistematico-tassonomico della variabilità nel suo complesso. Si tratta di caratteri quantitativi (dimensionali), cui possono fare riscontro elementi quali il colore delle spighette e la pseudoviviparia. Anche il numero cromosomico è di scarso aiuto, mettendo unicamente in evidenza il coesistere di assetti diploidi e tetraploidi su base 13 e 14. Sono queste le condizioni, secondo Chiapella (cit.) e Chiapella & Probatova (cit.), per scegliere, in attesa di adeguate ricerche genetico-molecolari, di mantenere la specie nella sua unità riconoscendo l’esistenza di sottospecie, verosimilmente fra loro collegate da gene flow.
1 Pann. con sp.tte lunghe 2-5 mm, tutte funzionali e fertili; ligula 4-8 mm; pannocchia con rami scabri
2 Sp.tte 4-5 mm con 2 fi., spesso screziate di bronzo e violaceo; pannocchia relativam. densa; lamine larghe fino a 5 mm, verde scuro; ambienti aperti
3 Ligula 6-8 mm; pannocchia ampia; fg. piane (a) subsp. cespitosa
3 Ligula 4-5 mm; pannocchia contratta; fg. spesso convolute (passaggio a d) (b) subsp. gaudinii
2 Sp.tte 2-3 mm, in prevalenza uniflore, sempre paglierine; pannocchia molto lassa e ampia, con rami lungam. nudi; lamine larghe fino a 3 mm, verde chiaro; boschi di brughiera su suolo umido (c) subsp. parviflora
1 Pann. con sp.tte lunghe 5-8 mm, tutte o in parte pseudovivipare; ligula 3-4.5(6) mm; pannocchia con rami generalm. lisci (d) subsp. rhenana
2n = subsp. (a): 26 (in generale); subsp. (b): 52, 56; subsp. (c): ignoto; subsp. (d): 56 - le cariossidi, piccole e leggere, sono facilm. trasportate dalla formica Myrmica ruginodis che fornisce un’efficiente disseminazione, cfr. Delatte É. & Chabrerie O., Comptes Rendus Biologie 331: 309-320 (2008).
(a) subsp. cespitosa – Culmi alti fino a 80 cm; fg. piane; ligula 6-8 mm; pannocchia ampia; antere 1.3-1.6 mm. - La stirpe più diffusa, in tutto l’areale, dalla pianura all’alta montagna. - Ambienti umidi, su suolo torboso, profondo e ben aerato, a bassa fertilità, neutro-basico: dall'alta pianura alla fascia montana, subalpina e alpina. Importante punto focale di biodiversità (briofite, insetti, microrganismi) e relazioni ecosistemiche. Indicatore di falda freatica superficiale. Specie guida dei Molinietalia, anche nelle torbiere basse (Caricetalia davallianae) e nei boschi ripariali (Salicetalia purpureae, Alnetalia glutinosae).
(b) subsp. gaudinii K. Richter (= var. alpina Gaudin, non L.) – Fg. spesso convolute (passaggio a 3); ligula 4-5 mm; pannocchia contratta; antere 1.5-2 mm. – Alpi: R. - attorno alle sorgenti con acqua fredda e limpida, povera di calcare, che si frange in cascatelle (elevata umidità atmosferica); nella fascia subalpina e alpina. Substrato coperto da cuscinetti di muschi (Cratoneuron). Entità caratteristica del Cardamino-Montion (Montio-Cardaminetea).
(c) subsp. parviflora (Thuill.) Dumort. (= D. parviflora [Thuill.] P. Beauv.) – Simile a (a) ma alta e slanciata (fino a 150 cm), con culmi allungati; fg. con lamine molto allungate e strette (fino a 3 mm), verde chiaro; pannocchia molto ampia e lassa a rami capillari, lungam. nudi e inclinati; sp.tte piccole 2-3 mm, in prevalenza uniflore, paglierine; antere 1-1.2 mm. - Formaz. a farnia, rovere e pino silvestre e relativi stadi di degrado con Robinia, su base di argilla e loess (boschi di brughiera). - Lomb., presso Senago, Limbiate e Lentate (Parco delle Groane, prov. di Milano e Como); probabilm. più diffusa in Italia, ma passata inosserv. per confus. con (a): R. (50 - 250 m) – Fi. V-VII – SW-Europ. (Subatl.).
(d) subsp. rhenana (Gremli) Kerguélen (= D. littoralis [Gaudin] Reuter) - Simile a (a), ma fg. sottili, con ligula breve (3-4 mm); pannocchia contratta, con rami generalm. lisci; sp.tte maggiori lunghe 5-8 mm, verde-chiaro, pseudovivipare; glume maggiori, spesso lunghe fino a 5-6 mm; reste brevem. sporgenti oltre le glume. - Sponde periodicam. inondate. - Alpi: RR. (300 - 1600 m). – Fi. V-VI - W-Eu¬rop.
Osserv.: malinterpretata e per lo più confusa con (a), rientra in un gruppo a distribuzione anfiatlantica (Europa-Canada) rappresentato in Europa da stirpi locali. Sulle Alpi è stata riconosciuta con certezza ben poche volte (Chiapella, cit.), per es. in Austria (Vorarlberg, Bodensee), Germania (Baden, Bayern), Svizzera (Ginevra, Graubünden) e per il nostro terr. si ha una sola segnalazione attendibile in Carnia, al Lago di Cavazzo. In ogni caso, la presenza di sp.tte pseudovivipare è una costante che rende sicura la determinazione del taxon.
Enrico
1. D. cespitosa (L.) P. Beauv. - M. maggiore - 0270001 - H caesp - Erba perenne, (3)5-8(15) dm., formante ce¬spugli densi con numerosi culmi eretti, robusti, lisci ed innovazioni con fg. ab¬bondanti; lamine lunghe fino a 6 dm e larghe fino a 5 mm, ruvide, verde scuro, visibilm. costate; guaine striate; ligula lunga fino a 8 mm; pannocchia multiflora con rami in semiverticilli, gli inf. riuniti a 4-10; sp.tte lunghe 2-8 mm, generalm. 2flore, lucide, spesso screziate di bronzo e violaceo, talora pseudovivipare (con germogli vegetativi al posto degli ovari); sp.tte 2(3)flore; glume 2-4 mm, carenate, acute; lemma 2.5-3 mm, con resta basale di 2 mm, non o appena ritorta, apice del lemma troncato con brevi dentelli, quello med. non più lungo dei lat.- Pianta. Fg. lunghe fino a 1-6 dm, ruvide; ligula 4-8 mm. ed anche taglienti se toccate strisciando dal basso verso l’alto; fg. cauline glabre, con lamina piana larga 2-5 mm,
Ambienti aperti: prati umidi, paludi, sponde. - Alpi: C; Pad., Lig., App. Sett. ed It. Centr.* fino all’Abr., Basil., Cal. e Sic. Sett.: R. (0 - 2600 m). - Fi. VI-VIII - Subco¬smop. temp. - Bibl.: Kawano S., Canad. J. Bot. 41: 719-742(1963); Chiapella J., Bot. J. Linn. Soc. 134 (4): 495-512 (2000); Chiapella J. & Probatova N. S., Bot. J. Linn. Soc. 142 (2): 213-228 (2003).
Variab.: specie assai nota per una diversità tanto consistente quanto sfuggente; viene interpretata come un complesso di entità riconosciute, secondo i diversi pareri degli studiosi, a rango specifico, subspecifico o varietale. I contrassegni morfologici di ciascuna unità, riconoscibili su una popolazione, si perdono sfumando nella popolazione contigua e non consentono di delineare con sicurezza un modello sistematico-tassonomico della variabilità nel suo complesso. Si tratta di caratteri quantitativi (dimensionali), cui possono fare riscontro elementi quali il colore delle spighette e la pseudoviviparia. Anche il numero cromosomico è di scarso aiuto, mettendo unicamente in evidenza il coesistere di assetti diploidi e tetraploidi su base 13 e 14. Sono queste le condizioni, secondo Chiapella (cit.) e Chiapella & Probatova (cit.), per scegliere, in attesa di adeguate ricerche genetico-molecolari, di mantenere la specie nella sua unità riconoscendo l’esistenza di sottospecie, verosimilmente fra loro collegate da gene flow.
1 Pann. con sp.tte lunghe 2-5 mm, tutte funzionali e fertili; ligula 4-8 mm; pannocchia con rami scabri
2 Sp.tte 4-5 mm con 2 fi., spesso screziate di bronzo e violaceo; pannocchia relativam. densa; lamine larghe fino a 5 mm, verde scuro; ambienti aperti
3 Ligula 6-8 mm; pannocchia ampia; fg. piane (a) subsp. cespitosa
3 Ligula 4-5 mm; pannocchia contratta; fg. spesso convolute (passaggio a d) (b) subsp. gaudinii
2 Sp.tte 2-3 mm, in prevalenza uniflore, sempre paglierine; pannocchia molto lassa e ampia, con rami lungam. nudi; lamine larghe fino a 3 mm, verde chiaro; boschi di brughiera su suolo umido (c) subsp. parviflora
1 Pann. con sp.tte lunghe 5-8 mm, tutte o in parte pseudovivipare; ligula 3-4.5(6) mm; pannocchia con rami generalm. lisci (d) subsp. rhenana
2n = subsp. (a): 26 (in generale); subsp. (b): 52, 56; subsp. (c): ignoto; subsp. (d): 56 - le cariossidi, piccole e leggere, sono facilm. trasportate dalla formica Myrmica ruginodis che fornisce un’efficiente disseminazione, cfr. Delatte É. & Chabrerie O., Comptes Rendus Biologie 331: 309-320 (2008).
(a) subsp. cespitosa – Culmi alti fino a 80 cm; fg. piane; ligula 6-8 mm; pannocchia ampia; antere 1.3-1.6 mm. - La stirpe più diffusa, in tutto l’areale, dalla pianura all’alta montagna. - Ambienti umidi, su suolo torboso, profondo e ben aerato, a bassa fertilità, neutro-basico: dall'alta pianura alla fascia montana, subalpina e alpina. Importante punto focale di biodiversità (briofite, insetti, microrganismi) e relazioni ecosistemiche. Indicatore di falda freatica superficiale. Specie guida dei Molinietalia, anche nelle torbiere basse (Caricetalia davallianae) e nei boschi ripariali (Salicetalia purpureae, Alnetalia glutinosae).
(b) subsp. gaudinii K. Richter (= var. alpina Gaudin, non L.) – Fg. spesso convolute (passaggio a 3); ligula 4-5 mm; pannocchia contratta; antere 1.5-2 mm. – Alpi: R. - attorno alle sorgenti con acqua fredda e limpida, povera di calcare, che si frange in cascatelle (elevata umidità atmosferica); nella fascia subalpina e alpina. Substrato coperto da cuscinetti di muschi (Cratoneuron). Entità caratteristica del Cardamino-Montion (Montio-Cardaminetea).
(c) subsp. parviflora (Thuill.) Dumort. (= D. parviflora [Thuill.] P. Beauv.) – Simile a (a) ma alta e slanciata (fino a 150 cm), con culmi allungati; fg. con lamine molto allungate e strette (fino a 3 mm), verde chiaro; pannocchia molto ampia e lassa a rami capillari, lungam. nudi e inclinati; sp.tte piccole 2-3 mm, in prevalenza uniflore, paglierine; antere 1-1.2 mm. - Formaz. a farnia, rovere e pino silvestre e relativi stadi di degrado con Robinia, su base di argilla e loess (boschi di brughiera). - Lomb., presso Senago, Limbiate e Lentate (Parco delle Groane, prov. di Milano e Como); probabilm. più diffusa in Italia, ma passata inosserv. per confus. con (a): R. (50 - 250 m) – Fi. V-VII – SW-Europ. (Subatl.).
(d) subsp. rhenana (Gremli) Kerguélen (= D. littoralis [Gaudin] Reuter) - Simile a (a), ma fg. sottili, con ligula breve (3-4 mm); pannocchia contratta, con rami generalm. lisci; sp.tte maggiori lunghe 5-8 mm, verde-chiaro, pseudovivipare; glume maggiori, spesso lunghe fino a 5-6 mm; reste brevem. sporgenti oltre le glume. - Sponde periodicam. inondate. - Alpi: RR. (300 - 1600 m). – Fi. V-VI - W-Eu¬rop.
Osserv.: malinterpretata e per lo più confusa con (a), rientra in un gruppo a distribuzione anfiatlantica (Europa-Canada) rappresentato in Europa da stirpi locali. Sulle Alpi è stata riconosciuta con certezza ben poche volte (Chiapella, cit.), per es. in Austria (Vorarlberg, Bodensee), Germania (Baden, Bayern), Svizzera (Ginevra, Graubünden) e per il nostro terr. si ha una sola segnalazione attendibile in Carnia, al Lago di Cavazzo. In ogni caso, la presenza di sp.tte pseudovivipare è una costante che rende sicura la determinazione del taxon.
Σκιᾶϛ ὄναρ ἄνθροπος (Pindaro, Pitiche VIII)
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Re: Deschampsia cespitosa subsp. parviflora (Thuill.) Dumort. - +PIE
boschi di brughiera su suolo umido, esattamente il luogo in cui è stata fotografata.
Coloriamo di azzurro il Piemonte?
Coloriamo di azzurro il Piemonte?
Le mie foto sono sempre disponibili, unica condizione citare il forum Acta Plantarum.
- Franco Giordana
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Re: Deschampsia cespitosa subsp. parviflora (Thuill.) Dumort. - +PIE
Dopo tanto tempo ora il Piemonte è azzurro
- Enrico Banfi
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Re: Deschampsia cespitosa subsp. parviflora (Thuill.) Dumort. - +PIE
Già, allora a questo punto urge notula di segnalazione da mandare a Italian Botanist oppure anche ad altra sede, tenendo presente che in questo secondo caso si chiede poi cortesemente agli autori di inviare il pdf della notula pubblicata a Fabrizio Bartolucci (fabrizio.bartolucci@gmail.com) in qualità di editor referente per l'aggiornamento della checklist delle autoctone della flora italiana; tale aggiornamento verrà contemporaneamente riportato sul sito del Portale della Flora d'Italia curato da Stefano Martellos e Pier Luigi Nimis. Intanto i potenziali autore o autori si facciano avanti!
Σκιᾶϛ ὄναρ ἄνθροπος (Pindaro, Pitiche VIII)