Genista anxantica Ten. ?$

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franca molinaro
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Genista anxantica Ten. ?$

Messaggio da franca molinaro »

Genista ansatica così classificata nella "Flora napoletana" del Tenore
è una sottospecie di Genista tinctoria?
cresce a 500 m, nella Valle di Ansanto (AV) intorno a un lago di acqua solfurea su terreno acido
è un arbusto deciduo di 70 cm massimi
fiorisce in aprile
ha rami angolosi
foglie tutte sessili ellittiche
non ho ancora visto il baccello
Perdonatemi la poca competenza nell'usare il forum...grazie anticipatamente...franca

Fabaceae: Ginestra dei tintori
Valle di Ansanto (AV), 500 m, mag 2011
Foto di Franca Molinaro
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gianluca
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Re: Genista anxantica Ten. ?$

Messaggio da gianluca »

in realtà sembrerebbe semplicemente un sinonimo, o almeno così viene considerato dai nostri database di riferimento.
è inserita in IPFI e in Euro + med plantbase come Genista anxantica Ten.
:bye:
Scegliete l'Abruzzo per una vacanza
ASantangelo

Re: Genista anxantica Ten. ?$

Messaggio da ASantangelo »

Intervengo in questa discussione (anche se un po' in ritardo) come irpina e appassionata (e studiosa) di Giovanni Gussone e della flora campana.
Genista anxantica fu scoperta da Giovanni Gussone (1787-1866), allievo prediletto di Michele Tenore, nel corso di una delle prime esplorazioni botaniche effettuate durante tutto il suo periodo di attività di ricerca quando tornava a Villamaina (AV), suo paese natale. Il nome Genista anxantica individua una popolazione che cresce esclusivamente nella Valle d’Ansanto. Le sue caratteristiche morfologiche furono evidenziate da Gussone nei campioni conservati presso l’Erbario di Napoli e comunicate al maestro, che ritenne giusto istituire una nuova specie, la Genista anxantica Ten., pubblicata nel primo volume della sua bellissima “Flora napolitana”.
G. anxantica è stata ritenuta un esempio della forte variabilità che caratterizza Genista tinctoria L. (Fiori, 1923-1928), e successivamente considerata inclusa nella sottospecie tipica (Pignatti, 1982). Attualmente le sottospecie di G. tinctoria non sono ritenute valide.
I caratteri morfologici degli organi riproduttivi di questa popolazione sembrano rientrare effettivamente nella variabilità di G. tinctoria, mentre risultano molto particolari il portamento degli individui e lo spessore fogliare. Con l’aiuto della micromorfologia stiamo cercando di chiarire l’eventuale significato tassonomico dei caratteri di questa popolazione. Resta certamente l’importanza di questa stazione, dove la popolazione sopporta condizione ambientali estreme insieme ad altre poche specie altamente specializzate come Agrostis monteluccii.
Riva Giovanni
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Re: Genista anxantica Ten. ?$

Messaggio da Riva Giovanni »

Grazie per questo contributo che ritengo molto utile.
Le principali differenze che abbiamo riscontrato con la specie tipica di Genista tinctoria sono:
Angolo tra vessillo e carena di 120° (150 e oltre su G. tinctoria).
Fiori sui rami dell’anno precedente (in G. tinctoria su quelli dell'anno in corso).
Lunghezza apparente del fiore di circa 2 cm ma in realtà fino a 2,4 per via dell’angolo piuttosto ristretto tra vessillo e carena (da 1 cm a 2 in tinctoria).
Portamento sempre arbustivo (suffruticoso in G. T).
Tomentosità assente o quasi (sparsa in G.T.)
Rami prostrato-ascendenti e legnosi, inseriti a 45° sul fusto principale, irregolarmente angolosi (eretti e erbacei in G.T.)
Baccelli lunghi 25-35 mm larghi 4 mm (lunghi al massimo 25 mm in G.T.).
Prima di ringraziare e salutare, chiedo la cortesia di indicarci l'ente o il gruppo di lavoro che si sta interessando del significato tassonomico delle caratteristiche della popolazione di Genista anxantica della Mephite; le nostre associazioni non lucrative, non avendo altro scopo che la conservazione e la difesa della Natura, stanno raccogliendo dati per una riconsiderazione come specie e sarebbero ben contente di inviarle a chi prende a cuore la questione.
Riva Giovanni
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Re: Genista anxantica Ten. ?$

Messaggio da Riva Giovanni »

Devo purtroppo segnalare che, dopo un anno di tentativi, Genista anxantica è risultata incoltivabile. Si tratta di una specie troppo precaria nella germinazione dei semi (possibile solo nei mesi più caldi e con particolari e continue cure), nella rimpiolatura (che spesso fallisce) e nella stessa conservazione delle pochissime piantine ottenute, distrutte poi da mille avversità, nonostante le cure prodigate in modo molto attento e costante e non resistenti al periodo invernale, anche se conservate in ambiente protetto. Egualmente difficoltoso risulta far sviluppare le piantine (si dovrebbero usare, al momento "giusto", le tecniche relative alle piante da giardino roccioso, che sto appunto usando sull'unico striminzito esemplare giunto a questo stadio). Da quanto ho osservato, tutto ciò non regge il confronto con Genista tinctoria, la cui coltivazione risulta abbastanza facile, come ho potuto constatare in un esemplare completamente arbustivo fattomi avere dal vivaio Pro Natura, e la rusticità notevole. Sappiamo tutti che per la botanica e le varie Flore, Genista anxantica è praticamente "confinata" in G. Tinctoria e quindi non è specie né sottospecie; credo sia utile annotare che il suo comportamento in coltivazione sia così differente da quest'ultima da costituire problema nel problema; nella fattispecie G. Anx. si comporta come un'entità marcatamente termofila ma che esige anche una certa presenza d'acqua nel substrato, nonché quella di roccia prevalentemente calcarea ove affondare le sue radici e un microclima riparato dai venti freddi. Credo sia per questa ragione che l'unica stazione dove si trova è la Mefite, ed è bene che lì stia; la "verità ultima" sulla sua classificazione la potrà dire solo l'esame del DNA, anche se il suo comportamento biologico dà dei sospetti. Ogni altra ipotesi credo appartenga più alla metafisica che al gruppo delle "scienze esatte" ma di due cose sono sicuro: 1)L' eventuale protezione di questo "sospetto endemismo" sta in quella della sua unica (in tutti i sensi) stazione, anche perché non ha senso avere in un Giardino botanico una "sospetta specie" che per la scienza non esiste e che per essa con i mezzi attuali sia impossibile dimostrare il contrario. 2)Non potrò mettere a disposizione esemplari di piantine per le ragioni più sopra esposte: andrà di lusso se ne salverò una. Per quanto concerne questa esperienza in sé, credo di non avere mai avuto a che fare con una situazione così intricata e difficile che, seppure seguita con passione (così come quella di altre decine di specie rare e "difficili" coltivate con successo) non solo non ha dato risultati ma è perfino risultata fonte di contraddizioni e cantonate (ma sono in buona compagnia del Gussone e del Brocchi!) da consigliare di non insistere ulteriormente. Posso solo sperare che a livello locale e regionale sia almeno conservato l'ambiente naturale della Mefite; umanamente, altro non è oggi possibile.
franca molinaro
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Re: Genista anxantica Ten. ?$

Messaggio da franca molinaro »

La difficoltà di coltivazione interessa anche il trapianto che, sebbene con la massima accortezza e con esemplari giovanissimi, pochi centimetri, non funziona a differenza di tinctoria che non è nemmeno appassita. Comincio a pensare anche io che anxantica non ne vuol proprio sapere di acclimatarsi dove vive l'uomo
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