Arctotheca calendula (L.) Levyns

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Michele Aleo
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Arctotheca calendula (L.) Levyns

Messaggio da Michele Aleo »

Arctotheca calendula (L.) Levyns
Asteraceae: Arcoteca
Orto Botanico - Palermo (PA), mag 2016
Foto di Michele Aleo
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Michele Aleo
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Arctotheca calendula (L.) Levyns

Messaggio da Michele Aleo »

Arctotheca calendula (L.) Levyns
Asteraceae :Arcoteca
Orto Botanico PA, mag 2016
Foto di Michele Aleo
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Merli Marco
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Re: Arctotheca calendula (L.) Levyns (Asteraceae)*

Messaggio da Merli Marco »

Arctotheca calendula
Trovata anche in Trentino (casuale) a Riva del Garda determinata da Gabriele Galasso e da Enrico Banfi, campione in MSNM

Marco
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Enrico Banfi
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Re: Arctotheca calendula (L.) Levyns (Asteraceae)*

Messaggio da Enrico Banfi »

Alison McKenzie Mahony in FNA non fa alcuna distinzione tra le due presunte entità tassonomiche e attribuisce a una sola specie, Arctotheca calendula, tanto l'habitus perenne stolonifero, quanto quello annuale non stolonifero. Il carattere riguardante la colorazione scura o chiara dei boccioli centrali del disco sembrerebbe del tutto opzionale per singoli popolamenti, come capita da noi in Calendula spp. del gruppo arvensis, mentre la sterilità appare correlata alla riproduzione vegetativa via stoloni come carattere selezionato durante la domesticazione del selvatico. Quest'ultimo, infatti, sarebbe una pianta prevalentemente (ma non esclusivamente!) annuale e fertile con riproduzione via seme, quella appunto che noi identifichiamo come Arctotheca prostrata. Se la discendenza di A. calendula da A. prostrata è corretta (cosa molto verosimile considerando anche la distribuzione e l'habitat di entrambe), allora la tassonomia giusta sarebbe quella di una specie con due sottospecie, cioè A. calendula subsp. calendula e A. calendula subsp. prostrata, ma al momento questa combinazione non esiste. :bye:
Σκιᾶϛ ὄναρ ἄνθροπος (Pindaro, Pitiche VIII)
Marco Grandis
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Re: Arctotheca calendula (L.) Levyns (Asteraceae)*

Messaggio da Marco Grandis »

Grazie Enrico, questo risolve la situazione. Tolgo il punto interrogativo (anche se non l'avevo messo io), e probabilmente qualcuno riporterà in Archivio.
Auguroni, Marco

[PS Scusami, i miei dubbi rimangono, ma riguardano solo me. Sono basati sui testi di Manning in proposito e sugli articoli che avevo citato; e anche sul SANBI (South African National Biodiversity Institute), che riconosce due specie anche se ne descrive solo una, e molto approssimativamente. (Della 'Plant List' non parlo neppure :D.)
D'altra parte credo di aver trovato altre imprecisioni di Manning relative alle Asteraceae; e quegli articoli, molto precisi, sono basati su popolazioni di Arctotheca in Australia e in Messico, dove forse sono arrivate delle progenie parziali. E poi, stabilire a che punto separare specie e sottospecie è abbastanza arbitario, come tante altre cose... :wall: M ]
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Enrico Banfi
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Re: Arctotheca calendula (L.) Levyns (Asteraceae)*

Messaggio da Enrico Banfi »

Si Marco, il problema in testa a tutti è che non esiste una revisione moderna del genere Arctotheca, mentre esiste per il vicino genere Arctotis, per cui, specialmente nel nostro caso, limiti e circoscrizione delle specie sono arbitrari e nebbiosi, e per il momento non c'è che attenersi alle congetture più verosimili del caso. Uno spiraglio attraverso cui tentare di incominciare a capirne qualcosa, a mio avviso, è proprio il fatto che c'è di mezzo una domesticazione ab antiquo, cioè già ereditata dai primi coloni europei che misero piede in Sudafrica, peraltro documentata su base storica, a carico di A. calendula, proseguita fino a oggi con la produzione di cultivar da giardino e da vaso. Certo che quella portata in California, Messico, Australia e altrove è solo una frazione della diversità originale di A. calendula e se anche si accettasse il riconoscimento di specie separate in base alle presunte differenze morfologiche (colore fiori interni, margine pronunciato o meno dei fillari interni) e biostrategiche (perennità/annualità, stoloni/non stoloni, fertilità/sterilità), bisognerebbe poi rivedere tutto in base alla tassonomia di norma seguita (principi esposti da Harlan & de Wet) per le coppie selvatico/domestico, cioè due sottospecie di un'unica specie. A differenza delle altre 3+ specie di Arctotheca, l'affinità fra prostrata e calendula è senz'altro la più alta e solo il DNA potrà confermare la loro probabilissima relazione di "sister". Questo fatto forse non è mai stato preso in considerazione dai botanici sudafricani, i quali, per motivi secondo me "campanilistici" o di tradizione piuttosto che scientifici, insistono a tenere acriticamente le due specie separate. Speriamo che un bel momento loro stessi ci pensino a effettuare una revisione filogenetica di Arctotheca, in modo da aprire gli occhi anche a noi. :bye:
Σκιᾶϛ ὄναρ ἄνθροπος (Pindaro, Pitiche VIII)
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