Sporobolus virginicus (L.) Kunth

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gianleonardo
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Sporobolus virginicus (L.) Kunth

Messaggio da gianleonardo »

Sporobolus virginicus Kunth
Poaceae: Sporobolo delle spiagge
Capalbio (GR), 2 m, set 2017
Foto di Gianleonardo Allasia

Litorale
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gianleonardo
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Re: Sporobolus virginicus (L.) Kunth

Messaggio da gianleonardo »

Sporobolus virginicus Kunth
Poaceae : sporobolo delle spiagge
Litorale di Capalbio (GR), 2 m, set 2017
Foto di Gianleonardo Allasia
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gianleonardo
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Re: Sporobolus virginicus (L.) Kunth

Messaggio da gianleonardo »

Sporobolus virginicus Kunth
Poaceae : sporobolo delle spiagge
Litorale di Capalbio (GR), 2 m, set 2017
Foto di Gianleonardo Allasia
Allegati
Sporobolus virginicus Kunth (d).JPG
Sporobolus virginicus Kunth (d).JPG (185.09 KiB) Visto 1961 volte
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Re: Sporobolus virginicus (L.) Kunth

Messaggio da Franco Giordana »

come dice l'epiteto si tratta di specie esotica :fiuuuu:
Umberto Ferrando
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Re: Sporobolus virginicus (L.) Kunth

Messaggio da Umberto Ferrando »

Sporobolus virginicus (L.) Kunth è una specie ad ampia distribuzione tropicale e subtropicale, non è affatto esotica, ma è stata vittima di una questione nomenclaturale. Questa specie è stata infatti descritta per la prima volta da Linneo, come Agrostis virginica (Sp. Pl. 1: 63 1753), su materiale raccolto sulle coste della Virginia, ed in effetti è presente negli USA dalla Florida al Maryland. 19 anni dopo J.C.D von Schreber descrisse (Gras. 2: 46, t. 27, f. 3 46 1772) Agrostis pungens su materiale raccolto (se ben ricordo) sulle coste mediterranee del Sud della Francia. Kunth nel 1829, quando istituì il genere Sporobolus, trattò la forma americana e quella europea come specie distinte (ci sono minime differenze a livello morfologico) e quindi creò le due combinazioni Sporobolus virginicus e Sporobolus pungens (la seconda era ancora impiegata da Pignatti del 1982). Ci sono tutt'ora autori che considerano queste due entità distinte a livello specifico, se le si considera un'unica specie, allora va utilizzato Sporobolus virginicus (L.) Kunth, riconoscendo la paternità dell'epiteto specifico a Linneo, mentre Kunth creò invece la nuova combinazione.
Quindi le foto vanno tolte dalle esotiche e va corretta l'indicazione dell'autore.

Ciao
Umberto
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gianleonardo
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Re: Sporobolus virginicus (L.) Kunth

Messaggio da gianleonardo »

Con tutta onestà, quando ho postato le foto non mi ero domandato se la specie potesse essere o meno esotica, né mi ero posto il problema dell’autore sollevato da Umberto. Ho semplicemente utilizzato il binomio e l’autore della scheda IPFI.
Spero che la discussione che si è aperta con gli interventi di Franco e di Umberto non si esaurisca qui.
Da parte mia posso solo dire che sulla nuova Flora di Pignatti la specie in questione è definita come “autoctona”, ma questo l’ho constatato solo dopo l’intervento di Franco e prima di quello di Umberto.
Non spetta a me, in questo caso, spostare o modificare il topic, ma spero vivamente che la questione, davvero interessante, si sviluppi e che si arrivi ad una conclusione.
:bye: da Gianleonardo
AleAle
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Re: Sporobolus virginicus (L.) Kunth

Messaggio da AleAle »

Le argomentazioni di Umberto sono assai ben documentate e pertinenti (e interessanti).
Quindi, considerando S. virginicus e S. pungens specie unica ed essendo il nome linneano prioritario, S. virginicus è specie autoctona.
Gianleonardo ha inviato via messaggio personale una richiesta a me e soprattutto a Enrico Banfi.
Ora attendiamo la risposta anche di Enrico (autore delle Poaceae nel Pignatti 2a ed., 1. volume) e provvediamo a spostare questo topic nella sezione giusta.
Peraltro anche in Ipfi è data come indigena.
A presto!
Ale
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Enrico Banfi
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Re: Sporobolus virginicus (L.) Kunth

Messaggio da Enrico Banfi »

Umberto Ferrando ha scritto: 20 set 2017, 08:12 Sporobolus virginicus (L.) Kunth è una specie ad ampia distribuzione tropicale e subtropicale, non è affatto esotica, ma è stata vittima di una questione nomenclaturale. Questa specie è stata infatti descritta per la prima volta da Linneo, come Agrostis virginica (Sp. Pl. 1: 63 1753), su materiale raccolto sulle coste della Virginia, ed in effetti è presente negli USA, dalla Florida al Maryland; 19 anni dopo J.C.D von Schreber descrisse (Gras. 2: 46, t. 27, f. 3 46 1772) Agrostis pungens su materiale raccolto (se ben ricordo) sulle coste mediterranee del Sud della Francia. Kunth nel 1829, quando istituì il genere Sporobolus, trattò la forma americana e quella europea come specie distinte (ci sono minime differenze a livello morfologico) e quindi creò le due combinazioni Sporobolus virginicus e Sporobolus pungens (la seconda era ancora impiegata da Pignatti del 1982). Ci sono tuttora autori che considerano queste due entità distinte a livello specifico, se le si considera un'unica specie, allora va utilizzato Sporobolus virginicus (L.) Kunth, riconoscendo la paternità dell'epiteto specifico a Linneo, mentre Kunth creò invece la nuova combinazione.
Quindi le foto vanno tolte dalle esotiche e va corretta l'indicazione dell'autore.

Ciao
Umberto
La precisazione di Umberto cade come "il cacio sui maccheroni"! :applauso: La risposta alla domanda sulla reale distinzione sistematica, quindi tassonomica dei popolamenti afferenti ai due tipi nomenclaturali (pungens: Europa; virginicus: America) la potranno dare soltanto adeguati studi genetico-molecolari al momento mancanti. Potrebbe accadere che piccole, apparentemente trascurabili differenze morfologiche nascondano una divergenza filogenetica sufficiente a mantenere separati i due taxa, oppure, viceversa, confermino un'effettiva identità degli stessi almeno al rango di specie. Aggiungo che, una sola o due specie, i popolamenti delle nostre spiagge sono assolutamente autoctoni e come tali sono riportati tanto in Pignatti (2017) come nella nuova checklist in preparazione (Bartolucci et al. eds.) :bye:
Σκιᾶϛ ὄναρ ἄνθροπος (Pindaro, Pitiche VIII)
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gianleonardo
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Re: Sporobolus virginicus (L.) Kunth

Messaggio da gianleonardo »

Ringrazio Ale Ale ed Enrico per aver esaudito la mia richiesta di un intervento chiarificatore su questo argomento, che meritava di essere approfondito ulteriormente dopo l’illuminante intervento di Umberto. A questo punto spero che un giorno qualcuno intraprenda proprio quello studio genetico-molecolare di cui parla Enrico e che potrà dirci se i popolamenti autoctoni delle nostre spiagge appartengono o meno a una specie distinta da quella americana.
Grazie a tutti.
:bye: da Gianleonardo
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